Riforma Terzo settore, lettera aperta al Governo
Il Forum: “Non possiamo più attendere”
Con una lettera aperta al Governo il Forum Nazionale del Terzo Settore chiede di accelerare i tempi per portare a compimento la riforma, emanando almeno un primo correttivo del Codice del Terzo settore. A poco più di una settimana dalla scadenza per l’adozione del decreto correttivo al D Lgs 117/17 cresce la preoccupazione per le oltre 336mila organizzazioni di Terzo settore che si trovano a dover interpretare norme incomplete e a volte di difficile attuazione che creano un clima di forte incertezza.
“Un ulteriore ritardo nell’emanazione del decreto correttivo – ha dichiarato la portavoce del Forum Terzo Settore Claudia Fiaschi – lascerebbe gli enti senza le indicazioni necessarie per poter continuare a svolgere utilmente le loro attività. In un quadro normativo non chiaro, adempimenti fondamentali come la modifica degli statuti sociali, il cambiamento della qualifica giuridica degli enti o la costituzione di nuovi soggetti non potrebbero essere portati a compimento.”
“Siamo consapevoli che i tempi sono molto stretti – conclude la Portavoce – ma confidiamo che si possa licenziare questo primo decreto correttivo entro la scadenza prevista dalla legge. Continueremo a dare la piena disponibilità a Governo e Parlamento per portare il nostro contributo su tutti i provvedimenti necessari al completamento e all’attuazione di questa attesa riforma.”
Il testo della lettera
A seguire il testo della lettera, pubblicata sul Corriere della Sera di mercoledì 25 luglio 2018
A:
Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Giuseppe Conte;
Vicepresidente del Consiglio, On.le Luigi Di Maio;
Vicepresidente del Consiglio, On.le Matteo Salvini;
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio On. le Giancarlo Giorgetti;
Presidente Commissione Affari Costituzionali del Senato, Sen. Stefano Borghesi;
Presidente Commissione Affari Sociali della Camera, On.le Marialucia Lorefice;
Roma, 24/07/2018
Oggetto: Decreto correttivo al Codice del Terzo Settore- LETTERA APERTA-
Le parole del Presidente del Consiglio nel discorso di insediamento del 5 giugno scorso sono state un riscontro della piena consapevolezza che ha il Governo dell’importanza dei valori e delle azioni del Terzo settore per lo sviluppo del Paese e dell’urgenza di portare a compimento la riforma.
Fare bene è importante ma oggi è necessario anche fare tempestivamente.
Ad un anno dall’avvio, la riforma del Terzo settore ha evidenziato criticità che devono essere emendate. Un ulteriore ritardo nell’emanare un primo correttivo del Codice del Terzo settore prolunga una situazione ormai non più sostenibile di incertezza normativa – sul piano fiscale e civilistico – e organizzativa che complica e, in alcuni casi, rischia di compromettere l’opera di 11 milioni di soci e volontari impegnati in oltre 300.000 organizzazioni di volontariato e di promozione sociale operanti nelle nostre comunità. Tutte queste associazioni sono tenute, entro febbraio 2019, a modificare i propri statuti sociali e a ridefinire aspetti determinanti della loro attività, fino al cambiamento della stessa qualifica giuridica. Tutto ciò non può essere effettuato in presenza di un dato normativo incompleto e instabile che, anche alla luce della eventuale proroga di 4 mesi per l’adozione dei provvedimenti correttivi, è passibile di ulteriori modifiche.
Certezze normative, fiscali e civilistiche sono peraltro indispensabili anche per sbloccare la costituzione di nuovi soggetti fermi da più di un anno nell’attesa che si definisca un quadro normativo certo.
Chiediamo quindi, anche in relazione alle aperture più volte manifestate:
una interlocuzione organica su tutti i provvedimenti inerenti il completamento e l’attuazione della riforma;
che il Governo eserciti la delega emanando uno o più provvedimenti correttivi;
che un primo correttivo contenente le indispensabili modifiche e precisazioni relative al funzionamento delle associazioni, al trattamento fiscale e alla proroga dei tempi per gli adeguamenti statutari venga emanato entro il 2 agosto, come previsto dalla legge delega, consentendo agli enti di attivare in tempi adeguati valutazioni e processi democratici interni ineludibili;
che si sblocchi l’iter di approvazione del decreto che definisce le attività secondarie (art 6 del DLGS 117/2017).
Con fiducia
Forum Nazionale del Terzo Settore*, Claudia Fiaschi, Portavoce