Recentemente ho partecipato a Cremonaad un dibattito su un tema che ho particolarmente a cuore: come valorizzare i giovani all’interno delle società sportive? Avrei tante cose da dire al riguardo. Credo però che una testimonianza possa essere più significativa di mille parole. A Cremonaho incontrato Roberto Verdi, che a soli 27 anni è diventato presidente di una società. Gli ho chiesto di raccontarmi la sua esperienza, ed ecco in sintesi cosa mi ha detto.

«Da quasi dieci anni sono impegnato in vari ruoli all'interno della Polisportiva Oratorio S. Ilario. Ho avuto il piacere di vedere, conoscere e confrontarmi con più di un presidente, più di un vicario responsabile dell'oratorio e più di un parroco. Se, per fortuna, l'oratorio è rimasto unico e sempre ben stabile nel tempo, è cresciuta negli anni la mia voglia di impegnarmi e donare gratuitamente il mio tempo libero e il mio entusiasmo per fare, vivere ed organizzare attività sportive. La fortuna che riconosco di avere avuto ha i volti di quelle persone che, fin dall'adolescenza, sono stati per me esempio da seguire, in termini di coerenza in tutto ciò che significa e comporta fare sport all'interno, e non solo, di una parrocchia. L'accompagnamento e il sostegno fiducioso delle persone e dei collaboratori che ho al fianco è stato una delle motivazioni per cui dire "sì" alla richiesta di diventare presidente. Molto mi ha aiutato nel nuovo compito l’esperienza maturata come consigliere provinciale del Comitato di Cremona, ruolo che mi ha dato una visione più ampia dell’Associazione e delle problematiche gestionali. Ma quanta fatica nel cercare di coinvolgere le persone, organizzare con razionalità ma anche fantasia le attività, gestire sempre in maniera costruttiva le difficoltà, trovare spazi adeguati per tutti e risorse per  permettere a ogni singolo di sentirsi protagonista di un progetto comune. La mia esperienza però non ha la fatica come compagna di viaggio, perché l'entusiasmo di servire gratuitamente la comunità in qualcosa di cui sono fortemente appassionato non ha prezzo. Il tempo libero che io e tantissime altre persone, giovani come me, dedichiamo ad organizzare queste belle attività dovrebbe imporre una domanda: è proprio vero che i giovani di oggi, se coinvolti nella giusta maniera, non sanno più cercare di vivere il valore della carità?»

Nel ringraziare di persona Roberto ho sentito il dovere di aggiungere mentalmente un grazie di cuore a tutti quei giovani che, come lui,  hanno scelto di impegnarsi con altrettanto entusiasmo e coraggio nelle nostre società sportive.