Grandi ospiti alla Conferenza dei Presidenti
L’8 giugno presso l’Auditorium della Pontificia Università Urbaniana si è tenuta la Conferenza dei Presidenti con 150 presenze in rappresentanza di circa un centinaio di comitati territoriali. L’Assemblea si è aperta con un momento di spiritualità in cui il consulente ecclesiastico nazionale del Csi, don Alessio Albertini, ha ricordato la figura di Padre Pino Puglisi per spronare il Csi a “non rassegnarsi all’omologazione, a farsi prendere dalla moda del così fan tutti. Sale e luce gli ingredienti evangelici che hanno gusto e senso se riferiti a qualcosa altro. E così il nostro compito acquista senso nella misura in cui ci ricordiamo che abbiamo a fare con gli altri.”
Il presidente Achini testimonia la vicinanza del Coni leggendo il messaggio del numero uno Giovanni Malagò, che nel suo indirizzo di saluto incoraggia e sostiene l'impegno del Csi “profuso a favore di uno sport eticamente irreprensibile, lontano da pericolose degenerazioni che attentano alla genuinità della competizione e dello sviluppo individuale. Capace di radicare una cultura che parta dalla famigia, dalla scuola e dagli oratori per sviluppare un modello educativo imprescindibile. Le medaglie si costruiscono così, dalle fondamenta. E voi siete la piattaforma, solida, cui poggiare le basi dei successi. Non solo sportivi, ma anche sociali”.
Tocca a Mons. Melchor Sanchez presentare alla platea il Cortile dello sport, il Cortile dei gentili. Nel suo discorso (allegato) il segretario del Pontificio Consiglio della Cultura parla di oratorio, come grande risorsa della Chiesa con citazioni di santi e passi evangelici. Lo sport come apertura a Dio, uno dei punto centrali della sua intensa relazione.
A salutare i dirigenti del Csi ci sono grandi amici del Csi.
Emiliano Mondonico, ambasciatore dello sport in oratorio Csi, parla, dopo aver conosciuto bene il Csi in più di trenta incontri tenuti quest'anno in oratorio, “mi sono accorto di quanto voi fate, con grande responsabilità. Vedo con piacere che si stanno realizzando molte delle idee comuni. Credo che ognuno debba fare nella maniera migliore ciò che sa fare meglio”. Microfono quindi a Cecilia Camellini, la forte nuotatrice azzurra, emozionata per l’applauso che accompagna la sua premiazione. “Grazie per avermi invitata. Giornata stupenda. Dico solo che lo sport è ed ha un potere soprannaturale. Uno sport che si adatta ad ogni persona, al divertimento di ogni individuo. Si adatta a tutti e tira il fuori il meglio da ogni persona. A modo suo chiunque può esprimere se stesso con il suo sport.
Ecco allora il momento di Arturo Mariani, azzurro della Nazionale amputati. Senza una gamba, sulle stampelle racconta dopo le immagini l’esordio in Francia della formazione fortemente voluta dal Csi, ringraziato a nome di tutta la squadra.
“La mattinata prosegue con il gradito saluto di Giancarlo Abete, il presidente della Figc, venuto per solidificare l’alleanza con il Csi. Ai dirigenti territoriali riconosce: “Le problematiche della tenuta dei sistemi valoriali dal dilettantismo al professionismo. i valori etici. La tenuta di un sistema valoriale è un problema che riguarda la società contemporanea. E per i dirigenti è una responsabilità aggiuntiva nel pezzo di staffetta che a ciascuno compete. Il calcio deve farsi perdonare tesante criticità e deve mettere una marcia in più. Garanti in questo percorso comune saranno i nostri due Albertini che rispettivamente abbiamo in squadra”.
Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud, dopo Assisi, sostiene “il passo importante fatto dal Csi, per un rapporto che è diventato sempre più forte. Emozioni, sport e legalità ci richiamano all'antidoto alle mafie. Decliniamoli con e per i ragazzi del Sud. L’ invito e che il lavoro che fate ha un surplus se fatto insieme”.
Quindi é Andrea Zorzi a riproporre il suo personale bilancio associativo, di un percorso fatto al fianco del Csi, che “nato dalla prima partecipazione alla Maratona in Terra Santa, proseguito nell’Italia di “Tracce di Sport”, e recentemente con la missione umanitaria ad Haiti. Al fianco del Csi per esaltare il bene dello sport, fatto negli spazi naturali, nei luoghi dello sport”.
Dibattito assembleare prima dell’approvazione del bilancio 2012 dell’Associazione e dell’intervento conclusivo del presidente Massimo Achini. La sua relazione pomeridiana, è presentata come una mozione di fiducia, una fiducia che crescerà fino al 2014, l’anno del 70ennio del Csi, in cui spiega“vogliamo rivivere il momento più bello, portando il popolo del CSI in Piazza San Pietro. Poi fare festa sul territorio, con l’idea del CSI DAY, ovvero 100 piazze in contemporanea invase dal CSI e infine un 70º da vivere e costruire insieme”.
Achini fa un salto nel passato, ricordando il fondatore Gedda e la sua idea di “Un CSI capace di portare nel mondo dello sport, nella società e tra i ragazzi una visione nuova e cristiana dello sport. Un CSI che fosse lievito in ogni ambito e in ogni mondo. Un CSI che sentisse sempre viva e forte la sua origine, la sua identità, ma che fosse capace di essere missionario tra la gente. Un CSI capace di aiutare ogni oratorio, ogni parrocchia e la chiesa ad essere ponte tra la chiesa e la strada, ad essere tra le periferie ad essere parte viva del mondo.” Quindi un ritorno al futuro e all’attuazione del programma condiviso a Salsomaggiore un anno fa. Riecco allora gli impegni: un gruppo sportivo in ogni parrocchia; attività giovanile: seminare per crescere; formazione della classe dirigente; settantesimo; strategie di sviluppo e poi ci sarà la grande sfida di lasciare il segno nel mondo dello sport e del welfare”. E la chiusura su senso di fare CSI “che sarà quello che saremo in grado di trasmettere e di fare un minuto dopo aver lasciato questa sala tornando nelle nostre sedi, nei nostri campi, nei nostri impianti”. Domani e sempre.