21 maggio 2015

Prosegue con la tappa campana a Napoli il Tour delle Regioni

Occasione di confronto tra comitati territoriali e Presidenza nazionale

All'interno della Sala Giunta del Municipio di Napoli si è svolta giovedì 21 maggio la tappa campana del tour delle regioni. Hanno portato il loro saluto il sindaco Luigi De Magistris, l'assessore allo sport Borriello e il vicario alla cultura della diocesi di Napoli mons. Adolfo Russo

All'interno della Sala Giunta del Municipio di Napoli si è svolta giovedì 21 maggio 2015 la tappa campana del Tour delle Regioni. Quasi al completo i comitati campani, capitanati dal presidente regionale Pasquale Scarlino e dal membro di Presidenza nazionale Salvatore Maturo. Oltre al Presidente nazionale Massimo Achini erano presenti, in rappresentanza della Direzione nazionale, Daniele Pasquini (Area Territorio), Michele Marchetti (Area Welfare) e Stefano Gobbi (Area Marketing). Hanno inoltre portato un saluto il sindaco Luigi De Magistris, l'assessore allo sport Ciro Borriello e il vicario alla cultura della diocesi di Napoli mons. Adolfo Russo.

A seguire gli interventi del dibattito.

Luigi De Magistris, sindaco di Napoli

Luigi De Magistris, sindaco di Napoli

Dichiara che la sua presenza intende fisicamente confermare che lo sport è un elemento essenziale per costruire una cultura della legalità. La domanda di sport è in crescita e in particolare nei luoghi più difficili e disagiati. È per questo che la città di Napoli sta cercando di investire nello sport, nonostante questo periodo di crisi. 
Si sta cercando di dare maggiori sicurezze a coloro che intendono investire nel mondo dello sport, cercando di creare una rete tra tutti i soggetti dello sport napoletano. 
Conclude ricordando che Napoli è la città europea con il maggior numero di giovani e che giovani e sport è un connubio vincente.

Ciro Borriello, Assessore allo sport di Napoli

Ciro Borriello, Assessore allo sport di Napoli

Afferma che la pratica sportiva rappresenta un toccasana per le Istituzioni. Spiega che è anche assessore alle periferie e che intende raggiungere le periferie attraverso lo sport. Ricorda l'esperienza passata in oratorio, auspicando che possa trasformarsi in una strategia politica per la città, con un'alleanza virtuosa tra istituzioni, parrocchie e CSI.

Mons. Adolfo Russo, vicario alla cultura della diocesi di Napoli

Mons. Adolfo Russo, vicario alla cultura della diocesi di Napoli

Presiede il momento di preghiera

Enrico Pellino, per conto del comitato di Ariano Irpino

Enrico Pellino, per conto del comitato di Ariano Irpino

Si sta facendo un lavoro intenso sul comitato di Ariano Irpino per cercare di portare il comitato ai livelli minimi. Le attività stanno crescendo, anche se faticano a trasformarsi in numeri di affiliazioni e tesserati. Nonostante ci siano nel territorio più di trenta comuni, è difficile collegare tra loro queste realtà con il limite che le attività sono concentrate nel centro della città.

Pasquale Renzulli, CSI Avellino

Pasquale Renzulli, CSI Avellino

Evidenzia che l'agire associativo prende linfa e spunto dalla Parola: questo è il punto di forza del comitato, che si trasforma in relazioni autentiche con la diocesi, con i rappresentanti delle federazioni e del CONI. 
Le iniziative nazionali organizzate sul territorio non hanno avuto una reale ricaduta sul territorio. 
Le relazioni con le società sportive non sono facili: ci chiedono servizi, materiali, prezzi bassi. Noi cerchiamo di proporre l'esperienza del CSI come opportunità e occasione di 'giocare per credere'. 
Si chiede se è come sia possibile crescere di numero pur rimanendo all'interno della mission associativa.

Luciano De Sanctis, CSI Aversa

Luciano De Sanctis, CSI Aversa

I numeri sono cresciuti, ma l'obiettivo non è quantitativo ma qualitativo: per far questo l'attività sportiva deve camminare parallelamente a quella formativa. 
Si trovano difficoltà nei rapporti con gli enti (scuola, diocesi, ...). 
Chiede alla Presidenza di proporre progetti quali Stand Up o Sport & Go, che aiutano i comitati nel promuove attività verso le società sportive.

Vincenzo Ievolella, CSI Benevento

Vincenzo Ievolella, CSI Benevento

È orgoglioso dei numeri raggiunti dopo il commissariamento del 2011 che aveva ridotto il comitato ai minimi storici. Il primo obiettivo è stato recuperare la sede del comitato. 
In seguito ci si è concentrati sulle attività, che sono cresciute, in particolare nelle parrocchie, nell'attività giovanile e nelle carceri. 
L'attenzione delle società verso il comitato è in crescita. La scelta di tenere costi bassi sta favorendo l'adesione e non ha intaccato la positività del bilancio. 
Ci sono buoni rapporti con il CONI. 
Si sta cercando di rafforzare la squadra con forze giovani. 
Chiede al Presidente nazionale una visita a Benevento per dare ulteriore slancio. 
Auspica che ci sia un rilancio dell'attività giovanile, attraverso progettualità innovative al livello nazionale. 
Chiede che vengano rese pubbliche le situazioni debitorie dei comitati in relazione al tesseramento, perché questa situazione pesa su tutti i comitati. 
Infine si aspetta che ci sia maggiore puntualità nel pagamento dei contributi alle Regioni da parte della Presidenza nazionale, per evitare difficoltà di liquidità sul territorio. 
Le società sportive sono la vita dei comitati e la strategia è stata quella di coinvolgere i loro dirigenti: chiede di continuare nell'opera di formazione di Sport & Go, supportare la creazione di sportelli di consulenza fiscale. 
Ringrazia per la scelta della Presidenza nazionale di non aver aumentato i costi di tesseramento.

Luigi Di Caprio, CSI Caserta

Luigi Di Caprio, CSI Caserta

'Volare alto con i piedi per terra' è stato un programma innovativo e vicino alla realtà dei comitati. Le iniziative messe in campo in questi anni sono state tantissime e di grande aiuto per i comitati. 
Il rilancio dell'attività giovanile sta avvenendo. 
La presenza del CSI nella giunta del CONI ha aiutato anche nei rapporti a livello territoriale. 
Il lavoro svolto è stato pertanto di valore e a disposizione del territorio. 
Anche la celebrazione del Settantennio ci ha aiutato nel riallacciare il dialogo con le parrocchie. 
L'innovazione tecnologica e la varietà di proposta di tesseramento hanno permesso di crescere sul territorio. 
Nel comitato non c'è chi lavora a tempo pieno per il CSI e non abbiamo impianti sportivi in gestione: questi sono limiti che si sentono. 
Il CSI Day è una grande idea e ogni comitato può giocarselo come meglio crede. 
Rispetto allo Statuto chiede di uscire fuori dalle incertezze: ritiene saggia la decisione di un consiglio nazionale dedicato.

Giovanni Scarlino, CSI Cava De' Tirreni

Giovanni Scarlino, CSI Cava De' Tirreni

Ringrazia la Presidenza perché è vicina al territorio. 
Evidenzia la difficoltà che sta vivendo il volontariato nello sport: 
propone alla Presidenza nazionale di investire su persone che possono promuovere l'associazione a livello territoriale, sostenendole economicamente per un periodo limitato. 
chiede di attivare un ufficio progetti che possa aiutare tutti i comitati territoriali e non solo alcuni privilegiati 
Il Tesseramento online ha portato grande beneficio. Chiede di dotare i comitati di un programma gestionale amministrativo. 
Propone di organizzare delle Olimpiadi dei Comitati, idea già lanciata nel Tour delle Regioni del 2009. 
Chiede di aiutare maggiormente i medi e piccoli comitati nel relazionarsi con le parrocchie. 
Chiede alla Presidenza nazionale di ospitare una manifestazione nazionale a Cava.

Antonio Papa, CSI Napoli

Antonio Papa, CSI Napoli

Riconosce alla Presidenza una particolare attenzione ai comitati e di aver stimolato il territorio a lavorare sulla programmazione annuale. 
Si interroga su quale debba essere il ruolo del CSI nell'ambito delle politiche lavorative, dell'immigrazione. 
Il CSI deve collocarsi in una posizione di forza verso le parrocchie, la Chiesa. 
Il CSI oltre ad essere un Ente di Promozione Sportiva è anche Associazione di Promozione Sociale. 
Riconosce alla Presidenza nazionale di aver evidenziato alcune buone pratiche che vengono svolte nei comitati e di aver cercato di uniformare (Convention di inizio anno, DOAS, Sport & Go...). Propone anche di lavorare sul Natale dello Sportivo, la Pasqua dello Sportivo, le Premiazioni di fine anno... 
Sport & Go è servito a creare un'unità, costruendo una nuova maschera all'attività giovanile. 
Rilancia il certificato di qualità delle società sportive; chiede un 'premio' sullo stile del discobolo al merito, ma con meno anni di anzianità e da realizzarsi a livello regionale. 
Auspica una maggiore attenzione sulla pallavolo e basket.

Domenico Credendino, CSI Salerno

Domenico Credendino, CSI Salerno

La sfida é di innovare i comitati e rimodulare le risorse a disposizione: il CSI Salerno reperisce fondi da progetti per cercare di abbattere i costi di affiliazione e tesseramento per la partecipazione ai campionati. 
Il rapporto con alcune aree della Direzione nazionale ha rischiato di soffocare lo sforzo del comitato nell'impegno di progettazione. 
Il comitato di Salerno ha espresso in una Fondazione Bancaria un proprio rappresentante. 
Chiede che la Presidenza nazionale sia più vicina ai comitati, auspicando che aspetti burocratici non siano più di ostacolo alla vita del comitato. 
Per quanto riguarda la Fondazione per il Sud evidenzia che i comitati non sono stati coinvolti in alcun progetto. Chiede alla Presidenza di aiutare i comitati del sud ad intercettare le opportunità presenti.

Franco Librace, CSI Sessa Aurunca

Franco Librace, CSI Sessa Aurunca

Il consiglio territoriale presenta difficoltà e sconta alcune inesperienze: le contrapposizioni dialettiche impediscono la nascita di società sportive nuove. La mancanza di ricambio dei dirigenti è una delle difficoltà. 
Chiede di inserire nello Statuto la possibilità di aumentare il numero dei consiglieri territoriali. 
Propone di creare la figura dell'ambasciatore CSI, con il compito di visitare le realtà sul territorio per far conoscere il CSI. 
Nei rapporti con la regione, c'é stata una distanza che non ha permesso di affrontare i problemi del comitato. Inoltre mette in evidenza che comitati limitrofi affiliano società che appartengono al territorio di Sessa Aurunca senza concordarlo con il comitato competente. Propone alla Presidenza nazionale di bloccare questi sconfinamenti attraverso il TACSI. 
Rispetto alla tutela sanitaria sottopone due aspetti da attenzionare: l'imminente entrata in vigore dell'obbligo del defibrillatore e la responsabilità del presidente di società in merito alla tutela sanitaria dei propri tesserati (che dovrebbe essere invece in carico al singolo praticante).

Salvatore Maturo, membro di Presidenza nazionale

Salvatore Maturo, membro di Presidenza nazionale

Spiega che diventa sempre più difficile lavorare nel territorio campano. 
Il ricambio generazionale avviene solo attraverso un accompagnamento dei giovani. 
È fondamentale aiutare i comitati piccoli e migliorare la sinergia con la Conferenza Episcopale Campana. 
L'obiettivo è far crescere l'Associazione su tutto il territorio e tutti insieme. 
Entrare nei meccanismi delle fondazioni non è facile, ma si sta facendo un percorso. I frutti si vedranno nel prossimo futuro. 
Il CSI in Campania ha raggiunto territori insperati, ma il potenziale é ancora alto. Ci sono zone dove il CSI non c'é ancora.

Pasquale Scarlino, presidente CSI Campania

Pasquale Scarlino, presidente CSI Campania

Ritiene che l'incontro sia stato di un livello culturale sopra la media. 
L'attività della regione in questi ultimi anni è cresciuta molto, grazie al lavoro della squadra, ma soprattuto ad Enrico Pellino. 
Ringrazia il CSI Campania per avergli permesso di vivere momenti esaltanti. Esprime tuttavia la preoccupazione per il futuro, chiedendo che la persona sia messa al centro come la nostra ispirazione cristiana ci chiede. Non buttiamo a mare l'impegno della Presidenza nazionale di questi anni. Promuove la partecipazione ad un momento associativo nazionale di settembre di due giorni per parlare del futuro. 
La Regione Campania è sempre stata vicina all'attuale Presidenza e intende continuare in questo percorso, ma mantenendo sempre la persona al centro e senza demonizzare o colpire nessuno.