Csi - Haiti, un’alleanza per dare allo sport un significato in più
Nell'ambito di una "missione" che l'ha portato ad effettuare un autentico tour de force, il Direttore Generale del Ministero della Gioventù, dello Sport ed Azione Civica di Haiti, Pierre Ermence Poitevien, ha fatto visita nella giornata di lunedì 30 aprile al CSI Bologna. O per meglio dire al Centro Sportivo Italiano nel senso più pieno, dal momento che per l'occasione, oltre al Presidente Provinciale Andrea De David ed al Vice Presidente Elena Boni, c'era il Presidente Nazionale Massimo Achini. Accompagnato dal delegato per l'Europa Antoine Zacharie, il Ministro ha spiegato le motivazioni del suo viaggio, teso a far conoscere le necessità di sviluppo del proprio Paese proprio dal punto di vista sportivo. Di fatti lo sport è considerato il fulcro per l'unificazione sociale ed un veicolo imprescindibile per far ripartire il Paese dopo le enormi difficoltà derivanti dal terribile terremoto del 2010. Più che mai centrata, allora, la visita al Centro Sportivo Italiano, che in questo inizio di 2012 ha spinto fortemente sul tema delle "alleanze educative" per dare un senso più pieno ed ulteriore a quella finalità di "fare sport" proprie dei valori cristiani sui quali è nata e si poggia l'associazione. E che già ha avuto modo nel recente passato di "fare qualcosa" di importante per Haiti, ma soprattutto ha in programma la realizzazione nei prossimi mesi di un progetto ancora più importante, quello di realizzare il CSI Haiti, portando risorse, strutture ma soprattutto persone che possano insegnare ai giovani ed avviarli sempre più allo sport. Un progetto importante, che vedrà coinvolto tutto il mondo del CSI e tutti i suoi comitati, ed in primis il Comitato Provinciale di Bologna.
Le parole di Pierre Ermence Poitevien: "Nei piani del Governo di Haiti vi è l'attivazione di tanti progetti, dalla sanità allo sviluppo alla cultura, ma anche un'attenzione particolare allo sport quale come canale di unificazione sociale, tanto più importante in una situazione di difficoltà quale la nostra. Ero impaziente di conoscere la realtà del CSI, soprattutto visto quello che già avete fatto per Haiti e per la vicinanza che ci accomuna da punti di vista importanti. Il nostro Ministero, infatti, oltre ad un progetto dedicato all'elite con una scuola dedicata ad ospitare in un campus 186 facendoli studiare e formandoli allo sport con la speranza di poterli vedere arrivare al professionismo, si occupa fortemente del lato sociale dello sport. Promuovendo calcio, boxe, judo, tennis, in primo luogo per togliere i giovani dalla strada e dunque dalla violenza, dando loro alternative e possibilità. Senza magari gli sbocchi professionistici, ma magari con la possibilità di costruirsi ugualmente un futuro ed un'occupazione proprio nell'ambito dello sport, tramite la formazione. Abbiamo idee e programmi, però mancano pressoché totalmente le strutture ed è per questo che chiediamo aiuto in particolare. Tutto questo finalizzato a porre le basi per una crescita sociale, che passa attraverso l'istruzione tutt'ora molto carente anche a livello di educazione primaria, e quindi attraverso la creazione di un contesto che offra uno sbocco ai giovani alternativo alla strada. Le cose sono molto difficili, acuite dal terremoto e dalla crisi mondiale, ma dalla nostra abbiamo una grande volontà, con cui cerchiamo di fare il massimo".
Le parole di Massimo Achini: "Abbiamo Haiti nel cuore, e proprio per questo ci siamo attivati concretamente per aiutare il vostro paese dopo il terremoto, attraverso il nostro ambito d'azione che è quello dello sport, sempre dal punto di vista educativo e sociale. Abbiamo portato una squadra di bambini di Haiti a giocare prima in Sudafrica, quindi in Spagna e quest'anno in Polonia, in una sorta di campionato del mondo per giovanissimi. L'estate scorsa abbiamo iniziato a mandare nostri allenatori di varie discipline ad Haiti per allenare i giovani, ed il nostro obiettivo è quello di aprire il CSI Haiti entro la conclusione del 2012, come abbiamo già fatto in Camerun e Zambia, oltre a tante altre attività in vari paesi. Tra giugno e luglio verremo ad Haiti con altri nostri tecnici, e stiamo raccogliendo risorse economiche e strutture da portarvi, con la collaborazione di tutti i Comitati d'Italia, a partire proprio dagli amici di Bologna, che sono in prima linea in iniziative di questo tipo. Questo è quanto abbiamo fatto e stiamo facendo, ma vogliamo riuscire ad andare oltre, ad esempio stiamo studiando una scuola calcio ad Haiti insieme ad uno dei maggiori club italiani ed europei con la cui proprietà abbiamo un rapporto di stretta amicizia, ed in più vorremmo portare in più riprese degli ex campioni italiani di vari sport per allenare i vostri ragazzi. Ma pensiamo anche a portare tutta l'organizzazione per allestire una grande giornata di sport da realizzare ogni anno. Per tutto questo, vogliamo lavorare insieme a voi e metterci a disposizione del Governo di Haiti".