Don Falabretti: “Csi sempre a servizio della Chiesa”
La seconda giornata del Meeting Csi di Assisi si è aperta con la testimonianza di un giovane atleta disabile, Luigi Bertini, di Cosenza, che non solo pratica l’attività motoria, ma è anche arrivato a scrivere un libro sulla sua esperienza. Un volume, peraltro molto bello, che spiega come fare calcio e, cosa quasi sorprendente, come allenare calcio perché il giovane non solo fa sport, ma allena altri ragazzi. Con il vulcanico Francesco Messori, il centrocampista Emanuele Padoan, il ct Renzo Vergnani e i rappresentanti della Nazionale amputati è stata rivissuta la doppia sfida Italia-Francia in attesa dell’avventura per i Mondiali 2014 in Messico.
Sul palco è salito quindi don Michele Falabretti (leggi l'intera relazione), responsabile nazionale della Pastorale Giovanile della Cei. Il sacerdote orobico, partendo dall’episodio degli insulti dei ragazzini in Juve-Udinese del portiere Brkic nella penultima gara di campionato degli uomini allenati da Conte, ha sottolineato come i giovani di oggi necessitino di guide, di maestri che li aiutino a crescere e che promuovano in loro comportamenti positivi. Sono quindi i valori, le piste di lavoro sulle quali opera il Csi a essere, per don Falabretti, le strade da seguire per il 70° associativo e per il futuro. Dialogo, nuova evangelizzazione e la presenza ecclesiale i tre assist al Csi per proseguire nella sfida educativa.
Un maestro, un nuovo ambasciatore, il Csi l’ha quindi trovato in Andrea Lucchetta che, nell’ambito del premio Fair Play Mecenate è stato votato dai giovani come loro modello e ha quindi lanciato la corsa alla sua successione indicando una nuova decina di candidati a modello per i giovani. ‘Sarebbe Belen – ha scherzato Lucchetta – il modello, ma non voglio condizionare l’elettorato’.
Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, e monsignor Melchor Sanchez De Toca Y Alameda hanno quindi dialogato con il presidente Massimo Achini e ricevuto la massima onorificenza associativa, ovvero il ‘discobolo d’oro’.
Dialogo a tutto campo a chiudere la mattinata con il direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale del Tempo libero, Turismo e Sport della Cei don Mario Lusek e il presidente nazionale dell’Azione Cattolica italiana, Franco Miano. Il cappellano olimpico ha posto lo sguardo sull’uomo, sulla persona ed anche oltre. “Mi definisco un dilettante – ha detto – perché svolgo il mio servizio per diletto. La sfida più avvincente non è giocare partite , dove si rischia di truccarle per vincerle, ma quella dell’amateur, per dirla con Papa Francesco”. Il presidente Miano ha invece ricordato alla platea arancioblu “abbiamo sempre lavorato insieme. La gioia del Vangelo prosegue a riempirci il cuore”
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