Il Csi con i medagliati azzurri da Napolitano
Le farfalle azzurre della ritmica, con la mezzofondista paralimpica Anna Lisa Minetti, i tre arceri d'oro, la pallanuoto d'argento e la pallavolo di bronzo. C'era anche il Csi nella squadra Italia, stavolta senza distinzioni, senza barriere. Una famiglia unica quella dello sport azzurro tornato da Londra, olimpica e paralimpica: perché si applaude Valentina Vezzali mentre riconsegna la bandiera fatta sventolare nello stadio britannico, ma l'ovazione la strappa Cecilia Camellini, nuotatrice non vedente, vent'anni e una pioggia di medaglie nella rassegna a cinque cerchi. E poi c'è Alex Zanardi, una seconda vita reinventata sull'handbyke. È la festa di tutto lo sport, con le facce da podio riunite, quella che si celebra al Quirinale nella cerimonia appuntamento fisso dopo i Giochi. Con loro anche il presidente nazionale del Csi, Massimo Achini al Quirinale, insieme al cappellano olimpico, Mons. Mario Lusek, ricevuti con i medagliati londinesi dal Presidente della Repubblica Napolitano, da sempre affettuoso sostenitore dello sport, nella sua accezione più nobile. Il giusto tributo per mettere il sigillo su un'avventura entusiasmante quale è stata Londra 2012.
«Sappiamo fare gruppo più di quanto noi stessi pensiamo - le parole del capo dello stato, Giorgio Napolitano -. I successi degli atleti olimpici si sono integrati con quelli paralimpici: loro hanno dato una grande lezione di vita e morale. Tutta l'Italia l'ha capito, finalmente abbiamo eliminato la distinzione di sport minore ». Cinquantasei medaglie, equamente divise con i paralimpici che hanno portato a casa un oro in più, come ha sottolineato lo stesso presidente del Coni, Gianni Petrucci. «Le barriere sono superate - dice - qui c'è un mondo unico». «Siamo un'unica famiglia - la conferma del numero uno paralimpico Luca Pancalli - ma io sono meno ottimista e quando si spegneranno i riflettori i problemi resteranno. Ma il Paese ha dato l'esempio e si è rotto uno schema».
Al Colle le immagini dei successi di Londra: i due portabandiera, Vezzali e Oscar De Pellegrin, chiamano gli azzurri vincitori di medaglie: a loro Napolitano consegna una medaglia in argento, stringe le mani, chiacchiera con Zanardi che ha costruito una handbyke anche per suo figlio 14enne («da lì si vede il mondo con un'altra prospettiva e volevo lo capisse anche lui», racconta l'ex pilota).