Due mani per Viva!
Milano, 7 ottobre 2014 – Prende il via la campagna “VIVA!” 2014: più di 100 eventi in 80 città diverse volti alla sensibilizzazione sul tema della rianimazione cardiopolmonare. La settimana è promossa, sviluppata e realizzata da Italian Resuscitation Council (IRC) e IRC-Comunità (IRC-Com), due associazioni senza scopo di lucro collegate con il Council Europeo (ERC) che hanno come obiettivo la diffusione in Italia delle conoscenze e delle tecniche per riconoscere e trattare l'arresto cardiaco.
Culmine della campagna sarà la settimana dal 13 al 19 ottobre, giorni in cui si concentreranno le analoghe iniziative previste in tutti i Paesi europei (European Restart a Heart Day, 16 ottobre 2014).
“L’arresto cardiaco colpisce in Europa oltre 400.000 persone ogni anno, circa 60.000 in Italia. – sottolinea Giuseppe Ristagno del Comitato Scientifico di IRC - Ogni giorno nel Continente muoiono per questa patologia oltre 1000 persone. L’obiettivo di “VIVA!” è informare la popolazione italiana sull’importanza di conoscere e saper eseguire le manovre che possono salvare la vita. Infatti, se i testimoni di un arresto cardiaco iniziano le manovre di rianimazione cardiopolmonare entro i primissimi minuti, prima dell’arrivo dell’ambulanza e del personale specializzato, le possibilità di sopravvivenza raddoppiano o triplicano”.
La prima edizione dell’iniziativa, tenutasi nel 2013, ha raggiunto oltre 77.000 persone, promosso 276 eventi e coinvolto 156 tra società scientifiche e associazioni. Nelle piazze, nelle scuole, negli ospedali, nelle palestre, nei centri commerciali, nelle stazioni, sui mezzi di trasporto, nelle farmacie, nelle piazze, nei parchi, i volontari VIVA! promuovono la campagna con eventi e prove pratiche per insegnare a tutti le regole da seguire in caso di emergenza dovuta a un arresto cardiaco.
La settimana “VIVA!” 2014 ha ricevuto l’alto patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, dei Ministeri della Salute e della Difesa, del Dipartimento della protezione civile, e di Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome, Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), Polizia di Stato, Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani (AESVI), Comitato Olimpico Nazionale (CONI), Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), Federazione Italiana Pallacanestro (FIP), Lega Basket Serie A, Lega Nazionale Pallacanestro (LNP), Lega Basket Femminile, Lega Pallavolo Serie A, Lega Nazionale Dilettanti (LND), Centro Sportivo Italiano (CSI), Associazione Italiana Cultura Sport (AICS), Associazione Italiana Calciatori (AIC).
Arresto cardiaco e rianimazione cardiopolmonare
Le percentuali di sopravvivenza nei pazienti vittime di arresto cardiaco extra ospedaliero in Italia e in Europa sono molto basse. Meno del 15% delle vittime di arresto cardiaco sopravvive alla dimissione dall’ospedale. Nonostante il 70% dei casi di arresto cardiaco avvenga in presenza di altre persone che potrebbero iniziare le manovre di soccorso, soltanto nel 15% dei casi di arresto cardiaco la rianimazione cardiopolmonare (RCP) viene iniziata da qualcuno dei presenti. Se questa percentuale di RCP immediata aumentasse fino a raggiungere il 50-60% dei casi, 100.000 persone all’anno in Europa potrebbero salvarsi.
La maggior parte dei cittadini italiani non sa come fare la rianimazione cardiopolmonare o ha paura di eseguirla. Se il testimone di un arresto cardiaco è una persona inesperta, senza formazione adeguata o incerta su come si fa la rianimazione cardiopolmonare sia con le ventilazioni che con le compressioni toraciche, può eseguire le sole compressioni e così migliorare comunque le percentuali di sopravvivenza.
Se invece il testimone è una persona addestrata alla RCP potrà eseguire compressioni e ventilazioni con un rapporto di 30:2.
Le 8 manovre per affrontare l’arresto cardiaco
1. Se trovi una persona priva di sensi, chiamala e scuotila leggermente
2. Se non risponde, chiedi aiuto
3. Piega la testa all’indietro e solleva il mento. Guarda il torace e controlla se respira
4. Se non respira normalmente, fai chiamare il 118
5. Manda qualcuno a prendere un defibrillatore
6. Sovrapponi le mani sul centro del torace
7. A braccia tese comprimi profondamente 2 volte al secondo (100-120 al minuto)
8. Se hai un defibrillatore accendilo e ti dirà cosa fare
Italian Resuscitation Council (IRC) e IRC Comunità
Il Gruppo italiano per la rianimazione cardiopolmonare (IRC) è un’associazione scientifica senza scopo di lucro che nasce nell’ottobre del 1994 con lo scopo primario di diffondere la cultura e l’organizzazione della rianimazione cardiopolmonare in Italia. L’attività di IRC si integra con quella di analoghe associazioni italiane e straniere e in modo particolare con quella dell’European Resuscitation Council (ERC). L’associazione coinvolge medici di diverse discipline e infermieri attivamente impegnati nel settore della rianimazione cardiopolmonare intra ed extra ospedaliera.
Il numero dei soci è in continua crescita e ha superato attualmente il numero totale di 6500 persone, coinvolgendo figure professionali che a vario titolo operano nelle terapie intensive, unità coronariche, servizi 118 ed emergenza territoriale, pronto soccorso e medicine d’urgenza.
IRC coordina la sua attività con l’associazione IRC Comunità, che si rivolge specificatamente ai non sanitari e conta oggi più di 6000 soci. IRC Comunità nasce all’interno di IRC nel mese di aprile 2004, come associazione culturale senza scopo di lucro con lo scopo primario di promuovere la lotta alla morte cardiaca improvvisa e diffondere la cultura dell'emergenza sanitaria nella società civile, attraverso programmi di informazione e formazione alle manovre di primo soccorso.
L’elenco aggiornato degli eventi previsti per la campagna VIVA! 2014 per la rianimazione cardiopolmonare è consultabile sul sito: www.settimanaviva.it