Dopo il successo di Assisi il CSI fa ancora il pieno di presenze in Umbria. Lo fa a Trevi (PG).  in occasione della prima conferenza organizzativa dell’attività sportiva e formativa, da ieri in corso di svolgimento nel centro umbro. Gli iscritti sono 250, rappresentanti di 78 comitati territoriali e di 16 regioni. Si è cominciato venerdì 23, con la presentazione ufficiale del progetto “Ragazzi in Sport”, sostenuto dal contributo del Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali, che abbraccia sia formazione sia attività sportiva. I responsabili delle due aree nazionali hanno poi presentato Skynet Csi e Doas, le rispettive piattaforme web per monitorare a livello centrale manifestazioni e progetti esistenti sul territorio. Sono poi state insediate le nuove commissioni tecniche nazionali per le discipline sportive e presentati i componenti le due scuole formative SNES e SNAD. Nella mattinata di oggi i massimi dirigenti dell’associazione sono intervenuti sui cambiamenti che si  profilano in materia di formazione e di attività sportiva per la prossima stagione. Il presidente nazionale Massimo Achini ha motivato come sport e formazione costituiscano le due facce di una stessa medaglia, che è quella dell’educazione attraverso lo sport, rilanciando alla platea il desiderio di poter guidare un CSI da “pole position” e che sappia sempre incidere e giocare un ruolo da leader nel panorama sportivo italiano.
 
La conferenza organizzativa, inedita nel calendario associativo arancioblu, ha quindi diversificato le linee programmatiche dei due settori, che entreranno a regime a partire dall’inizio della stagione 2008-2009. In tal modo, dopo l’happening umbro, la base associativa avrà alcuni mesi per analizzare meglio le innovazioni presentate, esprimendo le proprie osservazioni e proposte. A fine maggio spetterà al Consiglio Nazionale sigillare i nuovi programmi, che infine entreranno in vigore nel settembre del 2009.
In materia di attività sportiva – come enucleato dal direttore tecnico nazionale Renato Picciolo - al centro dell’interesse è la riforma degli strumenti tecnico-sportivi, per migliorare ancora la qualità della gestione dell’attività in campo e fuori. Due gli strumenti basilari per riuscirci: il varo di nuovi regolamenti nazionali dell’attività e un “massimario delle sanzioni”. I nuovi regolamenti prevederanno alcuni criteri unitari, standard, non modificabili, su cui improntare la pratica sportiva caratterizzata da una precisa “identità associativa”, ed altri, ispirati alla flessibilità, per tenere conto delle esigenze del territorio nel promuovere le attività locali. Il “massimario” risponderà invece all’esigenza di avere un “codice delle pene” unitario, che consenta agli organi giudicanti di comminare a società sportive, atleti e dirigenti provvedimenti disciplinari graduali, omogenei ma sempre in linea con gli obiettivi educativi del CSI, anche distinguendo tra attività sportiva giovanile e attività per adulti, poiché per la prima è ancora più importante che la “pena” serva a formare.
 
Tra le modifiche in campo formativo - come spiegato da Michele Marchetti, direttore nazionale della formazione – quelle più importanti riguardano sia la Scuola Nazionale Educatori Sportivi, sia la Scuola Nazionale Dirigenti. La prima – deputata a formare allenatori, preparatori, animatori ed arbitri – lavorerà su corsi di tre livelli: corsi di abilitazione o qualificazione, organizzati dai comitati provinciali; corsi avanzati, di secondo livello, organizzati dai comitati regionali; corsi di alta formazione, organizzati dalla Direzione nazionale. Gli operatori usciti dai corsi saranno inseriti automaticamente nello specifico Albo nazionale. Prevista una…sanatoria per gli operatori qualificati in precedenza, con le vecchie norme. Anche la Scuola Dirigenti si…farà  in tre: scuola associativa, promossa in primis dai comitati provinciali per la formazione dei dirigenti di società sportive di base, con successive possibilità di stage e master; scuola giovani dirigenti, di livello regionale; scuola di management sportivo, gestita dalla Direzione nazionale.
 
 
Nel pomeriggio, assieme ai gruppi di lavoro, si è riunito il comitato tecnico scientifico del CSI, un gruppo di dirigenti, espressione dell’eccellenza del pensiero culturale associativo.   

E' l’elemento di confronto di co-progettazione, che intende supportare la formazione nazionale nel prossimo quadriennio. Esso  coinvolge le due scuole formative, ed è composto da 15 membri: Massimo Achini, Claudio Paganini,  Michele Marchetti, Giuseppe Basso, Vittorio Ferrero, Eugenio Imperatori, Rossella Graziano, Edio Costantini, Stefano Dichiara, Andrea Barbetti, Elena Boni, Giovanni Boni, Cairoli Giuseppe, Roberto Mauri, Renato Marino.

Accogliendo le istanze di semplicità e di chiarezza emerse dal Consiglio nazionale del CSI, il comitato si è dato il compito di ripensare in una continuità innovativa i contenuti e i linguaggi della formazione su due livelli: temporaneo e permanente. Come primi obiettivi: rivedere i sussidi formativi, organizzare il planning associativo, armonizzare i livelli educativi, specie negli ambiti del patto associativo, della medicina sportiva e della vita ecclesiastica. Altra finalità è raggiungere in tempi brevi un’omogeneità territoriale dei corsi formativi.