11 ottobre 2018

Doping: il Csi è positivo!

In rete con il Centro Sportivo Italiano, Federfarma ed Aepsad

Presentate giovedì 11 ottobre a Roma le tre azioni progettuali per mettere in fuorigioco l’uso delle sostanze dopanti: informazione, sensibilizzazione e certificazione di qualità. Tre valori anomali a tutela della salute nello sport amatoriale

Essere positivi dopo un test o per natura. C’è chi vi risulta dopo esami di laboratorio, e chi, come il Csi lo è dalla sua nascita, intento a promuovere uno sport che trasmette valori sani, essi stessi primi anticorpi contro il doping. Da sempre presente nella sua tradizione associativa, oggi la “positività” del Csi si è ribadita nella presentazione del progetto “Sport per la Vita. Il benessere integrale della persona attraverso la pratica sportiva”.

«Per il Csi positivo equivale ad ottimista - così ha esordito il presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano, Vittorio Bosio, - Abbiamo sempre messo al centro la persona, non il campione, e perciò siamo particolarmente attenti affinché chi si approccia all’attività sportiva lo faccia in maniera sana e corretta. Questo progetto vuole offrire una prima informazione importante, per favorire uno sport autentico, senza ricorrere a pericolose scorciatoie. L’atleta professionista ha il deterrente dei controlli ed è seguito costantemente da uno staff medico. Per tutti gli altri il vero rischio è il “fai da te”».

Il Csi è risultato tra i soggetti assegnatari del “Programma di ricerca e di formazione/informazione 2017 sui farmaci, sulle sostanze e pratiche mediche utilizzabili a fini di doping e per la tutela della salute nelle attività sportive” promossa dalla Sezione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive del Comitato Tecnico Sanitario del Ministero della Salute.

In Via della Conciliazione 1, a Roma, sede storica del Csi oggi alla presentazione, moderata dal giornalista sportivo di Tv2000, Giampiero Spirito, sono scese in campo per fare “rete” altre due squadre Federfarma ed Aepsad. Insieme a loro verranno promosse azioni chiave per sensibilizzare giovani e adulti contro il doping e a favore della tutela della salute nelle attività sportive e ricreative.

Grazie a Federfarma - Federazione nazionale che rappresenta in Italia oltre 16mila farmacie private, convenzionate con il SSN - le farmacie riconoscibili da una specifica locandina, saranno protagoniste dell’iniziativa «Metti il doping in fuorigioco. Chiedilo al tuo farmacista», nel fornire informazioni utili per un’educazione alimentare sana e sull’uso di integratori idonei all’attività sportiva praticata. Prima azione pilota nella città di Roma e provincia, con circa trecento farmacie aderenti al progetto.

«In queste farmacie – ha affermato il presidente del Sistema Farmacia Italia di FederFarma, Alfredo Procaccini - genitori, allenatori e gli stessi atleti potranno chiedere informazioni e porre domande relative a una educazione alimentare sana e all’utilizzo di integratori idonei all’attività sportiva praticata. Non è un fatto di solo sport, ma di salute. La rete internet è dannosissima e con il proliferare del mercato online, la poca informazione di gestori di impianti sportivi o di istruttori e allenatori può portare a scelte sbagliate nell’utilizzo di integratori, farmaci o altre sostanze dopanti, inutili o addirittura dannose alla salute».

La terza azione preventiva nel contrasto al doping è quella proposta dal progetto biennale “Antidoping Green Seal”, cofinanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione Europea - promosso in Belgio, Croazia, Italia, Polonia, Regno Unito e Spagna – e realizzato in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport e Aepsad, agenzia spagnola per la Protezione della Salute nello Sport. In evidenza l’introduzione di un “bollino verde”, per i centri fitness ed i circoli sportivi che andrà a certificare la qualità negli ambienti sportivi che rispettano il Codice Etico.

Infine ha giocato d’attacco l’ex giocatore di Pallavolo della nazionale spagnola e nella serie A italiana Jesus Garrido, oggi direttore del Dipartimento Educazione e Ricerca dell’Aepsad: “Siamo agli inizi di un percorso biennale che mira a una diffusione capillare nell’Istituzioni governative. Nella lotta al doping in Spagna abbiamo ricevuto 9 milioni di euro e abbiamo già effettuato 5mila controlli. Stiamo lavorando per salvaguardare al meglio o sport ricreativo, quello cioè più libero, e dunque maggiormente incontrollato”. Sul sito https://greenseal.aepsad.gob.es/ documentate tutte le attività e gli obiettivi di del progetto Antidoping Green Seal.

Per concludere lo sport possiede e trasmette valori interni, che sono essi stessi i primi anticorpi contro il doping. Per far emergere questi valori sani dello sport (tra cui i 6 enunciati nel convegno internazionale “Sport e fede” dalla Santa Sede: balance, respect, compassion, joy, enlightenment, love), e mettere in secondo piano quella visione di sport esclusivamente finalizzata e orientata alla prestazione sportiva, al record, alla vittoria a tutti i costi, al successo e alla spettacolarizzazione, sono stati prodotti diversi format di video che, attraverso i racconti di testimonial sportivi ed esperti del mondo dello sport, mostrano ai giovani atleti che lo sport e il doping sono scelte incompatibili.

La campagna prevede quindi la diffusione dei vari “spot” nei prossimi mesi sia all’interno del circuito associativo Csi, che all’esterno. Saranno presenti nelle finali nazionali Csi, diffusi sui social associativi e resi disponibili come sussidi per la formazione degli educatori sportivi. Anche in tv saranno in onda su TGcom24 e SportItalia. 

Doping: il Csi è positivo!