- IL PUNTO - Pechino 2008: una piccola grande mancanza

Commentare un’ Olimpiade non è mai facile.
Dopo due settimane nel corso delle quali i media e tutto il mondo avevano gli occhi puntati su Pechino tutto (o quasi) è già stato detto.
C’è pero’  una cosa  che merita di essere sottolineata. Alle Olimpiadi, ancora una volta, si è persa una grande occasione. Provate a pensarci. In Cina si erano dati appuntamento non solo i migliori atleti di tutto il mondo ma anche i dirigenti dello sport mondiale. C’erano tutti. I rappresentanti del Cio, i delegati dei Comitati Olimpici e delle Federazioni di 208 nazioni.
Quale occasione migliore per “incontrarsi”, organizzare qualche bel “Convegno” in grado di lanciare messaggi forti sull’importanza dello sport all’opinione pubblica mondiale? Sarebbe stato bello, incredibilmente bello, se a Pechino, i big dello sport si fossero preoccupati di lanciare qualche messaggio forte all’opinione pubblica mondiale sull’importanza dello sport.
Provate a immaginare se avessero trovato il tempo per sottoscrivere un documento (carta d’intenti, protocollo…poco importa) da inviare a tutti i capi di stato e di governo nel mondo per ricordare loro l’importanza di investire e sostenere lo sport come strumento di integrazione, di pace, di prevenzione della salute, di forte rilevanza sociale…e via dicendo…
Invece, al di là dei commenti sulla faraonica cerimonia di apertura, la sensazione è stata quella che l’attenzione dei vari dirigenti è stata spesa al 100% a commentare medaglie, sconfitte e vittorie.
Peccato, ancora una volta, si è persa una buona occasione.
Fortunatamente pensando a Pechino di motivi per consolarci ce ne sono tanti. A partire dal Doping che, fortunatamente, non ha caratterizzato questa edizione delle Olimpiadi, per arrivare al medagliere azzurro. Con 28 medaglie al collo ed il nono posto nella classifica finale per nazioni non possiamo lamentarci. Non è andata male, anzi. Vale solo la pena di sottolineare il fatto che a “fallire” sono stati i grandi sport (calcio, pallavolo, basket e…atletica) ed i grandi nomi (Cassina, Ferrari, Rossi…) mentre a “salvarci” sono stati per lo piu’ illustri sconosciuti capaci di conquistare ori, argenti e bronzi in discipline poco considerate e valorizzate.
Spento il sole di Pechino toccherà, ancora una volta, a noi ed a gente come noi– giorno dopo giorno, nell’ombra e nell’anonimato - lavorare sodo per dare forza ad uno sport capace di educare alla vita e di conquistare il cuore di tutti, bravi e meno bravi.
La cosa non ci spaventa. Lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo. Convinti che in palio ci sono emozioni e soddisfazioni che valgono persino piu’ di un oro olimpico.