Il noi che vince. Dal 23 al 26 ottobre a Roma: Contromafie

Il Csi partecipa a Contromafie, gli Stati Generali dell’Antimafia, promossi a livello nazionale da Libera, associazione di associazioni (oggi più di 1500) fondata da don Luigi Ciotti. In particolare sabato 25 ottobre è in programma il seminario "Sport e prevenzione: verso una rete sociale antidoping".

Dal 23 al 26 ottobre a Roma si svolgerà “Contromafie”, gli Stati Generali dell’Antimafia, che Libera, convoca ogni 4 anni nella Capitale. L’edizione 2014 -  quattro giorni di studio, confronto e approfondimento per fare il punto sui risultati conseguiti dall'antimafia civile, sociale e responsabile - si aprirà giovedì 23 ottobre con “Giovani Contromafie” a Corviale per dare la possibilità a giovani provenienti da tutta Italia e a delegazioni di altri paesi europei di confrontarsi e discutere insieme dei temi che animeranno gli Stati generali dell'antimafia.

Alla realizzazione della manifestazione, che si svilupperà secondo 6 differenti aree tematiche ha contribuito, anche il Centro Sportivo Italiano, tramite la partecipazione al gruppo di lavoro, promosso da Libera Sport, incentrato sul tema della prevenzione nello sport, attraverso la lotta al doping.  Frutto del lavoro di questo gruppo, è il seminario "Sport e prevenzione: verso una rete sociale antidoping", che avrà luogo sabato 25 ottobre, a Roma, presso il Museo Orto Botanico. Nel corso della mattinata in programma la relazione - a nome del gruppo Libera Sport -  del direttore Area Welfare e promozione sociale del Csi, Michele Marchetti, e gli interventi fra gli altri di Franco Chimenti, Presidente CONI spa, Vincenzo Manco, Presidente nazionale UISP, Massimo Achini, Presidente Nazionale CSI, Marco Galdiolo, Presidente Nazionale US ACLI, e di Antonino Viti, Presidente ACSI.

Lo sport rappresenta una delle più grandi passioni degli italiani e non solo. Di certo gran parte della popolazione mondiale è affascinata dai gesti degli atleti, tanto è vero che gli avvenimenti televisivi mondiali più seguiti sono le Olimpiadi ed i campionati del mondo di calcio. Il grande seguito, si riflette ovviamente sugli interessi economici che coinvolgono atleti, tecnici, manager e dirigenti. In questo ambito, vincere significa fama, onore ed ovviamente ricchezza. Per raggiungere questi obiettivi, nello sport come in altri settori della vita, si bara. Il doping è la piaga più grande che mina alle basi la credibilità dello sport, nazionale ed internazionale. Proprio per preservare quella grande passione che gli italiani hanno per lo sport, da questo seminario vogliamo lanciare l’idea di una “rete sociale antidoping”. Una chiamata a raccolta di chi ama e crede in uno sport “pulito” che possa trasmettere i valori più alti alle giovani generazioni. Bisogna far comprendere però, che proprio per questo, lo sport deve essere maggiormente valorizzato, nell’ambito educativo, del welfare e dell’inclusione sociale, e come straordinario mezzo di medicina preventiva.