Buon anno, caro Csi…
Come corre la vita.
Da pochi giorni siamo nel 2011.
Terminato il rituale degli auguri è arrivato il tempo di vivere il nuovo anno.
Ciascuno di noi ha attese, speranze, sogni, progetti che spera di “tradurre in realtà” nei prossimi mesi.
Che cosa si augura invece il Csi? Che anno attende l’Associazione? Che cosa vorremmo vedere realizzato all’interno di quel Centro Sportivo Italiano che è così importante per la vita di migliaia di persone?
Anche il primo decennio del terzo millennio è alle spalle.
Come corre la vita.
Da pochi giorni siamo nel 2011.
Terminato il rituale degli auguri è arrivato il tempo di vivere il nuovo anno.
Ciascuno di noi ha attese, speranze, sogni, progetti che spera di "tradurre in realtà" nei prossimi mesi.
Che cosa si augura invece il Csi? Che anno attende l'Associazione? Che cosa vorremmo vedere realizzato all'interno di quel Centro Sportivo Italiano che è così importante per la vita di migliaia di persone?
Bella domanda! Non è facile rispondere. O meglio, non è facile farlo in poche righe.
Intanto ci piacerebbe chiederlo a "quelli del 44". Chi sono quelli del 44? Un gruppetto di persone - capeggiato da Luigi Gedda - che esattamente 67 anni fa ha avuto la straordinaria idea di fondare il CSI.
A loro farebbe piacere vedere che alcune cose sono rimaste saldamente uguali nonostante lo scorrere del tempo.
Oggi come allora (e come domani) la mission del Csi resta quella di sempre: educare alla vita attraverso lo sport.
Oggi come allora la nostra identità, ancorata nella roccia, è quella di sentirci parte viva della Chiesa Italiana.
Oggi come allora la nostra forza resta quella di aver imparato a sognare e di non avere nessuna intenzione di smettere. Sognare una vita dove ogni uomo possa incontrare il vero senso dell'esistenza e sperimentare nel suo cuore la vera felicità.
Le cose più preziose che l'Associazione porta con sé nel 2011 sono proprio queste.
Sono quelle di sempre. Sono anche quelle che hanno permesso di vivere un lungo cammino durato 67 anni e di crescere diventando una delle realtà più significative dell'Associazionismo del nostro Paese.
Ad attendere il Csi, indubbiamente, c'è anche un anno impegnativo.
Il 2011 sarà anno di grandi progetti…
Tra questi la revisione dello statuto; l'avvio del decennio culturale (2010-2020) dell'Associazione; la nuova proposta per l'attività giovanile (che entrerà in vigore nel 2012), le mille iniziative relative alla sfida educativa indicata dalla Cei..
Il 2011 sarà anche l'anno dei grandi appuntamenti.
A livello nazionale tornano la Clericus Cup, il Master di Coverciano, l'Agorà (forse..), le finali nazionali, la convention della formazione, la maratona pellegrinaggio in Terra Santa, la seconda edizione del tour di Casa Comitato, il nuovo appuntamento estivo della formazione, limitandoci al solo periodo gennaio- luglio..
Il 2011 sarà anche l'anno di importanti novità.
Stiamo inoltre lavorando su numerosi progetti che si concretizzeranno nei prossimi mesi, a partire dalla prima edizione della Giornata Nazionale dello sport in Oratorio.
Il 2011 sarà l'anno della speranza.
Di fronte alla fatica educativa che attraversa il nostro tempo, ancora una volta, il Csi è pronto a dire ECCOMI.
A partire dalla prossima settimana in 13 mila società sportive si ricomincia.
Riprendono gli allenamenti e con essi quella straordinaria esperienza di educazione alla vita che stà "dentro" il fare sport nel Csi.
Migliaia di allenatori e dirigenti ricominceranno ad occuparsi con amore e con passione della vita dei loro ragazzi e delle loro ragazze.
Nessuno si senta solo in questa grande avventura. Ognuno senta di far parte del grande popolo del Csi. Un popolo di "educatori attraverso lo sport" presente in tutto il Paese, in tutte le regioni , in circa 130 città , in chissa quanti comuni , in tutte le Diocesi e in un'infinità di Parrocchie ed Oratori.
Non resta che dire "buon anno", caro Csi… Come sempre ti aspettano grandi sfide. Come sempre siamo pronti a viverle insieme a Te.