Born to Run, il benessere va di corsa
Roma, 30 novembre 2015 – Si è concluso nella mattinata di oggi presso il Crowne Plaza Rome - St. Peters il convegno nazionale“Born to run” – i sistemi per correre bene: dal Benessere alla Maratona , promosso dal dottore di ricerca in Scienze dell’allenamento Alfredo Stecchi.
Dopo una colazione ricca ed energizzante con gli alimenti utili alla corsa, la mattinata domenicale si è aperta con una prima sessione teorica. Diversi spunti generali sui sistemi di alimentazione per correre al meglio sono stati quelli forniti da Francesco Fagnani, nutrizionista convenzionato con le Fiamme Gialle e le Fiamme Oro, che ha spiegato i benefici per l'atleta seguendo la giusta ricetta per correre meglio. “Per ricaricarsi – ha detto Fagnani – sono fondamentali alimentazione ed integrazione ”, spiegando nei dettagli l’importanza del pasto di recupero, per chi si allena una o due volte al giorno, ed il vincolo dell’ impegno in base all’orario dell’esercizio fisico. Nel suo intervento, ecco spiegati gli indici glicemici, i quantitativi proteici , il turnover proteico e glucidico, l’apporto degli amminoacidi, il rapporto omega 3/omega 6 per gli acidi grassi. Fagnani si è poi soffermato sull’importanza dell’integrazione nell’ endurance, spiegando la scelta delle bevande le diverse tipologie per l’idratazione e la preidratazione, concludendo che “occorre sempre una corretta alimentazione ed una sana nutrizione, ma senza stress”.
La chiosa finale a ‘Born to Run’, affidata all’ideatore del convegno, coach Alfredo Stecchi, ha visto il personal trainer pugliese illuminare la platea sul tema del benessere del runners e la migliore gestione del tempo di recupero.
“Per un benessere generale – ha detto Stecchi - è indispensabile un’attività fisica regolare, un’ alimentazione corretta ed un riposo adeguato. Oltre ai tre parametri fondamentali del triangolo della salute fisica, va poi evidenziato il principio dell'omeostasi, con l’equilibrio degli apparati, digerente e scheletrico e dei sistemi del corpo umano (circolatorio, nervoso, respiratorio, muscolatura). Importantissimo inoltre nutrirsi con alimenti naturali e anche l’essenzialità del riposo. Dopo ossigeno ed acqua, prima del cibo, c’è il sonno tra gli elementi necessari per vivere bene la giornata. Nella persona che corre – ha infine puntualizzato Stecchi - interagisconostimoli fisici, biologici, psicosociali. Ma in ciascun atleta, di qualsiasi livello, amatoriale o non, deve scattare il meccanismo preferenziale, quello della consapevolezza. Tutto è infatti soggettivo, ed è per questo che il concetto di personalizzazione di un programma di allenamento è fondamentale.”.
I runners presenti in sala hanno quindi velocemente indossato tuta e scarpe per passare alla sessione pratica, recandosi nell’adiacente Villa Pamphili, e allenandosi guidati da Alfredo Stecchi e dal mezzofondista Andrea Ceccarelli . Eccezionale coach in una due giorni indimenticabile per tutti gli appassionati del running, che nella giornata di sabato 28, hanno avuto il privilegio di poter correre nel gruppo ‘Born to Run’ anche con il re delle ultramaratone, il romano Giorgio Calcaterra , tre volte campione iridato nella 100 km. “Testa e gambe contano entrambe alla pari – ha detto l’ex tassista, campione della corsa - Si comincia e non ci si deve arrendere mai. Correre deve essere un piacere. Spesso lo diventa e se lo si fa nella giusta maniera ancora meglio, perché si corre più a lungo. La motivazione è qui fondamentale. Correre risulta infatti faticoso. Ma la fatica è momentanea ed io considero il ritiro una macchia, o meglio un punto di non ritorno. Si deve correre in maniera intelligente, con ritmo, pensando che è questione di km, non di fatica. La corsa poi è sport socializzante, bello molte volte anche farlo in compagnia. Mi piace sottolineare anche l’aspetto di fratellanza ed uguaglianza che vi è dentro. Siamo tutti uguali in partenza in una gara. Per questo credo nella corsa come grande strumento di libertà, giustizia e pace. Correrò la prossima di Roma, quella del Giubileo, con queste motivazioni, sempre in modo onesto. Considero il doping un furto, perché toglie la buona fede nello sport. Alcuni risultati ottenuti ultimamente da alcuni keniani sembrerebbero davvero troppo improbabili e che non siano frutto del solo allenamento. Non tutta ma un po' di voglia me l'hanno tolta, questi campioni che fanno uso di sostanze illecite!”.
Oltre al campione dell’ultramaratona nella giornata di sabato 28 il convegno, moderato dal prof. Steven Paul Nisticò, ha ospitato nella mattinata le relazioni scientifiche del prof. Antonio Buglione, dell’Università San Raffaele di Roma, dal tecnico federale, Gioacchino Paci e dal mezzofondista azzurro Andrea Ceccarelli.
Il prof. Antonio Buglione ha ricordato alla platea l’importanza della valutazione funzionale, neuromuscolare e metabolica, soffermandosi sull’importanza dei test e sulla necessità di conoscere le proprie potenzialità, concludendo con una citazione del Prof. Bosco, luminare nel settore: “Un allenamento senza valutazione è un itinerario senza meta”.
“Tutto parte dal corretto appoggio del piede” è stato invece l’incipit del tecnico federale, Gioacchino Paci , che ha dettagliatamente spiegato, nel suo lungo e molto articolato intervento, le varie fasi del gesto della corsa, le ampiezze del movimento, il gradiente di forza, senza dimenticare le varianti spaziali e temporali nelle modalità esecutive. “Non esiste esercitazione positiva se non è difficoltosa” la conclusione di Paci, che ha passato il testimone ad un maratoneta “speciale” come Antonello Crudo , Direttore Centrale Pensioni dell’Inps, e grande appassionato delle 42 km. “Ho scelto la corsa perché è agli antipodi del mio lavoro, ma ti dà la forza per affrontarlo. La giornata per me inizia al mattino, prestissimo. Arrivare dopo un allenamento in ufficio dà soddisfazione e ti aiuta. È una spinta incredibile. Nella mia corsa c’è estraneazione dalle problematiche, quotidiane, e da essa ottengo grande linfa, stimolo a programmare e a fissare degli obiettivi”.
È toccato al mezzofondista azzurro Andrea Ceccarelli riportare il discorso convegnistico sul training, e sui pilastri dell'allenamento, evidenziando come sia basilare l’organizzazione dell’allenamento tecnico.
Fatica, passione e sudore sono stati gli elementi ricorrenti in Born to Run, che ha messo tutti d’accordo con le parole dell’indimenticato Pietro Mennea “La fatica non è mai sprecata. Soffri, ma sogni”, citate dall’ideatore del convegno, Alfredo Stecchi.