Milano-Italia, conduce Massimo Achini. La celebre trasmissione Rai calza a pennello per il format Csi, andato in onda sabato scorso dalle 15 alle 18,30 in diretta dall’Auditorium San Fedele. Tale è stato: un programma di approfondimento politico, con diversi ospiti, guidato dal presidente, i cui orizzonti e target da pochi mesi si sono estesi, dal Duomo e dintorni fino alle estremità della penisola. Grandissimi ascolti, uno share dell’80%, considerato che in sala c’erano quasi cento comitati territoriali rappresentati. Un successo senza precedenti per questa prima assoluta di una Convention di inizio stagione, un crescendo di emozioni, tra testimonianze, sorprese, e soprattutto temi associativi, che hanno costituito la parte centrale del programma.
 
Si comincia con i giovani Lorenzo e Susanna, atleti di Virtus Milano e Special Olympics. Il primo riceve il premio per un secolo di storia della gloriosa società calcistica giallorossa, oggi in Via Redi, la seconda dà l’assist ad Anna Maria Arpinati e al presidente degli sportivi con disabilità intellettiva, Alessandro Palazzotti, che portano ad esempio le vittorie di Maurizio Dal Bello per sottolineare la grande vicinanza tra Csi e Special Olympics, una cerniera stretta dall’esperienza umana, dal voler valorizzare integrazione ed entusiasmo per la vita.
 
Viene presentata la squadra di governo del CSI, sul palco sfilano i membri della direzione e della presidenza del Csi. Quindi la scena tocca ad un’altra formazione, l’Inter, con il suo direttore generale Ernesto Paolillo, che celebra il grande connubio della “beneamata” con lo sport oratoriale, citando la splendida avventura dell’Oratorio Cup, nel ricordo e sotto lo sguardo galantuomo di un campione nato in oratorio come l’ex presidente nerazzurro Giacinto Facchetti. Parentesi politica con l’intervento di Pier Gianni Prosperini assessore sport, giovani e turismo della Regione Lombardia, pronto a sostenere sempre lo sport cattolico ed il Csi. Altri ricordi di oratorio sono affidati alla voce storica di Bruno Pizzul, aneddoti toccanti i suoi, di un tempo passato, oggi forse rimpianto dal calcio attuale, ultramoderno e parole importanti anche sul linguaggio del giornalismo sportivo, talvolta deviante. Tocca a don Antonio Mazzi affrontare il tema della riscoperta del gioco e ancora della necessità di dover convivere con problemi e difficoltà. Non ci sono pause, né pubblicità. C’è invece la tradizionale preghiera guidata da Mons. Claudio Paganini, il consulente ecclesiastico nazionale.
E’ il momento dei messaggi ufficiali, vengono letti quelli del Cardinal Dionigi Tettamanzi, arcivescovo della Curia Milanese, di don Mario Lusek, cappellano olimpico, e di Gianni Petrucci numero uno del comitato olimpico nazionale italiano.
 
Dal presidente del Coni, a quello del Csi.
Ha il microfono mentre dietro di lui appare l’immagine di Fabio Grosso sul dischetto mondiale di Berlino. L’istantanea simboleggia il momento decisivo che alcune partite ti offrono, ed Achini lo accosta al prossimo quadriennio associativo. Lo presenta così: “E’ un percorso lungo da affrontare con determinazione e senza fretta, per lasciare il segno nel sistema sportivo e educativo italiano, nella società civile, nella storia del nostro tempo. Abbiamo bisogno – prosegue - di una grande squadra, un grande allenatore, e di idee chiare (ripropone il decalogo già esposto a Chianciano Terme nel corso dell’assemblea elettiva). Serve poi uno stile all’altezza, che significa generare entusiasmo, avere pazienza, parlare bene di chi ci affianca e ovviamente essere squadra”.
 
Ci sono quindi le grandi sfide da affrontare: dall’incremento dei tesserati nella percentuale del 10 % totale, alla valorizzazione del territorio, il rispetto delle regole, fare associazione (Condivisione, partecipazione ed uniformità le parole chiave) e la politica sportiva (l’esigenza di una legge quadro, il dialogo con le federazioni del Coni, proseguendo nell’essere presenti nei Consigli e nelle Giunte territoriali). Riscuote consensi la proposta del Tour delle Regioni come fase di ascolto delle esigenze locali, come quella di ottimizzare il calendario della programmazione dei comitati con quello della presidenza nazionale.
 
Spuntano i taccuini in platea per prendere nota dei principali appuntamenti in programma nel futuro.  Viene presentata la nuova stagione sportiva, con il calendario dei gran premi nazionali e le finali degli sport di squadra, quindi un po’ di anticipazioni formative: la primavera del 2009 vedrà fiorire un week end full immersion per il Master dei 100 presidenti, un bando per assegnare delle borse di studio associative quindi la richiesta dei patrocini alla Presidenza nazionale, a partire dal 2009 in certi casi assegnati anche in termini di contributi economici che verranno erogati in base ad un preciso regolamento. Gemellaggi: due comitati per regione, entro il 30 ottobre 2008 l’adesione, e ad Assisi i primi abbinamenti. Le politiche sociali nel 2009 avranno come tema evidenziato quello dell’immigrazione, una zoomata sulle molte esperienze sul territorio che riguardano questo aspetto e su come migliorarlo. Infine la premiazione dei comitati e delle regioni più titolate nella stagione appena conclusa (Modena e l’Emilia Romagna vincono nelle discipline di squadra, Bergamo e la Lombardia in quelle individuali) e le toccate parole di Donato Renato Mosella, oggi deputato in Parlamento, già presidente del Csi negli anni Novanta e nei primi mesi del nuovo millennio, fanno da antipasto alla suggestiva serata di gala, tenutasi all’interno di un Castello Sforzesco da sogno. Indimenticabile.