Clericus ancora a stelle e strisce

I campioni in carica del North American Martyrs concedono il bis superando 1-0 il Mater Ecclesiae nella finale della settima edizione del Mondiale di calcio pontificio, riservato a sacerdoti e seminaristi. Bronzo al Redemptoris Mater che passa 3-1 sul Collegio Urbano.

Roma, 18 maggio 2013La coppa col saturno resta stars and stripes: secondo scudetto pontificio consecutivo per i North American Martyrs che battono di misura il Mater Ecclesiae e restano campioni. Capitan Nelson riceve dalla mani di Don Alessio Albertini, il consulente ecclesiastico del Csi la Coppa e la festa Usa ha inizio. Anche il settimo sigillo sulla Clericus Cup - il campionato di calcio per seminaristi e sacerdoti, organizzato dal Centro Sportivo Italiano con il patrocinio dell’Ufficio sport della Cei, del Pontificio Consigli per i Laici e del Pontificio Consiglio della Cultura del Vaticano - si chiude con l’alleluja statunitense, con i tifosi supereroi che portano in trionfo i ragazzi del North American College. Il più festeggiato è Andrew Mattingly, mattatore dell’incontro grazie anche alla complicità del capitano del Mater Ecclesiae, il colombiano John Fredy Borrero, incerto nel contrasto che alla metà esatta della ripresa porta al gol scudetto. Mattingly, nato a Kansas City, nel Missouri, è seminarista al secondo anno di teologia, grande appassionato di freesbee. A fine partita la sua dedica é alla Vergine Maria e svela il segreto della sua squadra, sempre tra le big del campionato organizzato dal Csi: “Giochiamo insieme due volte alla settimana nel nostro campo al collegio, quindi ci conosciamo bene. E poi c'è la fede che ci unisce ancora di più. Prima di ogni allenamento abbiamo un momento di riflessione e preghiera collettiva". Al settimo cielo anche Mark Paver, il gigante inglese di Manchester e tifoso dei Red Devils, premiato come miglior giocatore del torneo. Felice ed emozionato David Santos, leader storico dei NAM, oggi per l’ultima volta alla Clericus Cup dopo tanti anni: "Me ne torno negli Stati Uniti. Andrò in una parrocchia a Newark, nel New Jersey. È stato bellissimo vincere di nuovo". Felicissimo per il bis anche il rettore del collegio gianicolense, monsignor James Checchio, presente come in tutte le finali accanto ai suoi ragazzi. “Dopo due sconfitte nelle prime due finali, ora due vittorie che ci volevano”. I Martyrs infatti hanno disputato ben 4 finali negli ultimi 5 anni.

Escono a testa alta i sudamericani del Mater Ecclesiae, che hanno disputato un ottimo campionato. Non a caso tra i celesti sono stati premiati in due. Leo Luciani come miglior allenatore insieme ad Albert Koetlisi del Collegio Urbano. Essendo laico non ha potuto ricevere nessuna stola sacerdotale, ma si è accontentato dell’ovazione di tutti. "Eravamo in partita fino all'errore di Fredy, non abbiamo giocato male, anzi. Ma eravamo di fronte a una grande squadra…", il suo commento alla fine. L’altro premiato, ovviamente, è Joao Kalevski, capocannoniere della Clericus Cup  per la seconda volta, quest’anno grazie alle 4 doppiette ed alle 8 reti totali. Un po’ di rammarico per il brasiliano, mai riuscito ad alzare la coppa, che non risparmia critiche ai suoi compagni: “Lo schema era sbagliato, ero solo in attacco, i centrocampisti erano troppo indietro rispetto a me”. La finale è stata combattuta ma non spettacolare. Tifo colorato e caloroso sugli spalti, già riscaldati da un sole estivo. Accanto ai soliti supporters dei SuperMartyrs statunitensi, presente una folta rappresentanza di tifosi della Celeste, con palloncini bianco celesti, come la maglia della loro Mater. Come tradizione oltre ad un riconoscimento a ciascuna delle 16 formazioni iscritte, assegnati dei riconoscimenti individuali.

 

Bronzo al Redemptoris Mater

Il maggio mariano regala un argento ed un bronzo alle due formazioni calcistiche votate alla Mater. La giornata si è aperta con la “finalina” per il 3° posto, disputata tra Redemptoris Mater e Pontificio Collegio Urbano dove i neocatecumenali hanno regolano con un tirato 3-1 la compagine africana del Gianicolo. I gialloblu controllano la gara e si portano presto in vantaggio con un’azione rocambolesca: tiro dell’ecuadoregno Fernandez rimpallato più volte e palla che si insacca. Flebile la risposta dell’Urbano che, tuttavia, riesce a trovare il pareggio prima dell’intervallo con una magistrale punizione di Joel Minsi: palla sotto al “sette” e nulla da fare per Samuel Piermarini, il miglior numero 1 della Clericus. Ripresa più combattuta; la maggiore prestanza atletica favorisce i contrasti di gioco dei ragazzi di Propaganda Fide. A spostare l’inerzia della gara ci pensa il funambolico John Paul Lewel del Red Mat, lesto a ribattere in rete di testa una corta respinta del portiere avversario. Completa l’opera un contropiede di Rebeggiani, al suo quinto gol, vicebomber del torneo. Nonostante fossero considerati tra i favoriti, i gialloblù di via della Maglianella possono comunque sorridere per aver conquistato il 3° posto, piazzamento mai ottenuto nelle precedenti 6 edizioni.

 

I premiati

Ai preti calciatori Don Alessio ha donato delle stole sacerdotali con i 4 colori della Liturgia - per non dimenticare anche su un rettangolo verde l’orizzonte ecclesiale come principale e prioritario impegno di vita e di studi per i presbiteri. La stola bianca è andata sul collo del miglior tecnico, Albert Koetlisi, allenatore – giocatore del Collegio Urbano, la scorsa settimana ordinato diacono nel suo Collegio dal cardinale Fernando Filoni, Prefetto della congregazione di Propaganda Fide. La stola viola come miglior portiere del torneo, é di Samuel Piermarini, estremo difensore del Redemptoris Mater; al miglior giocatore dell’anno, Mark Paver dei Martyrs, la stola rossa, mentre la stola verde, è finita, nonostante le polveri bagnate in finale sulle spalle del bomber brasiliano del Mater Ecclesiae, Joao Kalevski (8 gol totali). "Un applauso a tutte le 16 squadre che ci hanno creduto sino in fondo – è stato il commento di don Alessio Albertini, consulente ecclesiastico del Csi -. Quest'anno ogni capitano simbolicamente è sceso in campo con una fascia recante la scritta 'succede a chi ci crede': è un modo per evidenziare quanto la fede sia capace di grandi sorprese, inaspettate e straordinariamente belle".

 

Numeri, curiosità

Alla Clericus Cup 2013 hanno partecipato 355 seminaristi o sacerdoti, con passaporto di 56 nazioni al mondo: Il Messico è il paese più rappresentato con 46 atleti, davanti a Italia e USA con 29 giocatori iscritti. Sono state 94 le reti finora realizzati nelle 30 partite disputate, fra regular season e fasi ad eliminazione diretta. Qualche peccatuccio di troppo: 54 i cartellini estratti dagli arbitri del Csi: tre rossi (il primo allo spagnolo don Alberto Rajoy), 50 gialli, ed un solo azzurro (espulsione temporanea di 5 minuti). È stata quest’ultima un’edizione che ha attraversato due pontificati.  Iniziata con Ratzinger pontefice, la Clericus si è fermata, dopo le dimissioni di Benedetto XVI nel primo week end di soglio pontificio vacante, per accogliere con giubilo Papa Francesco. Sugli spalti festa grande e striscioni per Jorge Mario Bergoglio da tutte le squadre, in particolare dagli argentini del Verbo Incarnato, dai seminari della diocesi romana - Seminario Romano e Redemptoris Mater – e dai gesuiti della Gregoriana.

 

Le squadre del campionato 2013
Ecco le sedici squadre nei quattro gironi dell’edizione 2013. Girone A con North American Martyrs, Collegio Urbano, Collegio Spagnolo, S. Paolo Apostolo.
Girone B
con Gregoriana, Mater Ecclesiae, Pontificio Seminario Gallico e Collegio Messicano.

Al girone C: Redemptoris Mater, Verbo Incarnato, Guanelliani e Collegio Brasiliano.

Nel quarto ed ultimo girone D: Sedes Sapientiae, Collegio Pio Latino Americano, Seminario Romano Maggiore e Istituto Teologico San Pietro.

 

Albo d’oro

2007     Redemptoris Mater

2008     Mater Ecclesiae

2009     Redemptoris Mater

2010     Redemptoris Mater

2011     Gregoriana

2012     North American Martyrs

2013     North American Martyrs

Clericus ancora a stelle e strisce