Clericus; prima vittoria USA
Nella finale della sesta Clericus Cup, con un sonoro 3-0 i Martyrs del Pontificio North American College superano la Gregoriana, scucendo di fatto lo scudetto vaticano ai campioni in carica. La doppietta nel primo tempo di John Gibson, il lungo centravanti di Milwaukee - con entrambe le reti di testa su assist dell'australiano Lewi Barakat - sposta subito gli equilibri del match in favore dei nordamericani. Nella ripresa è il bomber Scottie Gratton, alla sua sesta rete nel torneo a fissare il punteggio finale e a regalare il primo titolo pontificio al Seminario del Gianicolo, due volte d'argento e una volta di bronzo nel torneo. Possono così esultare capitan Nelson, il portierone ex parà David Santos e il rettore del Collegio Nordamericano, James Checchio, che ha ricevuto la Coppa con il Saturno dalle mani dell'arcivescovo, Mons. Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato Vaticana.
Al ministro dell'interno della Santa Sede, oltre all'omaggio della Clericus Cup, consegnato da Mons. Claudio Paganini, il capitano della Gregoriana, frate Francesco Rutigliano ha consegnato il gagliardetto della squadra dei Gesuiti, pregandolo di consegnarlo al Pontefice Benedetto XVI. "Lo farò senz'altro - lo ha rassicurato Mons. Becciu - parlerò al Santo Padre di questa bella giornata di sport che ha visto protagonisti tanti seminaristi. Lo sport è parte integrante della formazione e della personalità. I seminaristi hanno dato esempio in questo torneo di come si deve vivere lo sport , esaltando le virtù della generosità, dell'altruismo del sapere giocare e vivere come squadra". A rappresentare il Vaticano, ospite nella panchina dei Martyrs, anche il cardinale George Pell, arcivescovo di Sidney, ex giocatore di rugby e football australiano. "Sono venuto ad assistere il mio seminarista, Lewi Barakat, e a godere di una bella manifestazione di sport". Il canguro numero 10 dei Martyrs ha ripagato con splendide giocate il suo arcivescovo.
Si finisce tutti insieme, vincitori e vinti a centrocampo a pregare il Regina Coeli e con l'inno americano "The Star-Spangled Banner" che ha visto protagonisti i Superfan "stars and stripes" quei Supermartyrs sempre presenti a supporto dei Nackers. Sotto al Cupolone splendono le stelle statunitensi. Terzo posto, come un anno fa al Sedes Sapientiae, vittorioso ai rigori 4-3, dopo aver impattato nei regolamentari 0-0 con il Mater Ecclesiae.
Al termine del campionato consegnati quattro premi particolari, quattro stole sacerdotali, contraddistinte da diversi colori: quella viola ad esaltare il miglior allenatore del torneo è andata al collo del basco Inaki Yarza del Sedes Sapientiae, la guida sapiente della squadra sia fuori sia dentro il campo. Quella rossa del martirio al miglior portiere, Mario Buljevic, ex Hajduk Spalato, portiere della Gregoriana. La stola verde ha vestito il miglior giocatore in assoluto del torneo, Cristian Sieland, centrocampista di Papua Nuova Guinea nella rosa del Collegio Urbano. Piedi d'oro e un gol da cineteca quest'anno. Bianca, invece, quella per il miglior attaccante; finita al miglior realizzatore, con 9 gol, Emanuel Boakye, attaccante ghanese del Collegio Urbano, autore del millesimo gol nella storia della Clericus Cup. La sesta Clericus Cup organizzata dal Centro Sportivo Italiano patrocinata dal Pontificio Consiglio per la Cultura, e dall'Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza Episcopale Italiana ha visto disputare 32 gare, 103 gol realizzati, con 26 arbitri impegnati, che hanno dovuto estrarre dal taschino 42 cartellini gialli, e 2 cartellini rossi. Sono scesi in campo 351 giocatori, rappresentativi di ben 71 paesi al mondo.