Tra qualche tempo, inevitabilmente, finiremo per dimenticarci dei record, del medagliere, dei piazzamenti, regalatici dalle Olimpiadi di Pechino. Resisteranno all’usura del tempo, restando impressi nella memoria, solo quei momenti che ci hanno raccontato storie umane davvero straordinarie. Uno su tutti: chi dimenticherà i due figli di Josefa Idem che corrono ad abbracciare la mamma al termine della gara in cui l’azzurra ha conquistato l’argento? Immagini bellissime di sport e di vita, non c’è che dire. Difficili da dimenticare saranno anche alcuni flash della imponente «cerimonia di apertura». Ricordo gli sguardi degli atleti che partecipavano alla sfilata: sembravano quelli dei bambini al Luna Park, per come sprizzavano gioia, incredulità, emozione. Sembrava dicessero: “Ehi, sono qui veramente, faccio anch’io parte di questo evento unico e grande”. La realtà delle società sportive del CSI è anni luce lontana dai riflettori che hanno accompagnato le Olimpiadi e che illuminano costantemente lo sport professionistico (anche se è bene ricordare che non pochi atleti azzurri presenti a Pechino hanno iniziato negli Enti di promozione sportiva). Ma è un mondo altrettanto importante, e che vive, su un piano diverso, delle medesime emozioni. Ecco perché mi piacerebbe regalare a ciascuno dei ragazzi e delle ragazze che giocheranno quest’anno nelle nostre società sportive lo stesso stupore felice che si leggeva negli occhi degli atleti olimpici durante la sfilata. Mi piacerebbe scorgere nei loro sguardi lo stesso messaggio: «Ehi sono qui… sono orgoglioso di vestire questa maglia, di far parte di questa società sportiva… faccio parte di qualcosa di grande e importante». Non sarebbe poi così difficile. L’altra sera mi hanno invitato in una società sportiva: presentazione ufficiale delle squadre, musica, immagini, saluto del sindaco e del parroco, tutte cose che hanno fatto sentire “bene” i ragazzi. È il suggerimento che vorrei affidare a ogni dirigente e operatore del CSI: all’inizio della stagione trovate il modo di «inventare» una cerimonia di presentazione della vostra attività. Coinvolgete l’oratorio, la parrocchia, le istituzioni, il territorio. Avete la competenza e la creatività per pensare come organizzarla e realizzarla. Pensate a cose semplici, da concretizzare con pochi mezzi. Ciò che conta è rendere protagonisti i ragazzi e far capire loro che vivono una realtà importante che vuole realizzare un grande obiettivo: educare alla vita attraverso lo sport. È un modo bello e interessante per iniziare alla grande la stagione sportiva.