Un passo dopo l’altro… direzione Santiago
Ventotto pellegrini provenienti da tutta la penisola hanno percorso oltre 160 chilometri a piedi per raggiungere l’agognata meta. L’iniziativa, organizzata all’associazione sportiva La Pedivella del Csi di Rimini, ha avuto luogo dal 7 al 21 luglio scorso. Oltre al cammino, la possibilità di visitare alcune splendide località della Spagna, tra cui Madrid e Saragozza. Un’esperienza indimenticabile che invitiamo tutti a sperimentare con libertà e generosità alla ricerca di se stessi e del significato della propria quotidianità.
Un passo dopo l’altro con entusiasmo, convinzione e un po’ di fatica. La destinazione era speciale: Santiago de Compostela. Quale senso abbia avuto il cammino e la conquista dell’ambita meta, dopo 160 chilometri percorsi a piedi, lo conserveremo nel nostro cuore con grande cura e lo racconteremo a tutti coloro che avranno la pazienza di ascoltare dicendo: è stata un’avventura indimenticabile. Ventotto persone provenienti da tutta Italia, una accanto all’altra, ciascuna con la propria vita da raccontare e i propri vissuti da condividere: così ha avuto inizio il cammino di Santiago 2012 organizzato da La Pedivella di Rimini.
Il cammino dei pellegrini … otto tappe in assoluta libertà
La prima sosta al santuario di Lourdes ha permesso a ciascuno di offrire all’Immacolata la fatica dei giorni a venire. Lei, dall’alto della grotta, pareva sorridere augurando “hola, buon cammino!”. A seguire le otto tappe da percorrere in assoluta libertà e con un’unica direzione sulla bussola: la splendida città che ospita le reliquie di San Giacomo. Una breve visita a Saint Jean Pied de Port (inizio ufficiale del cammino completo di 800 km) e subito il primo percorso da Ibaneta a Roncisvalle, teatro della celebre battaglia di Carlo Magno ripresa poi nella Chanson de Roland. Il giorno seguente la visita a tre meravigliose località: S. Domingo de la Calzada, Burgos e Leon. Come dimenticare la bellezza delle cattedrali (in particolare quella di Burgos) o il gallo e la gallina (rigorosamente bianchi e vivi) ospitati in un piccolo pollaio all’interno della basilica di S. Domingo, in memoria di uno dei tanti miracoli compiuti dal Santo? Ultimata l’iniziale fase turistica ecco la seconda tappa, da El Ganzo fino alla Cruz de Hierro (con sosta a Ponferada) e, il giorno dopo, il terzo step con partenza da La Portela de Valcarce destinazione O’Cebreiro. Al termine di ogni tragitto, quasi a darci il benvenuto, i molti simboli del cammino: la Cruz de Hierro e l’originalissimo villaggio di origine preistorica, O’Cebreiro, che ospita la chiesa preromanica di Santa Maria la Real. Al suo interno, la cappella del Milagro dove sono conservate le reliquie del miracolo eucaristico avvenuto del 1300: il pane e il vino si sarebbero trasformati in carne e sangue di Cristo. Intorno a noi paesaggi incontaminati e mozzafiato, boschi meravigliosi al termine dei quali esplodevano infinite distese di ginestre e fiori di ogni colore. Sulla nostra testa un cielo azzurro e le dolci cime dell’ultimo scorcio dei Pirenei. ”Con noi la fatica non supera il gusto … e lo stomaco non soffre …” così recita il motto de La Pedivella alla quale ci siamo felicemente adeguati, assaggiando molti piatti locali tra cui il famoso “pulpo a feira”: gustosissimo piatto galiziano a base di polipo. Dalla quarta tappa (Sarria - Portomarin) ha avuto inizio la parte ufficiale del nostro cammino (gli ultimi 100 chilometri necessari per ottenere la Compostela). Ciascuno possedeva la propria credenziale: un cartoncino su cui è necessario apporre i timbri di chiese, ostelli, associazioni o confraternite che si incontrano lungo il percorso. Concluso il pellegrinaggio, l’Ufficio d’Accoglienza del Pellegrino di Santiago avrebbe posto il timbro e la data di arrivo e rilasciato la Compostela: il certificato che comprova l’avvenuto pellegrinaggio. Ognuno di noi ha percorso, giorno dopo giorno, con il proprio passo, i propri tempi e un’energia incredibilmente ritrovata, i 100 chilometri mancanti alla meta appoggiando un piede dopo l’altro, guidato da un comune desiderio. Ecco allora Portomarin palesarsi al termine di una lunga scalinata. Al centro del piccolo borgo la piazza e la chiesa parrocchiale e al termine della Santa Messa la suggestiva ed emozionante benedizione ai pellegrini. Intorno a noi persone provenienti da ogni angolo del mondo: America, Germania, Francia, Italia, Cambogia, Belgio, Australia, Svezia … il tutto accompagnato da una strana alchimia e una inspiegabile attrazione verso la meta finale: Santiago. Ancora una volta, zaino in spalla, il percorso è ripreso alla volta di Palas de Rei con una sosta intermedia (e gastronomica) nella bella cittadina di Melide. Venticinque chilometri di fatica e soddisfazione benedetti, nell’ultimo tratto, da una pioggia battente accolta con allegria e la consapevolezza che mancavano ancora tre tappe di cui due impegnative. La pioggia non ci ha fermato, anzi, ha consentito di apprezzare il sole e la frescura dei giorni precedenti, oltre ad alimentare ulteriormente il desiderio di conquistare la meravigliosa piazza di Santiago.
L’arrivo a Santiago
Una notte agitata e colma di pensieri quella che ha preceduto l’ultimo giorno di pellegrinaggio: Santiago era a due passi (solo 5 km) e tutti avevamo una gran voglia di arrivare per distenderci al centro della magnifica piazza ed osservare la maestosa cattedrale da una prospettiva assolutamente insolita. Così è stato. Insieme a noi, ha fatto il suo ingresso la grande bandiera del Csi … come dire: siamo arrivati fin qui in rappresentanza di una realtà più grande di cui siamo solo un avamposto. Esprimere a parole la gioia del momento è impossibile. Un sentimento complesso, fatto di soddisfazione, felicità piena, mista alla nostalgia per i luoghi e le persone che abbiamo incontrato sul nostro cammino e che porteremo a lungo nel cuore. Tutti in fila all’Ufficio Accoglienza del Pellegrino per ritirare la Compostela. Con la pergamena in mano potevano davvero dire di avercela fatta!
Il senso del nostro cammino
Cosa significa arrivare a Santiago, ma soprattutto cosa significa vivere il cammino che porta a Santiago? I significati sono molteplici e ciascuno potrà raccontarvi il proprio. Passo dopo passo, il cammino ci invita dolcemente a prendere in mano la nostra vita, le nostre fatiche quotidiane alla ricerca del loro significato e di ciò che è essenziale per la felicità. Si avverte chiaramente il desiderio di spogliarsi di tutte le cose inutili e fastidiose che pesano sulla nostra vita come un macigno impedendoci di camminare in maniera agevole e spedita verso la meta finale. Insomma Santiago è un cammino di liberazione. Liberazione dalle nostre paure, dalla fatica (alla fine tutti ce l’hanno fatta!), dall’insicurezza, dal timore dell’altro che impariamo a conoscere come un semplice compagno di viaggio a cui è bello avvicinarsi sussurrando “hola, buen camino!”
I ringraziamenti
Sono davvero tanti. Il primo a Vinicio Zeppilli, presidente dell’ASD La Pedivella di Rimini, vera anima di questa splendida iniziativa. Senza la sua volontà, esperienza, pazienza e determinazione, questa avventura non avrebbe mai avuto inizio. A lui va il nostro plauso e il nostro affetto per quanto ci ha permesso di vivere e condividere. Accanto a lui, gli autisti (Domenico e Davide) e tutti gli amici de La Pedivella di Rimini (in particolare Claudio Palanghi) abilissimo nel trasformare la fatica in sorriso. Grazie, infine, a tutti i compagni di viaggio che, con generosità, sono stati l’uno dono per l’altro senza riserve o egoismi. Incontri importanti, significativi che hanno reso ciascuno di noi più ricco e sicuramente meno solo. A tutti loro l’ultimo “hola, buon cammino … perché l’avventura continua!”
Da pellegrini a turisti
Così ci siamo trasformati nella seconda settimana del nostro viaggio (dal 17 al 21 luglio) durante la quale abbiamo visitato luoghi bellissimi della penisola iberica. Non poteva mancare la sosta a Capo Finisterre, luogo magico, per secoli considerato la punta estrema del mondo allora conosciuto e da molti indicato come la tappa finale del cammino di Santiago. Sul promontorio, a picco sul mare,infatti, è segnato il mitico chilometro zero. Foto di rito e poi via verso Muxia dove molti hanno potuto tuffarsi nelle fresche acque dell’oceano. Caldissima, invece, la permanenza a Madrid di cui abbiamo ammirato la bellissima Plaza Mayor, la Plaza Puerta del Sol, il museo del Prado e il Palazzo Reale. Di nuovo in viaggio verso la luminosissima Saragozza con sosta alla cattedrale di Nostra Signora del Pilar dove è avvenuta la prima apparizione mariana e, per finire, dopo aver lasciato con nostalgia il suolo spagnolo, la splendida cittadina francese di Arles nota per il suo teatro e anfiteatro romano. L’ultima tappa ci ha riportato a casa, riconsegnando ciascuno alla propria vita e quotidianità che, vi assicuro, non sarà più la stessa.
I partecipanti
Vinicio Zeppilli, Giulia Zeppilli, Umberto Cavallo, Francesca Palma, Claudio Confalonieri, Rosaria Montrasio, Orazio Ventura, Franca Manzini Franca, Mariarosa Zampelli, Antonio Porfido, Riccardo Muccioli, Stefano Buda, Giovanni Poli, Claudio Palanghi, Epifania Rumeo, Caterina Ciraci, Sabrina Valentini, Lucia Teormino, Ondina Toso, Rita Lonati, Domenico Alessandroni, Davide Mattioli, Elide Petri, Maria Angela Luchesa, Marco Foglia, Angela Ocleppio, Maria Bruno, Salvatore Oggiano.