- IL PUNTO - Il nuovo quadriennio parte con il piede giusto

All’indomani della prima riunione del nuovo Consiglio Nazionale, credo di poter dire, con l’umiltà di sempre, che abbiamo fatto un buon lavoro e siamo partiti “con il piede giusto” . Forse è bene ricordare che al Consiglio Nazionale, squadra associativa composta da 32 consiglieri nazionali, da 20 presidenti regionali e dai componenti della direzione nazionale, è affidata la grande responsabilità di indicare la strada sui cui camminare nel quadriennio definendo le grandi scelte e le linee strategiche di tutta l’Associazione. Due fondamentali orientamenti sono stati ribaditi con forza a Riccione: essere concretamente al servizio del territorio; tradurre in esperienze concrete la passione educativa che caratterizza da sempre il Csi. Su questi due “pilastri” vogliamo costruire il percorso del quadriennio. Tra le decisioni adottate, un «tour di incontri sul territorio» che da novembre a marzo porterà la Presidenza ad ascoltare tutti i Comitati d’Italia; il ritorno di Assisi (6-8 dicembre), dedicato quest’anno al tema dell’attività sportiva; la revisione di numerose procedure amministrative; la sfida di aumentare tesserati e società sportive del 10% e tanto altro ancora. A precedere la seduta del Consiglio è stato un incontro con le presidenze regionali di tutta Italia (58 partecipanti) su un tema di estrema attualità: il ruolo delle Regioni nel Csi. Ci siamo concentrati su due aspetti fondamentali: un obiettivo a medio termine (2010) che prevede modifiche dello statuto che chiariscano meglio competenze e funzione delle Regioni; un obiettivo a breve termine, dedicando questa stagione ad approfondire il rapporto con le Istituzioni a livello regionale (con particolare attenzione alle modalità per ottenere i contributi che ci spettano) e l’avvio di un dibattito tra i Comitati che porti ogni regione a dare 5 suggerimenti per valorizzare la nostra attività sportiva. Il Consiglio Nazionale si è dato quindi appuntamento a novembre per deliberare il bilancio preventivo 2009. Mi sembrava importante rendere conto dei nostri lavori. Anche questo è un modo per testimoniare che non siamo chiamati a governare bensì a servire tutta l’Associazione. Se posso permettermi è un metodo che consiglio di seguire. Ai Comitati raccomando spesso di condividere con le società sportive «i lavori» del Consiglio Provinciale ed alle società sportive ricordo spesso l’importanza di far sapere a genitori e atleti «le decisioni» del Consiglio Direttivo. Un’Associazione condivisa si costruisce anche così.