Ciao Stefano, amico del calcio e del Csi
e Milan. Lascia la moglie Chantal e 4 figli, ma anche una Fondazione che opera in soccorso dei 5mila malati
del Morbo di Gehrig. La lettera inviata al Csi qualche anno fa
Il Csi tutto si stringe al fianco della famiglia di Stefano Borgonovo esempio di grande coraggio e di straordinaria umanità. Ha lottato fino all’ultimo, da vero campione nel calcio e nella vita.
Ha lottato assieme a Chantal sua moglie, “capitana” della Fondazione che porta il nome di suo marito (www.fondazionestefanoborgonovo.it) e madre di quattro figli: Andrea 25 anni, Alessandra (22), Benedetta (16) e Gaia (10).
Il Csi vuole ricordare Stefano attraverso le sue parole, quelle scritte nella lettera, consegnata al presidente Massimo Achini dalla moglie Chantal nel corso dell’Agorà 2010. Righe cariche di emozione e di affetto verso il Csi.
« Forse voi non mi conoscete ma io conosco voi» Così inizia la bella lettera scritta da Stefano Borgonovo, indirizzata al Csi. «Il Csi è stata la mia prima squadra da bambino, quindi, ecco perché vi conosco. Pensare che tante persone debbano dire grazie (me compreso ) a questa piccola sigla…Csi … mi fa stare meglio». Borgonovo racconta nel testo di due sue azioni-gol: la prima di quando nel ’74, a 10 anni, siglò a pochi secondi dalla fine il gol della bandiera nell’ 11-1 subito dal Paina, e l’altra nel più noto gol in semifinale di Champions League Milan-Bayern Monaco, indimenticabile per i tifosi rossoneri. «Bene cari ragazzi, i due gol per me sono identici, provai la stessa gioia, e nell’esultanza idem. Non c’è nessuna differenza cari amici, nelle emozioni non c’è nessuna differenza. L’unica che ho notato è che non ricordiamo più i regali che l’infanzia ci ha regalato». Leggi l’intero testo della lettera