8 giugno 2016

Presentato il 9° Rapporto del Gruppo Crc

L'identikit dei giovani italiani evidenzia abbandono scolastico, alcol e sexting.

Mercoledì 8 giugno alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti e dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Filomena Albano, in occasione del 25° anniversario dalla ratifica della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

Questa mattina, presso la Sala Igea dell’Istituto della Enciclopedia Italiana a Roma, è stato presentato  alla presenza di Arianna Saulini, di Save the Children e Coordinatrice del Gruppo CRC, Giuliano Poletti, Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Filomena Albano, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Anna Teselli e Federico Zucco, rappresentanti Gruppo CRC, il 9° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia 2015-2016”.
Quest'anno il Rapporto viene annunciato in un'occasione speciale: il 25° anniversario dalla ratifica della Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza in Italia, avvenuta il 27 maggio 1991 con la Legge 176/1991.
Hanno contribuito alla stesura del Rapporto 134 operatori delle 91 associazioni del network, tra cui il Centro Sportivo Italiano che quest’anno ha redatto il 10° paragrafo “Sport e Minori” – Capitolo VI Educazione, Gioco e Attività Culturali.   
Il Rapporto fornisce una fotografia aggiornata sullo stato dell’arte delle politiche per l’infanzia fornita da coloro che tutti i giorni lavorano con e per i bambini/ragazzi, e ponendo al centro dell’osservazione i diritti delle persone di minore età. Numerose leggi sono ancora ferme in Parlamento, quali: la riforma del sistema di protezione e accoglienza dei Minori stranieri non Accompagnati; l'acquisizione della cittadinanza per i minorenni di origine straniera, ancora disciplinata dalla legge del 1992.
E’ stata sottolineata la mancanza, da 15 anni, di una Banca Dati nazionale: esiste, purtroppo, una carenza di dati certi, completi fra loro e comparabili in riferimento alla situazione delle persone di minore età fuori dalla famiglia di origine. Incertezza c’è anche sui dati che riguardano i minori adottabili e sulle coppie disponibili ad adottare.
Ad ogni modo, i principali dati che emergono dall’introduzione del 9°Rapporto CRC non sono incoraggianti. Innanzitutto, gli adolescenti dai 14 ai 17 anni che vivono in Italia sono 2.293.778, di questi ben 186.450 sono stranieri. Il 92.6% degli adolescenti nel nostro Paese trascorre le giornate con il telefonino in mano, il 63.4% fa uso di alcol, tabacco e cannabis, l’11.5% di loro gioca d’azzardo on line e oltre il 50% ha subito azioni di bullismo e cyberbullismo.
In Italia 7.000 adolescenti tra i 14 e i 17 anni vivono in comunità, con molte incertezze sul futuro; il 2,2% di loro appartiene alla categoria NEET: non studiano e non lavorano.
Certo è che l’Italia è anche tra i paesi europei con il tasso di dispersione scolastica più alto: 15% dei ragazzi ha al massimo il titolo di scuola media.
Nel 2015 il 67,2% dei ragazzi e il 51,5% delle ragazze hanno svolto regolarmente sport nel tempo libero.
​In ambito sanitario, le disparità territoriali fra il Nord e il Sud del Pese sono ancora evidenti: il meridione è maggiormente penalizzato, sia nell’accesso ai servizi che nell’accesso alla prevenzione.
Sicuramente sono stati diversi i progressi avvenuti in questi anni, ma le 143 raccomandazioni rivolte alle Istituzioni e contenute nel documento fanno riflettere su come il cammino sia ancora lungo.
Da sottolineare l’approvazione, da parte dell’”Osservatorio Nazionale dell’Infanzia”, del IV Piano Nazionale d’azione per l’Infanzia, PNI atteso da anni ma non ancora pubblicato e approvato in via definitiva.
Questo traguardo era molto atteso: a vent'anni esatti dal primo documento, inviato dall'Italia al comitato Onu per la CRC, "il sistema organico di politiche per l'infanzia" su cui il nostro Paese si era impegnato con la ratifica della Convenzione non era stato realizzato. Non esisteva ancora un monitoraggio a livello istituzionale, mancava una strategia nazionale e una visione di lungo periodo nell'allocazione delle risorse.
Ad oggi, la legge di Stabilità e i provvedimenti ad essa collegati restano lo strumento principale di intervento. E’ stato evidenziato positivamente come, nell’ultima Legge di stabilità, sia stato introdotto un Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale che garantisca interventi per i nuclei familiari con figli minori e un altro dedicato specificatamente al contrasto della povertà educativa minorile.Ovviamente con l’approvazione del Piano Nazionale Infanzia si richiede e si auspica anche la progettazione di un nuovo welfare a supporto delle famiglie.
Alla luce di quanto emerge dal Rapporto, il Gruppo Crc sottolinea la necessità di interventi educativi che coinvolgano il quadrilatero formativo (scuola, famiglia, istituzioni, terzo Settore). Contemporaneamente, urge investire in un processo di partecipazione che permetta agli adolescenti di progettare percorsi di vita e di uscire dalla marginalità.
 “Investire adeguatamente significa permettere agli adolescenti di progettare percorsi di vita, rafforzati da un forte senso di appartenenza e di cittadinanza, e di vivere fuori dalla marginalità, come protagonisti reali – e non virtuali – del tessuto sociale”, afferma Arianna Saulini. “Significa riconoscergli il diritto a una formazione continua ed efficace e alla sperimentazione di sé attraverso percorsi scuola-lavoro organizzati. E’ urgente che si ricominci a parlare dell’adolescenza come di una fase di crescita, di evoluzione e di preparazione all’età adulta”.

Per il Centro Sportivo Italiano ha presenziato l’ Area Welfare e Promozione Sociale.  

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Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.gruppocrc.net
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