Il Tour delle regioni approda in Puglia
A Bari l'incontro dei dirigenti territoriali del CSI
Si è svolta il 22 ottobre a Bari, nella sala Riunioni del Coni Regionale, la tappa pugliese del Tour delle Regioni. Per la presidenza nazionale erano presenti il presidente nazionale Massimo Achini, il direttore dell'Area Territorio Daniele Pasquini e il componente di presidenza nazionale Salvatore Maturo.
Elio Sanicandro, Presidente del CONI Puglia
Ringrazia il CSI per le attività che svolge nella regione, per la sintonia con il CONI, per l'impegno quotidiano. Ricorda le sperimentazioni effettuate con progetti sportivi di psicomotricità e di integrazione sociale.
Spiega che il CONI Puglia sta portando avanti numerose iniziative in sinergia con la regione Puglia, a partire dalla salute, alla mobilità pubblica, al welfare. Tra questi il progetto "Sport in cammino", progetti che toccano il mondo dei disabili e il progetto CONI Ragazzi. La regione Puglia ha investito oltre un milione di euro nello sport.
Antonio Lo Conte, Presidente dell'ANPIS Puglia
Spiega il lavoro che svolge l'ANPIS a livello nazionale e locale, a servizio dell'integrazione sociale di persone con disagio mentale.
Chiede al presidente del CONI di fare tesoro dei progetti già in essere sul territorio.
Pietro Petruzzelli, Assessore allo sport di Bari
Il CSI trasferisce il criterio della rappresentanza dalle società sportive alle istituzioni.
È fondamentale de-sportivizzare lo sport, cercando di fare politiche pubbliche che siano in grado di guardare a coloro che svolgono sport non organizzato, non in associazioni sportive, ma come liberi cittadini.
Un Ente di promozione é chiamato a essere cinghia di trasmissione tra i cittadini e le istituzioni.
Dino Diso, presidente regionale CSI Puglia
Si chiede quanto gli EPS sono stati coinvolti nella progettazione e realizzazione dei progetti che il Presidente regionale del CONI ha enunciato. Serve dare piena dignità a chi da sempre è stato portatore dei valori dello sport di base.
Pasquale Scarlino, presidente CSI Campania
Porta un saluto a nome del CSI Campania
Serafina Grandolfo, CSI Bari
I punti di forza del comitato di Bari sono:
1)la gestione di impianti sportivi, condizione che garantisce una base per dieci anni al CSI;
2)La presenza nella giunta del CONI;
3)Fare rete con altre realtà associative sul territorio;
4)Riconoscimento dei corsi di formazione del CSI Bari anche dall'università.
I punti di debolezza sono:
1)la poca presenza dei dirigenti associativi nella vita del comitato;
2)Le difficoltà ad allacciare rapporti con il mondo ecclesiale;
3)Le difficoltà gestionali per quanto riguarda il sito, il DOAS a e il CEAF;
Chiede alla Presidenza nazionale:
- di risolvere il problema del comunicato n. 1 della FIGC che blocca l'attività del CSI;
- di aiutare i comitati a fare le fideiussioni necessarie per partecipare ai bandi attraverso un fondo di garanzia;
- di ottenere il riconoscimento della personalità giuridica del CSI.
Tania Zenga, CSI Barletta Andria Trani
Il CSI BAT è un piccolo comitato dal punto di visto numerico, ma è riuscito a realizzare numerose attività: campionati open, Sport & Go, Gazzetta Cup.
Chiede alla Presidenza nazionale di continuare ad essere disponibile nel dare consulenze, anche su problemi spiccioli.
Chiede di risolvere il problema del comunicato n. 1 della FIGC.
Francesco Maizza, presidente CSI Brindisi
Il comitato è in crescita, non solo numerica, ma in particolare nelle attività sportive. Le società chiedono l'affiliazione al CSI per svolgere attività sportive. In particolare la pallacanestro è in forte crescita.
Si hanno ancora difficoltà nel calcio, in quanto la FIGC spadroneggia.
Si sono ampiamente migliorati i rapporti con le istituzioni e con la Chiesa: il comitato si é aperto, è andato a bussare alle porte, senza rimanere chiuso nelle proprie mura.
Si vede la difficoltà a trovare nuovi giovani disponibili al volontariato.
Hanno aiutato i bandi della Presidenza nazionale, messi a disposizione del territorio.
La difficoltà a coinvolgere le società sportive nei momenti assembleari é forte.
Tonino Massa, presidente CSI Cerignola
Il comitato di Cerignola sta attraversando un momento difficile. Molti giovani si sono riversati nelle società di federazione. Il CSI ha, nel passato, coltivato la promozione di molti sport e oggi vive la difficoltà di organizzare attività per la mancanza di strutture.
I parroci non sono interessati al CSI, a partire dal vescovo.
Siamo distanti dagli altri comitati e anche dalla Presidenza nazionale. Ringrazia quindi per il Tour delle regioni, occasione di vicinanza reciproca.
Il dialogo con le società sportive molto spesso si ferma alla richiesta di fruire di un servizio sportivo.
Serve escogitare nuove forme di partecipazione, cercando di coinvolgere le scuole e le istituzioni.
Auspica una maggiore sinergia con i comitati limitrofi e un maggior coinvolgimento delle famiglie.
Giacomo Giannone, vicepresidente CSI Conversano
Il comitato di Conversano non funziona ormai da qualche anno. Di fatto in sede si vive la solitudine, in quanto mancano dirigenti e volontari. Il Servizio Civile é stata una grande opportunità per far conoscere il CSI ai giovani, purtroppo non colta e sciupata.
Manca ormai la motivazione e la passione.
Aver tolto i vincoli di mandato ai presidenti territoriali ha prodotto dei problemi.
Ci sono grandi problemi gestionali in quanto la segreteria del comitato è di fatto a casa del presidente.
Non vengono rispettati i ruoli all'interno del comitato: in qualità di vicepresidente denuncia l'impossibilitá a portare avanti l'attività. Tutto è fermo.
Nino Lo Iudice, centro zona CSI Altamura
Auspica di ravvivare la Puglia ponendo attenzione anche nelle zone interne della regione.
É possibile riaccendere l'entusiasmo nei giovani, molti dei quali hanno fatto la scelta del CSI.
Marco Calogiuri, presidente CSI Lecce
Auspica che ciascun dirigente del CSI si chieda cosa può fare per l'Associazione e non cosa puó ottenere dall'Associazione. Nel CSI ci si deve rimboccare le maniche per fare sempre più e meglio.
Il comitato di Lecce da ormai otto anni consolida il trend di crescita: si può fare ancora di più e meglio. Serve differenziare la pratica sportiva che ruota attorno a calcio a cinque, pallavolo e vela.
Ci sono difficoltà per continuare a gestire il comitato con il volontariato puro: bisogna accogliere e valorizzare la gratuità e il dono, ma bisogna dare garanzie e continuità con figure stabili e professionali.
Chiede alla presidenza nazionale di creare nel prossimo quadriennio una cabina di regia per la progettazione.
Il tesseramento online e le piattaforme informatiche hanno regalato il futuro all'Associazione.
È necessario muoversi come un corpo solo, tra nazionale e territoriale. Serve muoversi meglio sulla promozione associativa, sussidi, una nostra proposta per gli oratori. Dobbiamo recuperare praterie che erano nostre.
Racconta l'esperienza del comitato che ha trasferito casa comitato nelle società sportive.
Ribadisce l'importanza di riportare la formazione all'interno della vita politica associativa.
Quando ci sono visioni diverse dell'Associazione non è un male, se questo è governato nel dialogo e nel confronto. Il CSI non deve copiare da altri modelli, ma dobbiamo essere promotori di nostro un modello.
Massimo Tavella, Presidente CSI Molfetta
Se da un lato il comitato ha rafforzato l'attività tradizionale del calcio, ci sono state difficoltà nel promuovere nuove attività.
Si vivono alcune difficoltà:
- a reperire nuove risorse umane capaci di responsabilità;
- a dialogare con le istituzioni e con la Chiesa.
Il comitato ha pensato al proprio futuro, inserendo nuove persone che stanno promuovendo nuove discipline (Burraco, danza).
Chiede alla Presidenza nazionale:
- di prestare maggiore attenzione ai costi del tesseramento, che pongono i comitati fuori mercato;
- una progettualità per poter entrare nelle parrocchie;
- essere maggiormente presente ad iniziative del comitato.
Antonio Melfi, presidente CSI Taranto
I punti di forza del comitato sono:
1)il legame con il CONI provinciale, che ha permesso di collaborare per alcune iniziative comuni;
Tra i punti di debolezza:
1)Il rapporto con le parrocchie;
2)la mancanza del consulente ecclesiastico.
Il comitato ha aumentato i numeri dei tesserati, ma a questo non sono poi seguite azioni di consolidamento.
I dirigenti non partecipano alla vita del comitato e si verifica uno scollamento tra comitato e società sportive.
C'é la problematica della sede di comitato, attualmente in una parrocchia ma a rischio di essere sfrattati.
Infine la concorrenza di altri EPS sul tesseramento mette in difficoltà il comitato.
Fiore Campanelli, vicepresidente CSI Terra D'Otranto
La difficoltà è trovare nuovi giovani che prestano il loro servizio. La classe dirigente del comitato è invecchiata. Bisogna sforzarsi a coinvolgere la comunità.
Se non affrontiamo questo problema ci saranno comitati ricchi e comitati che spariranno.
I punti di forza del comitato sono nella competenza della segreteria, mentre la debolezza sta nel personale tecnico e nella comunicazione.
In futuro si investirà sul sito internet.
Importante è continuare il processo di informatizzazione e produrre sussidi per la vita del comitato.
Auspica una maggiore formazione di base e per questo é stato apprezzato il progetto di Sport & Go.
Ribadisce che anche i comitati più piccoli sono importanti per tutto il CSI.
Conclude ricordando che ci sono ancora troppe società sportive che vivono l'attività rinchiuse nelle mura delle proprie palestre.
Dino Diso, presidente regionale CSI Puglia
I punti di forza della regione sono stati:
- la stabilità della governance dei comitati e della regione;
- la sana gestione amministrativa;
- Il consolidamento dei rapporti con l'ANPIS;
- Il sostegno per la partecipazione ai campionati nazionali dato alle squadre pugliesi.
Si sono poste delle pietre importanti, anche se resta ancora tanto cammino da percorrere. È possibile guardare con ottimismo al futuro.
Tuttavia non si possono nascondere alcune ombre: logiche di potere personali, comportamenti autonomistici, mancanza di volontà ad aggiornarsi. In alcuni casi sono prevalse tentazioni isolazionistiche dei comitati.
Afferma con forza che la formazione è una priorità assoluta dell'Associazione: su questo versante si é pagato pegno in regione e sarebbe potuto fare di più. Auspica il rilancio della formazione attraverso una apposita commissione regionale.
Serve credere sulla funzione strategica della comunicazione attraverso investimenti specifici.
La Presidenza nazionale ha fatto molto per innovare. In realtà si sta correndo il rischio di disorientare le piccole realtà associative. Questo processo di innovazione deve essere accompagnato e sostenuto. Oggi più che potenziare il livello nazionale, serve sostenere le periferie.
Auspica la possibilità di organizzare una festa nazionale e di fare una campagna di formazione per gli educatori sportivi.
La Presidenza nazionale deve continuare a sostenere gli operatori di comitato con gli incontri sul territorio e anche facendo un sussidio operativo.
É necessario produrre gadget per il CSI Day.
Per le strutture sulla soglia di povertà, servirebbe sostegno economico.
Bisogna fare convenzioni con le federazioni sportive.
Con l'introduzione del tesseramento online si rischia di perdere il contatto con le società sportive.
Chiede di incrementare i sussidi per le società sportive.