30 ottobre 2017

Enti, fra Coni e Terzo Settore

S Factor: una tavola rotonda sul futuro della promozione sportiva e sociale in Italia

A Roma in apertura del primo appuntamento stagionale della Scuola di Formazione Csi per dirigenti sportivi, bel dibattito aperto tra i vertici di Csi, Uisp, Us Acli, Asc, ASI, Cns Libertas, Endas e Pgs Italia

Alla vigilia dei decreti attuativi riguardanti la riforma del Terzo Settore, della manovra finanziaria per il 2018 e della prossima tornata elettorale, quale il ruolo dello sport sociale e della promozione sportiva nell’Italia del futuro? Ne hanno a lungo parlato venerdì 27 ottobre, a Roma, i vertici dei maggiori enti di promozione sportiva presenti nel Paese. All’incontro intitolato “S Factor, il fattore tra nuove norme e valore sociale, sono intervenuti Vittorio Bosio, presidente del Csi, Damiano Lembo, coordinatore degli Eps e presidente Us Acli, Luca Stevanato, presidente Asc, Claudio Barbaro, presidente ASI, Luigi Musacchia, presidente Cns Libertas, Francesco Proietti, presidente nazionale Csen, Massimiliano Perri, membro della Presidenza Nazionale Endas, Ciro Bisogno, presidente nazionale Pgs Italia, Vincenzo Manco, presidente Uisp. L’ incontro e confronto - in un momento storico in cui nel mondo sportivo si assiste ad un aumento della pratica sportiva destrutturata, e cedono diverse reti sociali - ha visto gli enti di promozione sportiva interrogarsi sul loro futuro, con una rilettura delle politiche per il cittadino-comunità, ripartendo dal valore sociale dello Sport, quell’S Factor richiamato appunto nel titolo. Riforma del terzo settore e la delibera Coni sull'elenco delle discipline sportive ammissibili per l'iscrizione al Registro delle associazioni e società sportive dilettantistiche alcuni dei temi al centro del dibattito. "Siamo in una fase di cambiamento, dove c’è divisione tra Asd del Registro del Coni e Aps in quello del Terzo Settore – ha detto il coordinatore Eps Lembo - Dobbiamo restare vigili per salvaguardare questo mondo e i suoi valori. Serve una visione comune, un ponte fra due binari che altrimenti rimarrebbero paralleli", ha spiegato il presidente dell'Us Acli, Damiano Lembo, coordinatore degli Enti di promozione sportiva al Coni. Tra le proposte, la nascita di particolari Associazioni sportive dilettantistiche "sociali". Ad inquadrare più a fondo il nodo del confronto, il padrone di casa, Vittorio Bosio, numero uno del Csi: "E' giusto che il Coni sia ente concorrente in tema di promozione sportiva? In 70 anni di Repubblica gli Enti di promozione hanno avuto il merito di far praticare sport a tanti cittadini. Per tutelare i deboli credo che vada trovata una strada comune che porti gli enti ad avere il futuro che si meritano".

Promuovere lo sport – Promuovere il sociale

Promuovere lo sport – Promuovere il sociale

Una scuola dirigenti per ri-disegnare l’educazione attraverso lo sport

La tavola rotonda fra i presidenti di alcuni tra gli Enti di promozione sportiva è stato l’aperitivo al primo appuntamento della Scuola Dirigenti del Csi, l’occasione per presentare agli oltre cento rappresentanti del territorio associativi presenti in platea l’itinerario che il gruppo di esperti associativi ha elaborato. “Partiamo o meglio ripartiamo dal territorio – ha spiegato in apertura Rita Zoccatelli, vicepresidente nazionale del Csi e responsabile della Scuola nazionale per dirigenti Csi – in questi mesi abbiamo raccolto attraverso un questionario i bisogni della nostra periferia e da lì ripartiremo. Oggi è solo l’inizio di un percorso”. Rinnovamento e necessaria formazione in una società che cambia. Ed ancora l’equilibrio in seno all’associazione fra la forza motrice del volontariato e le nuove professionalità, al servizio del Csi. Così anche Giuseppe Valori, membro del gruppo di esperti della scuola ha puntualizzato in apertura: “Non solo nelle società sportive; è preminente trovare e formare dirigenti adatti al ruolo e alle responsabilità educative e valoriali che ci siamo proposti”. Domenica i lavori si sono quindi su quattro diversi laboratori: uno sul controllo di gestione e sul bilancio sociale del Csi, un altro sulla formazione dei formatori per dirigenti; un terzo per approfondire il quadro normativo e gli aspetti fiscali e infine quello che ha presentato il modello di welfare di rete nel quale si opera oggi, le tematiche sociali che ci interessano al Csi e alcune ipotesi di azioni da intraprendere per promuovere il welfare attraverso lo sport.

La Scuola Dirigenti si prepara dunque ad affrontare le sfide che i nuovi scenari nei vari ambiti pone. Identificati gli obiettivi e gli strumenti della formazione, i soggetti coinvolti, le competenze richieste ai dirigenti, non resta adesso che attendere il prossimo step. L’appuntamento con il secondo passo è proposto nel 2018, prima dell’arrivo della primavera.

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