Mons. Crociata all'Assemblea del Csi

Si è aperta il 9 giugno a Salsomaggiore l’Assemblea elettiva del Csi. Si vota per il rinnovo del Consiglio Nazionale dell’Associazione per il quadriennio fino al 2016. La relazione dell’attuale presidente, Massimo Achini, candidato unico alla guida dell’ente. In Emilia sono intervenuti autorevoli ospiti del mondo dello Sport, della Chiesa e delle Istituzioni. Messa celebrata da Mons. Crociata, segretario generale della Cei: “Csi presenza significativa della testimonianza cristiana nel mondo dello sport”

9 giugno 2012- Oltre 400 delegati territoriali del Csi, in rappresentanza di 7591 società sportive affiliate, sono a Salsomaggiore per l'Assemblea nazionale elettiva del Centro Sportivo Italiano, che esprimerà i 32 membri del Consiglio Nazionale e il presidente nazionale che guideranno l'Associazione nel quadrienno 2012-2016.
Sicura la conferma al vertice ciessino di Massimo Achini, eletto alla guida del CSI il 22 giugno 2008, e che nel suo primo mandato ha imposto alle dinamiche associative un forte impulso innovativo sul piano della crescita numerica, della progettazione e dell'organizzazione dell'attività, della qualità dei rapporti con le altre componenti del mondo sportivo. In mattinata, dopo il momento di spiritualità tenuto dal consulente ecclesiastico nazionale, Mons. Claudio Paganini, la  relazione - di ampio respiro che indica la rotta da seguire per l'associazione e per le società sportive - del presidente Achini ha avuto come tema di riflessione e di dibattito "Giocare per credere. Per vincere la sfida educativa ed educare alla vita buona del Vangelo. In campo il Csi migliore di questo tempo".
È un tema che trova spiegazione nel momento difficile attraversato dalla società italiana, una crisi ad ampio raggio, più strutturale che congiunturale, che tocca anche gli ambiti privilegiati della mission Csi: l'educazione giovanile, la famiglia, l'attenzione ai "deboli" e agli "ultimi".  
Il Csi si impegna a scendere in campo, a giocare con fede e determinazione per essere fattore di cambiamento e di superamento di certe problematiche sociali attraverso lo strumento "sport". In particolare il suo fronte privilegiato di impegno sarà quella "sfida educativa" lanciata dalla Cei, che chiede di educare i giovani alla "vita buona del Vangelo". Sono tutte cose che chiamano in causa il Csi: in quanto contemporaneamente associazione votata all'educazione giovanile attraverso lo sport,  associazione ecclesiale, associazione che «partecipa alla storia del proprio tempo in maniera attiva e responsabile», come recita il suo Statuto. Scendere in campo, dunque. Ma come? Di qui la risposta: per vincere le sfide incombenti, per essere fattore di speranza e lievito di cambiamento non basta un Csi qualunque, occorre il "Csi migliore di questo tempo".
Il progetto che il presidente Massimo Achini ha presentato stamane all'Assemblea, e che è stato approvato all'unanimità, chiede un'associazione, meno burocratizzata e più preparata, grazie ad una più intensa e diffusa formazione dei dirigenti, più coesa nel rapporto tra centro e territorio. 
Grande obiettivo strategico sarà una presenza più attiva nella vita della Chiesa, rafforzando la collaborazione con le Diocesi e puntando ad avere, con un programma pluriennale, un Gruppo sportivo in ogni parrocchia. E ancora: migliorare la propria proposta sportivo-educativa attraverso attività di studio e progettazione; la configurazione della società sportiva come comunità educante, da certificare e garantire con una sorta di "bollino di qualità"; lo studio e l'applicazione delle connessioni tra sport da un lato e Nuovo welfare e Terzo settore dall'altro; la spinta per una proposta di legge-quadro dello sport per tutti di iniziativa popolare.

Al dibattito su questi temi nel corso della giornata hanno contribuito numerosi ospiti e amici del Csi, tra cui: don Mario Lusek,(Direttore Ufficio Nazionale CEI Pastorale del tempo libero turismo sport) che ha definito il Csi "pietra viva nell'edificio della Chiesa" per il modo in cui ha a cuore la sorte dei giovani; Gianni Gola (Presidente onorario Cism); don Marco Mori (Presidente Forum oratori italiani); don Antonio Mazzi (Fondazione Exodus); don Nicolò Anselmi (direttore ufficio pastorale giovanile CEI) Riccardo Agabio (vicepresidente vicario Coni); Michele Barbone (Giunta Coni); Filippo Fossati (presidente Uisp); Marco Galdiolo (Presidente Us Acli); Andrea Zorzi (ex azzurro di pallavolo); Zacharie Antoine (Chargè de mission per l'Europa per gli affari sportivi del Governo di Haiti e ambasciatore di pace dell'UPF)); Edio Costantini (ex presidente Csi). Ad aprire la giornata è stato un commosso don Carlo Truzzi, parroco del Duomo di Mirandola, fortemente colpito dal terremoto emiliano, che ha ringraziato il Csi, in particolare quello di Modena, che farà partire in estate, già da lunedì 11 giugno i camp animazione per i giovani. Altro ospite d'onore il 13enne Francesco Messori, cui è stato consegnato il pallone d'oro del Csi ed il presidente del Csi Napoli, Antonio Papa, entrambi vincenti nella sfida alla disabilità.

Nel tardo pomeriggio, a chiusura delle votazioni, è stata celebrata la S. Messa, presieduta eccezionalmente da S. E. mons. Mariano Crociata. Nel corso della sua omelia, il segretario generale della CEI, nel porgere all'assemblea il saluto e la stima dei Vescovi ha così esortato l'associazione: "Il Centro sportivo italiano costituisce per tutti noi una presenza significativa della testimonianza cristiana nel mondo dello sport e un segno per la comunità cristiana del valore dello sport per la vita della Chiesa e della sua azione pastorale. Non solo voi siete la dimostrazione che la fede può e deve essere vissuta in qualsiasi ambiente, ma in più ci richiamate a scoprire nello sport una modalità esemplare di iniziazione alla vita e di formazione completa della persona. Per questo apprezziamo molto che abbiate messo al centro della vostra riflessione e del vostro programma per i prossimi anni il tema dell'educazione. Una attenzione così congeniale alla vostra missione associativa e in questi anni così corrispondenti all'orientamento pastorale che i Vescovi italiani hanno voluto dare all'esercizio della loro responsabilità nei confronti di tutta la comunità ecclesiale. Pertanto, insieme al saluto e alla stima, vi giunga l'incoraggiamento a continuare a investire le vostre energie per una causa così alta per il bene delle persone e della nostra intera collettività".