Le sfide educative del Welfare Csi
A Firenze il Convegno Nazionale dell’Area promozione sociale
Il direttore d’Area, Michele Marchetti: in 4 anni finanziati 2,3 milioni di euro in progetti
Don Alessio Albertini: “Educare alla vita buona con lo sport: umanesimo ed esperienza sportiva”
“Che bella cosa è l'uomo quando è veramente uomo”. La conclusione del consulente ecclesiastico nazionale don Alessio Albertini nel prologo al convegno nazionale dell’Area welfare e promozione sociale “Umanesimo e sfide educative attraverso lo sport” arriva al termine di un monologo “Educare alla vita buona con lo sport: umanesimo ed esperienza sportiva” in cui il sacerdote pone l’accento sui fondamentali allo scopo di costruire percorsi anche nel Csi. Talvolta occorre superare il ‘come’ fare sport concentrandosi sul ‘perché’, riflettendo attentamente su quale immagine di uomo si stia proponendo o cercando di salvare, nel fare accoglienza o integrazione, in un carcere, nelle zone di frontiera, in cui il Csi opera.
Ecco allora che si passano in rassegna alcune figure d’uomo, da Diogene che cerca l’uomo con la sua famosa lanterna a Adamo, creato da Dio a sua immagine: “è scritto nella Bibbia – ricorda don Alessio - che l’immagine di Dio presente nel mondo è l'uomo. L'uomo attraverso lo sport può fare del bene ma anche del male, ad esempio cadendo nell'idolatria, o scambiando il mezzo con il fine. Libertà è capacità di assumersi le proprie responsabilità”.
Lo sport oggi è in alcune occasioni terribilmente seducente da poter essere paragonato al serpente di Eva nella Genesi ; a questa immagine è possibile accostare quella del pianto di Alex Schwazer, il marciatore dopato, oggi tornato ad allenarsi con il prof. Sandro Donati, consulente WADA, e in prima linea nella lotta al doping. “Come non pensare ad un novello figliol prodigo – continua Albertini, capace di restituire senza orgoglio e senza presunzione un senso alla propria vita. Ogni uomo è irripetibile e Gesù è il nostro miglior uomo di sempre”. Alla luce di tutto ciò, prosegue il discorso, ecco spuntare il bello di un “assist” il bene della squadra supera totalmente le ambizioni personali, evidenziando il carattere donativo e gratuito della vita: “assistendoti, io sì salvo la tua vita ma anche la mia e desidero farlo nel migliore dei modi”.
Stefania Saccardi: "Presenza nelle scuole, accessibilità allo sport per i disabili e accordi con le società sportive"
Dopo una splendida serata fiorentina, trascorsa dai cento partecipanti al convegno (30 comitati Csi presenti) insieme a tavola e lungo le suggestive vie e piazze del capoluogo toscano, i lavori, svolti presso l’Hotel Palazzo Ricasoli, sono ripresi sabato 24, al mattino, quando è intervenuta Stefania Saccardi, assessore al Welfare e all’integrazione socio sanitaria con delega allo sport della Regione Toscana, che ha ribadito alla platea il massimo impegno per perseguire il benessere, attraverso politiche sociali che favoriscano lo sport, valori e qualità per la crescita dei ragazzi. “La Toscana conta 8300 impianti sportivi – ha spiegato Saccardi – e la Regione sta canalizzando i suo impegni su vari fronti: presenza nelle scuole, accessibilità allo sport per i disabili e accordi con le società sportive, luoghi di grande socializzazione”, citando inoltre l’ottimo rapporto con il Csi Toscana ed il significativo dato che è dal comparto dello sport che si conta il maggior numero di volontari.
Sandra Zampa: "Incoraggiare la partecipazione di minorenni in attività ludiche e sportive"
Sui temi dei bisogni minorili è poi intervenuta l’on. Sandra Zampa, vicepresidente della Commissione Parlamentare dell’Infanzia e dell’Adolescenza. “Finalmente abbiamo nella prossima legge di stabilità, stanziamenti e risorse (circa 100 milioni di euro ndr) da destinare nell’offerta di servizi, per azioni contro le povertà minorili. Lo sport è in testa agli altri, può fare molto per contrastare l’impoverimento. In Italia la nostra indagine sull’infanzia registra 500 ore di educazione fisica scolastica, la metà del resto dell’Europa. Occorre incoraggiare la partecipazione di minorenni in attività ludiche e sportive. Con il Csi lavoriamo in questo senso.
Le testimonianze del territorio
E la parola è andata a Michele Marchetti, direttore Area welfare e promozione sociale del Csi, che ha sottolineato poi l’importanza del welfare nel Csi, presentando alcune significative esperienze realizzate nei comitati e le testimonianze di alcuni operatori di progetto Csi impegnati sul territorio. Integrazione, disabilità, riabilitazione, rieducazione alternate nei racconti delle positive pratiche, vissute dal Csi Bergamo (Gaetano Paternò per Bergamondo), Csi Modena (Emanuela Carta per Insieme si vince fra i detenuti), Csi Firenze (Roberto Posarelli per il rugby in carcere a Sollicciano), Csi Bologna (Elena Boni per Lucas, Casa dei Risvegli), Csi Catania (Agnese Gagliano per Pronti, Partenza, via!, Illuminiamo il futuro).
Federico Gelli: "Fare formazione in tutto il Terzo Settore"
Testimonianze cui sono seguite quelle di Federico Gelli, commissione affari sociali della Camera dei Deputati e presidente del Cesvot che ha sottolineato, come, con l’avvento del Csi Solidarietà Toscana anche con l’ente arancioblu si è aperto un nuovo percorso di collaborazione regionale per fronteggiare il monopolio delle fondazioni bancarie nel volontariato che fa assistenza e tutela. Il compito è quello di erogare servizi, assistere, fare formazione in tutto il Terzo Settore, sotto forma di “imprese sociali”.
Salvatore Rigione: "In carcere per contrastare il disagio"
Salvatore Rigione, dell’Ufficio Detenuti e Trattamento PRAP Toscana - per 17 anni a Pisa, come educatore di polizia e personale socio educativo, ha sottolineato invece come il carcere produca disagio e malattia, il rischio suicidi aumenti, e sia positiva l’opportunità di avere polizia e educatori insieme per contrastare questi fenomeni.
Michele Marchetti: "Attività e servizi per il territorio"
A fine mattinata è stato il direttore dell’Area Welfare e promozione sociale del Csi Michele Marchetti, che ha voluto fare un bilancio di questi primi 4 anni. “Politica vuol dire realizzare - ha detto subito Marchetti, citando Alcide De Gasperi – unire l’ideale al raggiungibile”. I primi traguardi nei numeri: “In questi ultimi 4 anni – ha spiegato Marchetti - abbiamo intercettato 2,3 milioni di euro dai progetti istituzionali nazionali ed europei e distribuiti ai comitati: quasi 800 mila euro agli operatori del territorio e più di un milione di euro in attività e servizi per il territorio. Progetti come "Pronti, Partenza, Via!", "M.A.P.S. (Multisport against Physical Sedentary)", "LUCAS (Links United for Coma Awakenings through Sport)", "Stand up", "Giocare per credere", "Anche tu per sport", ecc.. Promosse 70 iniziative editoriali, 432 incontri e riunioni (Servizio civile, Libera, Laureus, Integra, Crescere al sud, DAP, CRC, Policy, Garante infanzia e adolescenza), 8 convegni nazionali, il supporto organizzativo ai meeting di Assisi e alla grande festa del Settantennio in Piazza San Pietro (indimenticabile 7 giugno 2014). Un lavoro che produce lavoro. Da un’esperienza al margine, ad un’opportunità nel cuore dell’associazione, ecco il servizio di un ufficio progettazione, che fornisce interventi mirati in strategie globali, genera contenuti e sussidiarietà. Il welfare Csi, insomma, è una sensazione di speranza, un orizzonte, connesso allo sport”.
Massimo Achini: "Abitare i luoghi ‘scomodi’ della nostra società"
A concludere è stato il presidente nazionale del Csi, Massimo Achini, nel suo intervento ha richiamato le parole di S.E. Mons. Cesare Nosiglia, presidente del Comitato preparatorio, nell’invito al 5° Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze: “Solo una Chiesa che si rende vicina alle persone e alla loro vita reale, infatti, pone le condizioni per l’annuncio e la comunicazione della fede. Allora ecco che vogliamo un Csi vicino alle persone, soprattutto ai ragazzi delle società sportive – ha affermato Achini -. Un Csi che non ha paura di leggere il segno dei tempi, - ha proseguito Achini - che lega identità e cambiamento e che apre strade impossibili, come abbiamo visto nel racconto delle belle esperienze vissute nei comitati territoriali”.
Nel ringraziare i servizi al territorio che ha visto protagonista l’Area Welfare e Promozione Sociale del Csi, Achini ha sottolineato come sia meraviglioso “abitare i luoghi ‘scomodi’ della nostra società attraverso la proposta sportiva, cuore pulsante del Csi, plasmandola nei diversi contesti quali il carcere, gli ospedali, le scuole”.
Un Csi, ha proseguito Achini, ‘condannato’ all’eccellenza educativa con l’ambizioso obiettivo di “cambiare il mondo promuovendo la pace come ci ha insegnato Madre Teresa di Calcutta: “Vai a casa tua, e ama la tua famiglia!”.
Nelle conclusioni di Achini l’invito ad “amare la famiglia del Centro Sportivo italiano, non quella del proprio comitato, ma quella più larga del Csi. Per abitare le marginalità della nostra vita, - ha affermato il presidente del Csi - testimoniamo che sappiamo amare, dialogando fraternamente e prendendoci quindi cura della nostra grande famiglia”. “Quando il Csi sa fare questo, è davvero imbattibile!”, la chiosa finale.