- IL PUNTO - Il peso di una scelta, un sogno realizzato
Quando, nel corso di uno dei nostri primi incontri, chiesi ad Edio Costantini quale fosse il suo sogno di vita alternativo, mi rivelò che avrebbe fatto volentieri il parroco nell’entroterra marchigiano. Il parroco, in una comunità, è colui che si prende a cuore il destino delle persone, che vuole il loro bene, che vuole portarle a Cristo e alla Chiesa. È anche colui che annuncia una verità spesso impopolare, lo scomodo testimone dei principi evangelici. Rivedo in questo «sogno» lo stile e la determinazione con cui Edio si è speso in questi anni a favore dell’associazione per una nuova cultura sportiva, per rafforzare la fedeltà alla Chiesa da cui il CSI trae origine, per incoraggiare i nuovi dirigenti alla formazione, alla coerenza, alla legalità, al rapporto col territorio. E in questo, il peso della solitudine nelle scelte più difficili. Non sono condiviso? Che importa, seguendo i dettami di S. Paolo: «Corriamo tenendo lo sguardo fisso verso Gesù». E ancora. Sono criticato perché il CSI siede a tutti i tavoli sportivi, sociali ed ecclesiali? Risponde ancora con S. Paolo: «Mi son fatto tutto a tutti…». Temi e sogni di vita, cui Edio continuerà a dedicare il suo futuro a servizio del CSI e della Santa Sede nella realizzazione di percorsi specifici per l’anno paolino. E anche questo è un segno di novità e di comunione: il grazie ad Edio Costantini va dato non perché parte ma perché resta. Una scelta coraggiosa e controtendenza. L’esperienza accumulata in questi molti anni di servizio associativo non è destinata a perdersi, ma a rimanere quale tesoro da conservare ed a cui attingere. Ricordo quanto disse un parroco nella S. Messa di saluto ai suoi fedeli: «Ringrazio Dio perché ho avuto il singolare dono di rendere tutti contenti. Certo, perché metà di voi è stata contenta di lavorare con me in questi anni, l’altra metà, invece, è contenta oggi perché lascio la parrocchia». E pensare che Edio sognava di fare il parroco. La passione è rimasta intatta, la volontà è ancora forte, il lavoro è tanto e gli operai sono pochi. Ha ragione Edio: in terra di dormienti è meglio scegliersi il sogno da sognare.