Le società sportive chiedono leggi e riconoscimento.

Concluso a Roma il primo incontro nazionale delle realtà territoriali
dello sport di base. Oltre 30 interventi dai dirigenti sportivi dal territori, a dar voce alle oltre 4mila società sottoscrittrici del documento. Interventi, foto e commenti su Facebook

Roma 3 marzo

Alcune centinaia di rappresentanti delle società sportive di base di tutta Italia hanno dato vita questa mattina, all’Acquario Romano, nella capitale, alla loro prima assemblea nazionale.
Alle loro spalle, idealmente, le decine di migliaia di società sparse in ogni angolo del paese che costituiscono il motore vero dello sport italiano. “Dare voce allo sport di base” era lo slogan proposto per l’iniziativa, nata come proposta di un gruppo di 30 società territoriali per esprimere le difficoltà in cui si dibatte lo sport per tutti in questi tempi di crisi. E in effetti il meeting ha permesso di mettere in luce il lavoro svolto da quella parte dello sport che non appare nelle cronache, ma che rende un servizio inestimabile al paese. Tante le testimonianze portate all’attenzione, immagine di un’attività sportiva concepita come diritto dei cittadini e come strumento di intervento nel sociale. Sono affiorate all’attenzione esperienze incredibili: disabili mentali portati a fare vela, attività nelle carceri, anche minorili, tra migranti, nei quartieri a rischio. Una gamma vasta di proposte, il volto di uno sport  “sommerso” che è valore aggiunto di civiltà per la società italiana. Ma niente autoreferenzialità, niente rivendicazioni, anche nelle difficoltà del momento. Piuttosto la necessità di vedere abbattere alcune barriere  che ostacolano il lavoro di tante decine di migliaia di dirigenti operatori volontari, difficoltà in materia di obblighi fiscali, di impiantistica, di una burocrazia eccessiva. E in cima a tutto il riconoscimento del diritto dei cittadini allo sport e del valore sociale dell’attività sportiva. Conservando la sua linea propositiva, il meeting si è concluso schiudendo alcune concrete prospettive: la formulazione di una proposta di legge di iniziativa popolare, per dare norme e dignità allo sport di base; trovare anche in futuro un modo unitario delle diverse realtà di rappresentare il settore alla politica che il bisogno di sport dei cittadini incrocia sempre più le politiche sociali (tutela sanitaria e integrazione, prima di tutto); avere un migliore accesso all’impiantistica. Proposte, lanciate con l’adesione di gran parte del mondo della promozione sportiva, presente all’incontro con i presidenti nazionali di Csi, Uisp, Aics, Us Acli, Acsi. Nell’occasione hanno trovato appoggio e incoraggiamento da parte di rappresentanti del CONI.
Sulla pagina Facebook tutte le immagini, gli interventi, con la possibilità di lasciare commenti sull'iniziativa.

Le società sportive chiedono leggi e riconoscimento.

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