Achini: Un Csi semplice per fare cose grandi

Assisi 2012 si è concluso con l'intervento del numero uno del Csi , Massimo Achini. Tanti gli spunti offerti alla platea per essere associazione con grandi responsabilità educative, al servizio dello sport, della Chiesa e impegnata nel welfare e nel terzo settore

Solo un Csi semplice può fare le cose più difficili, più grandi.  È questo il messaggio, pienamente in linea con lo spirito francescano, lanciato a tutto il Csi dal presidente nazionale, Massimo Achini, al termine del week end vissuto ad Assisi da oltre 600 quadri associativi.  

Il CSI di oggi è determinato ad assumersi pubblicamente grandi responsabilità sociali, e in primo luogo vuole prendersi sulle spalle le responsabilità educative del nostro tempo. «È un Csi sherpa, che attraverso lo sport vuole seminare educazione dappertutto» ha detto sul palco della Domus Pacis il numero uno dell’associazione.

È anche un Csi che vuole "cambiare" il mondo dello sport, che vuole confermare di essere al servizio della chiesa italiana sapendo che il suo impegno è rivolto alla chiesa di frontiera, che vuole esprimere compiutamente le sue potenzialità nell’ambito del Welfare e del Terzo Settore.

Per riuscire a fare tutte queste cose, per di più contemporaneamente, - ha proseguito Achini - il Csi è pronto a giocare in contropiede, estraendo dal cilindro una "mossa a sorpresa", la strategia della semplicità.

«Noi siamo capaci di rendere semplici le cose difficili. Per educare ci basta un pallone e qualche metro per giocare.  Ecco allora che il CSI, nella complessità del nostro tempo, vuole fare della semplicità la sua arma vincente. Abbiamo bisogno di fare un viaggio di ritorno alla nostra essenzialità, alle radici e alle ragioni profonde che hanno portato alla nascita della nostra associazione. Abbiamo bisogno di ispirarci all' esempio luminoso offerto da Giovanni XXIII , il papa buono, quando 50 anni fa, in occasione dell’apertura del Concilio Vaticano, di fronte ad una piazza San Pietro gremita all’impossibile, pronunciò il famoso “discorso della Luna”, chiudendolo nella linea dell’umiltà, quasi a parlare fosse un parroco e non il Pontefice, e chiese ai presenti di dare a suo nome una carezza ai bambini tornando a casa».

Persone semplici, gesti semplici possono cambiare la storia dell’umanità. «Anche noi – ha concluso Achini - nel nostro piccolo vogliamo essere persone semplici che con gesti semplici realizzano cose grandi come educare sul serio alla vita».

 

Achini: Un Csi semplice per fare cose grandi