Un Csi senza confini: Haiti e non solo…

Ad Assisi la rappresentativa di Stato di Haiti sigla il protocollo d’intesa con il Csi a sostegno e in aiuto delle popolazioni dell’isola caraibica. Ma sono molte le finestre sul mondo aperte dal Csi.

Momento preannunciato e atteso. Sul palco di Assisi sono saliti quelli che in maniera amabile definiamo gli haitiani, ma che in realtà sono la rappresentanza politica dell'isola caraibica sbarcati in Italia per suggellare l'intesa realizzata con il Csi, intavolato questa estate a Port au Prince. Francner Thalusma, Segretario di Stato del Ministro dello sport di Haiti, ha letto un discorso rivolto al presidente Achini e ai congressisti descrivendo la sinergia innescata fra Csi e Haiti e descritto quei passaggi fondamentali che faranno da fulcro all'iniziativa. Le sue parole hanno riscaldato la platea  del Csi, composta e attenta mentre veniva annunciato quello che può essere un input decisivo: la “trasformazione” del Csi da italiano a internazionale. Haiti ha bisogno di aiuto, dopo le devastazioni del terremoto e quelle atmosferiche; ma gli haitiani hanno voglia di fare, sanno rimboccarsi le maniche, vogliono crescere e migliorarsi. E ad Assisi è stato messo un altro mattoncino della ricostruzione. L'isola dove si sorride sempre, nonostante le catastrofi, può contare sul Centro Sportivo Italiano.
Ecco allora un Csi senza confini che sbarca ad Haiti, insieme alla Fondazione Rava. "Una collaborazione, quella con Haiti - ha ricordato il presidente nazionale Massimo Achini -, che si inserisce in una progettualità più ampia che vede l'associazione presente e attiva in diversi Paesi del mondo". Ad Assisi sono stati Davide, Elsa, Valentina e Massimo a raccontare l'estate haitiana che ha avviato la collaborazione. Oggi, il presidente Achini e rappresentanti del Governo haitiano hanno siglato un accordo bilaterale di collaborazione che  interessera il sostegno alla formazione universitaria, il perfezionamento degli interventi dello sport, il sostegno alla formazione tecnica a livello di mestieri dello sport, la costruzione di complessi socio-educativi e sportivi e gli interscambi di natura sportiva e culturale tra giovani haitiani e italiani. Il Csi ha quindi cancellato i confini geografici perché, come ha sottolineato Davide Iacchetti, responsabile dell’attività internazionale, impegnato anche in Zambia, il desiderio di tutta l'associazione " è che le teste di tutti i ragazzi siano totalmente prive di confini e sempre aperte all'altro". "L'impegno per il territorio - ha detto il presidente Achini - è quello di raccogliere materiale sportivo, fondi e quant'altro per dare sempre più corpo a questa intesa che vedrà il Csi tornare a marzo ad Haiti per avviare la formazione di tecnici e dirigenti per la quale ci aspettiamo i contributi di tutti i Comitati regionali e territoriali". "Io credo che uno dei sogni del Csi - ha concluso Achini - sia avere, entro il 2016, un Csi ad Haiti. E se poi ogni Comitato si aprisse al mondo avremmo realizzato un traguardo davvero grandissimo".