Il Tour fa il pieno in Lombardia

Nella cornice del Centro “Paolo VI” di Brescia, sabato 13 dicembre si è svolta la tappa lombarda del “Tour delle Regioni” avviato dalla presidenza nazionale di Massimo Achini. Si è trattato di una tappa molto partecipata e che ha sviscerato le problematiche e le piste di lavoro del Csi del terzo millennio. Quel Csi cui Massimo Achini ha chiesto di essere coraggioso e di compiere un deciso salto di qualità. Non si è nascosto Achini, ben consapevole di essere davanti al “suo” Csi e di avere davanti una fetta importante dell’intera associazione. «La Lombardia – ha detto infatti Achini - a seconda di come si vogliano leggere i dati, rappresenta un terzo o un quarto del Csi nazionale. In questo momento, poi, il Csi Lombardia esprime importanti cariche istituzionali».
Massimo Achini, quindi, ha invitato ad attuare nel quotidiano anche la sussidiarietà associativa. «Occorre – ha auspicato – che qualcuno si faccia locomotiva. E spero possa esserlo la Lombardia».
Per il presidente nazionale, sono quattro le parole chiave da seguire e cioè valorizzare (con riferimento al territorio), ringraziare (in particolare chi opera nei Comitati), sognare (con autentica passione educativa, vero nodo cruciale) e orientare (innovando continuamente lo sport).
Il presidente regionale Giuseppe Valori, nel suo intervento, ha rimarcato come la recente Assemblea elettiva del 23 novembre ha visto il rinnovo del Consiglio per oltre il 50%. «Siamo consci – ha detto Giuseppe Valori – di essere un punto di riferimento per il Csi nazionale, ma abbiamo anche ben chiare delle criticità che si evidenziano con i numeri della ricerca del consigliere nazionale Anna Manara. Numeri che dicono che noi abbiamo il 56% di società monosportive e un 73.3% di tesserati uomini. È bello, da questo punto di vista, rilevare come il nostro calcio a 7 lombardo rappresenti ben il 66% di quello nazionale. Tuttavia, serve un’associazione che associ, che formi, che entri di più in dialogo con il mondo della scuola e che valorizzi sempre di più il mondo femminile. Sono punti irrinunciabili per un Csi che vuole essere autenticamente e pienamente educativo».
Il consulente ecclesiastico regionale, don Basilio Mascetti, ha invitato tutti a una maggiore vicinanza e dialogo con la Chiesa attraverso le parrocchie e gli oratori. Su questo versante, mons. Paganini, consulente nazionale, ha annunciato la presentazione a Bergamo, il 7 marzo 2009, di una ricerca, frutto della collaborazione tra le diocesi lombarde e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sul tema “Sport e oratorio”.
Prima degli interventi dei presidenti provinciali, Giuseppe Valori ha premiato il suo predecessore Eugenio Taglietti con una targa, accompagnata da un sonoro applauso della platea, che ne ha sottolineato le grandi doti umane e di servizio all’associazione.
I 13 comitati (nell’ordine di intervento Brescia, Cremona, Mantova, Milano, Lecco, Vallecamonica, Pavia, Lodi, Bergamo, Varese, Crema, Como e Sondrio), con interventi che la presidenza regionale ha potuto raccogliere in un volumetto grazie al fatto che erano stati inviati alla segreteria regionale, hanno espresso grande preoccupazione per l’appeal del Csi sul versante dei 14-18enni, chiesto lumi su come comunicare e su come fare marketing territoriale. Sono stati toccati anche i temi caldi come quelli della famiglia e dei volontari e dipendenti presenti nei Comitati. Anche arbitri, allenatori e formazione hanno consentito di mettere in luce un Csi vitale e molto propositivo. Insomma, il Csi lombardo, cui Valori ha donato una rosa del deserto («Quando visiterò i vari Comitati – ha detto – controllerò, con la cura tenuta per la rosa del deserto, la passione educativa per i nostri giovani») e al quale alcuni doni sono arrivati anche dalla presidenza nazionale, ha manifestato grande desiderio di camminare con quello nazionale per far compiere al Csi intero l’auspicato, a Chianciano Terme, salto di qualità. Un miglioramento che Achini ha richiesto anche ad Assisi e sul quale i Csi lombardi hanno detto un deciso “Noi ci stiamo” al presidente nazionale.
 
Conclusioni al presidente Achini, che soddisfatto di quanto ascoltato, ha rilanciato, ben conscio di giocare, in pratica, in casa. «A voi – ha detto rivolgendosi alla platea di presidenti e componenti dei Comitati - chiedo di vincere il campionato perché vedo quanto siete capaci. Sull’attività giovanile abbiamo già mosso alcune pedine per mettere risorse a disposizione del territorio. Dobbiamo fare formazione, ha concordato coi presidenti, ma in modo diverso e interessando anche i dirigenti. Ravvisate delle criticità col Coni? Io credo che nel Coni bisogni stare con atteggiamento propositivo, così come si deve dialogare con gli altri enti di promozione sportiva di area cattolica».