Natale: Santa Messa degli Sportivi
Don Albertini: “Siate una benedizione l'uno con l'altro”
Celebrata a Roma, mercoledì 19 dicembre nella a Santa Croce in Via Flaminia, la Santa Messa degli Sportivi. La celebrazione eucaristica è stata presieduta da Don Alessio Albertini - assistente ecclesiastico nazionale del Csi, che agli sportivi azzurri ha detto: "Siate una benedizione, l'uno con l'altro. Possa essere un impegno di vita. La benedizione non è un gesto che impartisce solo un prete o un vescovo, ma un gesto che ciascuno di voi può compiere. Con il vostro modo di fare, di essere. Con un semplice gesto per gli altri"
A concelebrare l’eucarestia Don Gionatan De Marco - direttore dell'Ufficio Nazionale per la Pastorale del Tempo Libero, Turismo e Sport e cappellano della squadra azzurra, e Don Andrea Meschi, parroco della basilica al Flaminio. Alla cerimonia hanno partecipato il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, il presidente del Csi, Vittorio Bosio, il membro Cio, Franco Carraro, il Presidente di Coni Servizi, Roberto Fabbricini, una rappresentanza di presidenti e segretari federali, delle Discipline Sportive Associate e degli Enti di Promozione, oltre a dirigenti del mondo sportivo e a una qualificata rappresentanza di atleti dell'Italia Team. Nell'omelia Don Gionatan De Marco ha incoraggiato gli atleti a vivere il Natale da artisti. "Siamo angeli e profeti capaci di suscitare entusiasmo e stuzzicare emozioni. I campioni sanno fanno fare questo, hanno quella capacità di far esplodere di felicità. Cosa è che vi ha fatto diventare campioni? Solo bravura, sacrificio e allenamento? Quando tornate a casa, di ritorno da una gara, non sentite qualcosa che brulica e vi solletica? Spero riusciate a chiamarlo Gesù. Guardandovi allo specchio mi auguro che troviate qualcosa di grande, inatteso che vi faccia esplodere di energia, vitalità; davanti al Signore a gustare la vita. Straordinaria fino a che si valorizza la fatica di allenarsi e di diventare piccoli prodigi per godere dei frutti di questo sacrificio. Contaminate di cose belle la quotidianità. Siete dei grandi artisti che creano spettacolo, nel modo di essere e di esserci. Siete voi il capolavoro più bello e al pubblico che fa il tifo per voi continuate a suscitare gioia.Con la vostra vita da sportivi l'avete fatta ad arte, piena di luce".
Il Presidente Malagò ha ringraziato i presenti, augurando a tutti un felice Natale e "un 2019 più felice che mai". La messa accompagnata dalle note del coro le mille e una nota del maestro Silvia Scicolone dell'orchestra filarmonica Città di Roma del maestro Silvia Scicolone diretto dal maestro,ex canottiere olimpico, Lorenzo Porzio.
La Presidenza nazionale del Csi (foto in alto a destra) ha festeggiato il Natale e la fine d’anno giovedì 20 dicembre con un momento in amicizia e serenità. Dipendenti, Collaboratori e Dirigenti per scambiarsi i tradizionali auguri si sono ritrovati presso il Santuario della Madonna del Sorbo, nei pressi di Formello, sulla via Francigena, meta di molti pellegrini. Don Alessio Albertini nell’omelia ha spiegato: “Avremo a che fare tra pochi giorni con il mistero della nascita del Signore, che formalmente viene rappresentata nel presepio e spesso nel ritornello cantato, ricorrente in questi giorni nel “Tu scendi dalle stelle”. Ma Gesù non viene dal cielo, ma dal grembo di Maria, in carne ed ossa è colui che ha preso forma nel ventre di una madre. Anche la Madonna avrà sofferto la gestazione e nel parto. La cosa più straordinaria è che questo cammino paziente lo ha dovuto subire Dio stesso. Questo è il miracolo del Natale, non i canti, il volersi bene o i colori e le luci. È un Dio che prende corpo in ogni essere umano. Perché poi a Natale c’è un sentimento diffuso, anche tra i non cattolici che ci fa scambiare auguri, salutare, vedere a Messa anche chi non ci va mai regolarmente? La risposta che do io è questa: L’umanità è affascinata dal Natale perché cerca un altro modo di essere uomini e donne, perché siamo stufi di un’umanità che sembra così disperata, così in lotta. A Natale riconosciamo invece che questo Bambino potrebbe portare un’umanità diversa, una luce di speranza”. Vittorio Bosio nel fare gli auguri a tutti i presenti, ha detto: “Il mio sogno è che non ci sia un Csi mio o tuo, diverso a seconda della pluralità di vedute. Ma che ci sia un Csi, un’unica famiglia. Dobbiamo provare ad essere più famiglia. Mi auguro che Natale ci porti a riscoprire il senso di essere un’associazione. Al servizio del territorio. Proviamo ad essere esemplari, stando insieme sentendoci una famiglia”. Brindisi ed auguri per tutti sono avvenuti nel successivo momento conviviale vissuto presso il ristorante “Il Postiglione” a Campagnano di Roma.