Clericus Cup: si decide lo scudetto vaticano
Roma, 10 maggio 2012 - Sarà ancora una volta coro gregoriano o saranno piuttosto le larghe strisce e le brillanti stelle dell'inno Usa a risuonare all'ombra del Cupolone sabato 12 maggio? A contendersi la celebre Coppa con il Saturno, il trofeo della Clericus Cup, saranno infatti i campioni in carica della Pontificia Università Gregoriana, alla loro seconda finale consecutiva, e gli statunitensi del North American Martyrs, alla loro terza rincorsa titolo: vicecampioni nel 2009 e nel 2010, un bronzo nel 2008, e quarti un anno fa così come nel 2007, anno della prima manifestazione. Le due formazioni vaticane, sabato 12 maggio alle ore 11, scenderanno in campo, presso il Pontificio oratorio di San Pietro (via di Santa Maria Mediatrice 24) per contendersi in finale la sesta edizione del campionato di calcio per seminaristi e sacerdoti, organizzato dal Centro Sportivo Italiano.
Mons. Becciu in tribuna autorità
Martyrs e Gregoriana, avranno due capotifosi d'eccezione, ovvero i rispettivi rettori. Accanto alla panchina dei seminaristi "stars and stripes" siederà Msgr. James F. Checchio; ad affiancarlo, prima volta assoluta per lui, il gesuita padre François-Xavier Dumortier, rettore della Gregoriania. I vincitori della sesta Clericus Cup avranno quindi l'onore di ricevere il prestigioso trofeo dalle mani dell'arcivescovo, Mons. Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato Vaticana, che ha assicurato la sua presenza. Atteso anche l'ambasciatore USA presso la Santa Sede, Miguel Diaz. La partitissima tra Gregoriana e NAM sarà preceduta dalla finale per il terzo posto tra i collegi del Mater Ecclesiae e del Sedes Sapientiae, che scenderanno in campo alle ore 9.
Giocare Per Credere
Quest'anno il mondiale vaticano ha voluto celebrare l'Anno della fede indetto da Papa Benedetto XVI. La Clericus Cup 2012 ha visto campeggiare su tutte le maglie dei partecipanti lo slogan "Giocare per credere", un modo per evidenziare quanto il gioco possa essere uno strumento in intima connessione con la prima virtù teologale. Il presidente della Clericus Cup, monsignor Claudio Paganini spiega: « L'uomo, attraverso il gioco, scopre la sua vera natura e le ricchezze che possiede; può creare comunione, rapporti con gli altri e con Dio stesso. Nel gioco, come nella fede, l'impossibile diventa possibile, il credere diventa premessa e la fede certezza. La Clericus Cup é un modo per mostrare al mondo come la fede moltiplica la gioia e valorizza il corpo».
In campo spirito "Santos" e "Messi" Perez
Due fra i protagonisti più attesi della finale, saranno il portiere dei Martyrs, David Santos, e il fantasista argentino della Gregoriana, Andres "Messi" Perez. Il primo è ormai prossimo all' ordinazione sacerdotale (26 maggio 2012), nella sua diocesi in New Jersey, mentre nel 2005 era in Iraq per un anno nell'US Army in guerra nella missione "Iraq freedom". Una storia anomala, una tripla vocazione (sacerdotale, calcistica, militare), quella che appartiene al numero uno della formazione del Collegio Nordamericano, in campo elegantemente "fighter", calciatore dallo spirito "guerriero" e tanta grinta da vendere. Nella Gregoriana il tecnico degli studenti dell'Università dei Gesuiti, il laico Salvatore Ranieri, già presidente del Tivoli Calcio 1919, farà invece partire dalla panchina l'argentino "Messi" Perez, sosia della pulce blaugrana. È stato proprio il talentuoso argentino a trascinare in finale la squadra di piazza della Pilotta, risultando spesso decisivo nel torneo.
I numeri e i premi del torneo
Alla Clericus Cup 2012 hanno partecipato 351 seminaristi o sacerdoti, con passaporto di 71 nazioni al mondo: dopo gli italiani, più brasiliani (25) messicani (23) e nigeriani (21). Dello Zambia 19 calciatori e tante altre nazioni in campo come Myanmar, Burkina Faso, Cina, Laos. Finora sono stati segnati 100 gol, estratti 42 cartellini gialli, nessun azzurro e 2 rossi. In testa alla classifica marcatori, con nove reti all'attivo, c'é il ghanese Emmanuel Boakye, autore nel corso del torneo del millesimo gol della Clericus. Come premi - al miglior attaccante, al miglior tecnico, al miglior giocatore e al miglior portiere - andranno delle stole sacerdotali. La motivazione la fornisce ancora Mons. Paganini: "Una stola indossata da chi si impegna e gioisce su un campo sportivo - spiega il reverendo bresciano - può testimoniare a chi guarda da fuori, al mondo d'oggi, quanto la fede sia una chiave che apre ovunque la porta del cuore alla gioia".