Conclusa l’Assemblea elettiva di AC
Da laici al servizio della
Chiesa. Con corresponsabilità e con passione civile, senza rinchiudersi nelle
sacrestie, ma incarnando quella Chiesa “in uscita” che sta tanto a cuore a Papa
Francesco. È il compito dell’Azione Cattolica (Ac), che in questi giorni a
Roma, dal 30 aprile fino al 3 maggio ha svolto la sua XV Assemblea nazionale
elettiva. Un sincero ringraziamento all’operato del presidente uscente Franco
Miano e dell’ assistente ecclesiastico generale, Mons. Domenico Sigalini, è
stato espresso in una nota dal Centro Sportivo Italiano, nato 70 anni fa,
proprio da una costola dell’Azione Cattolica Italiana.
Le hanno espresso vicinanza il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro
Parolin, e il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino,
entrambi dichiarando la propria provenienza dalle file dell’Ac, “esperienza -
ha rimarcato Parolin - che ha segnato profondamente la mia vita e la mia
formazione”. Oltre ai compiti previsti dallo Statuto (discussione sul documento
assembleare ed elezione del nuovo Consiglio nazionale), la presidenza nazionale
è stata ricevuta in udienza dal presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, segno che “questo nostro radunarci in assemblea ha anche una
valenza civile”, ha rimarcato il presidente nazionale di Ac, Franco Miano.
In udienza da Papa Francesco, oltre 7mila tra presidenti e assistenti
parrocchiali e diocesani. A loro il Santo Padre ha indicato tre verbi -
"rimanere con Gesù, andare e gioire" - quale impegno per gli aderenti
all'Ac. Con questi tre atteggiamenti, ha spiegato, "eviterete di portare
avanti una vita più simile a statue da museo che a persone chiamate da Gesù a
vivere e diffondere la gioia del Vangelo". Il messaggio dell'assemblea
alla Chiesa e al Paese: "Noi ci siamo". Le parole, i documenti e le
relazioni nel link http://xvassemblea.azionecattolica.it/