Da Francesco a Francesco
Assisi 2014 apre con un simbolico passaggio di testimone dal Santo Padre al Patrono d'Italia
Si è aperto oggi, 5 dicembre, il tradizionale meeting del Csi, con sede dei lavori nel teatro della Domus Pacis in Santa Maria degli Angeli ad Assisi.
“Siamo qui per avvicinarsi alla luce di San Francesco – spiega in apertura Michele Marchetti, direttore Area Welfare e promozione sociale del Csi – pronti per un’ ulteriore accelerazione dopo l'incontro storico con l’altro Francesco, il Papa. “Va e ripara la mia casa” è l'invito del Crocifisso di San Damiano a Francesco e lo abbiamo preso come primo spunto di questa tre giorni, pensando ad un’associazione coesa e non frammentata. Cammineremo lungo le vie di Francesco, da sportivi, ripartendo dalle 3 strade che ci ha indicato Papa Francesco il 7 giugno: educazione, sport e lavoro”.
Ad accendere il palcoscenico è quindi stato nel pomeriggio don Alessio Albertini. Partendo da Assisi e dalle sue pietre “un giorno mentre camminavo e contemplavo il colore di esse, ho sentito il gemito di un sasso”, il consulente ecclesiastico nazionale del Csi ha descritto come nelle mani di un artista un sasso possa divenire un santo, ripercorrendo la vita del poverello di Assisi, dalla nascita, alla prigionia di Collestrada, fino ad arrivare allo sguardo al crocifisso di San Damiano.
Intorno alle sfumature “il rosso dell'amore contiene il nero” la necessità di tornare a rimettere il crocifisso al centro della nostra vita. “Chi è discepolo di un crocifisso sa che la sua felicità sta nell’amare gli altri. La croce prima di essere una sofferenza è la capacità di amare. San Francesco si era reso conto che il crocifisso gli chiedeva innanzitutto di amare e come lui siamo chiamati a portare la nostra pietra per andare a riparare la casa del Signore”.
In serata si è tornati al 7 giugno, alla festa dei 70 anni del Csi, ripercorrendo nei flashback il discorso del Papa, inframezzato da canti, sms destinati a Francesco, racconti emozionali, video e testimonianze. C’è anche Emiliano Mondonico, amico del Csi e il suo ricordo del 7 giugno della marea arancioblu, e quella sua onda giovanile, "anomala in Piazza San Pietro, dove il Pontefice sembrava navigare. Il passaggio decisivo che ricordo è stato quando ci ha ricordato di non accontentarsi di un pareggio mediocre. Ogni giorno nella società di oggi bisogna puntare a vincere. L’importante non è partecipare, bisogna ogni giorno lottare per essere vincenti. Voi educatori CSI abituate i vostri ragazzi ad essere vincenti, non solo nelle partite, ma nella loro vita".
Dalla platea si alzano a turno persone del Csi, candeline accese nella torta di compleanno, a descrivere il loro personale 7 giugno (testimonianze in allegato). Da Claudio Fontaneto, consigliere nazionale del Csi Novara, al presidente del Csi Cesena, Luciano Morosi. Ci sono nel racconto Fausto Belotti e Gabriella Magni della Sankukai Belotti, il barese Alessandro Liguigli, della Lupi di San Francesco, ed il presidente del Csi Campania, Pasquale Scarlino.
E ancora la presidente del Csi Pistoia Silvia Noci, dirigente della Cogis Nuoto, Don Domenico Garritani della Pro Cangiani. Infine Salvatore Regoli, conduttore della prima serata di Assisi 2014, chiama scherzosamente i “fantastici 4” del Csi al microfono, invitandoli a rivelare sensazioni episodi e particolari di quella memorabile giornata. Nell’ordine, Michele Marchetti, Massimo Achini, Vittorio Bosio e Don Alessio Albertini, alternano aneddoti a simpatici retroscena, passando dal forte caldo e dal rigore delle guardie svizzere, alla scelta di portare sul sagrato non le autorità ma mille bambini delle società sportive. Immancabile cenno ai foulards ricordo, mancanti per tutto il popolo Csi (eravamo 80mila!) che ne aveva fatto richiesta e, infine, con la divertente scommessa di don Alessio, che lo ha portato a fine giornata a scambiare con il Santo Padre un suo zuccotto bianco con la papalina di Bergoglio.