Il meeting che il CSI organizzerà ad Assisi, dal 6 all’8 dicembre, promette di restare nella storia dell’associazione come uno di quei punti di svolta che danno la loro impronta ad un’epoca. È pur vero che da anni ormai l’appuntamento di Assisi costituisce una tappa attesa e fondamentale del calendario associativo, ma l’edizione 2008, caratterizzata da numerose novità, ha tanti motivi di interesse in più. Il primo riguarda il tema centrale, affrontato nel meeting, che esprime la volontà di ragionare insieme, in maniera approfondita, sull’attività sportiva come la grande, decisiva sfida dei prossimi anni. Se è vero che chi ama l’educazione dei ragazzi e dei giovani deve saper fare bene il proprio mestiere, è indubbiamente vero che noi del Centro Sportivo Italiano dobbiamo saper fare bene l’attività sportiva. La nostra passione educativa non si trasmette infatti con i buoni propositi o con le belle parole. Si trasmette concretamente nel modo di fare, di vivere, di organizzare lo sport. Il mercato presenta oggi una grande offerta di attività sportiva, il cui valore umano ed educativo però non sempre è tangibile. Il Centro Sportivo Italiano sa che c’è bisogno invece di un’attività sportiva che sia di grande qualità, e che è suo dovere ricercare i modi di realizzarla anche nel nuovo e difficile contesto odierno. Ciò in quanto la dimensione della qualità è il prerequisito indispensabile per creare le condizioni affinché la passione educativa che anima ogni operatore associativo possa raggiungere il cuore dei ragazzi. Il 6-8 dicembre ad Assisi si discuterà anche di altre cose: di politica sportiva, di gestione dei campionati, di giustizia sportiva, di arbitri, di organizzazione di eventi sportivi, di sicurezza negli impianti. Ma sempre, in ciascuno di questi importanti ambiti di riflessione, la linea di orientamento sarà dettata dalla necessità di educare alla vita attraverso la pratica sportiva. Questo è e resta il vero unico grande sogno del CSI. E poiché più un progetto è ambizioso, più ha bisogno della collaborazione e della condivisione di tutti, invito ogni operatore associativo a segnare in rosso, fin d’ora, sulla propria agenda la data di Assisi. Posso assicurare che si tratta di uno di quei momenti davvero particolari che nessuno di loro «può permettersi di perdere».