A Trevi, formazione e sport Csi disegnano il futuro
La conferenza organizzativa del Csi a Trevi si è conclusa domenica 25 gennaio con gli esiti dei laboratori realizzati dall’area tecnica e da quella formativa nel capoluogo umbro. La sintesi dei lavori di gruppo affidata alle parole dei due direttori nazionali.
Renato Picciolo, direttore tecnico nazionale ha così riferito della grande domanda-necessità di un nuovo regolamento, di una classifica fair play differenziabile in base alle diverse discipline, di approfondimenti in merito alla classe arbitrale, che vedrà nascere accanto al tradizionale stage nazionale di preparazione atletica e tecnica, una convention ad hoc per i giudici di gara. I responsabili del settore tecnico, presenti a Trevi, hanno quindi richiesto una tre giorni di corsi sulle novità regolamentari che verranno proposte per la stagione 2008-2009, tutti d’accordo sull’importanza e la validità delle fasi regionali e interregionali. E se avanza a buon ritmo la Doas, la documentazione on line che certifica e mostra in chiaro tutta l’attività sul territorio, c’è un tema sempre attuale su cui l’associazione dovrà riflettere al meglio: quello della bestemmia in campo e del conseguente provvedimento disciplinare, da far rispettare dai fischietti associativi.
Michele Marchetti, direttore della formazione ha quindi riportato la sintesi degli approfondimenti dei tre laboratori proposti: priority setting, inerente la formazione dei dirigenti, il volontariato e la loro professionalità e la revisione degli itinerari formativi; la triade che interrogava sul ruolo dei comitati provinciali e regionali, la valorizzazione all’interno del CSI dei laureati IUSM, e quella degli animatori culturali sportivi ed infine il questionario del brainstorming, messa a fuoco della discussione di gruppo.
A seguire il dibattito, prima della S. Messa celebrata dal consulente ecclesiastico nazionale CSI, Mons. Claudio Paganini, numerosi contributi dal pubblico in platea. Ad intervenire sono stati i dirigenti dei comitati di Lecco, Matera, Padova, Cremona, Ostuni, Cava de’ Tirreni, Parma, Pisa, Novara, Torino, Foligno, Milano, Mantova, Pordenone.
Soddisfatto il presidente nazionale, Massimo Achini, che si è detto certo di poter contare su una squadra forte, con cui poter realizzare il percorso tracciato a Chianciano Terme, un cammino “semplice e a misura di comitato”, dove si incarnano competenza tecnica e dimensione associativa e spirituale. Una partita definita faticosa ma da giocare insieme, con democrazia, partecipazione, perché il CSI possa essere un’associazione profetica nella società di oggi. “Se fossi un allenatore all’intervallo nello spogliatoio – ha concluso con una metafora il numero uno blu arancio - dopo il primo tempo giocato tra Assisi e Trevi, devo dirvi con soddisfazione che ho visto il sudore della maglia, la passione , l’entusiasmo e la concretezza con cui siete in campo. Ora c’è tutto un secondo tempo da giocare…nei comitati. Senza alcuna paura. Coraggio!”