1 gennaio 2008

No doping. Una teoria del movimento e dello sport

Bellotti Pasquale - Tavella Sofia - pagg. 352
2008
24 €


Lo sport per prevenire molte malattie specifiche delle società industrializzate. Poi ancora per contribuire ad un armonico sviluppo della persona nell'equilibrio psicofisico e quindi nella formazione del carattere. E anche per educare al rapporto con gli altri, alla dimensione sociale, alle regole.
Insomma, lo sport come bene umano, universale, antropologico, metafora dell'esistenza si trova in tutte le società conosciute, nella forma di competizione e di gioco.
Eppure lo sport è attraversato da un mutamento profondo. Se vincere ad ogni costo diventa lo scopo prevalente rispetto al piacere ludico ed educativo, allora si rischia di inoculare anche nello sport il virus tossico della violenza verso gli altri e verso il proprio corpo. La violenza urlata degli ultras e quella silenziosa del doping sono due rovesci della stessa medaglia.
Questo testo, puntuale ma nel contempo scorrevole, tecnico ma anche divulgativo, colma una lacuna da tempo avvertita dagli operatori sportivi, ma non solo: quella cioè di disporre di uno strumento che approfondisca alcune problematiche disciplinari in un'ottica educativa.
La missione del mondo sportivo è di dimostrare continuamente che le differenze della famiglia umana possano liberamente misurarsi, gareggiare senza distruggersi e che, quindi, la pace è possibile.

No doping. Una teoria del movimento e dello sport