Roma, 23 aprile 2010E’ partita oggi dall’aeroporto di Fiumicino, in festa per l’occasione, la delegazione degli atleti e delle atlete italiani impegnati nei “JPIIGAMES2010”. Prima dell’imbarco, tutti rigorosamente in tuta ufficiale, gli organizzatori dell’evento hanno voluto salutato i giornalisti al seguito dell’iniziativa. Così hanno parlato Mons. Andreatta, vicepresidente dell’Opera Romana Pellegrinaggi, Massimo Achini presidente del Csi nazionale, Giuliano Frosoni, direttore European Relations and Public Affair di Lottomatica, Fabrizio Palenzona, presidente di ADR Roma, Riccardo Sciolti, amministratore delegato di Mistral Air, Carlo Magri, presidente della Fipav che ha presentato le dieci atlete azzurre del Club Italia, ovvero le migliori promesse della pallavolo italiana under 18, che giocheranno il triangolare Peace Volley al check point domenica 25 aprile. E’ stato quindi Francesco Ghirelli, direttore generale del Comitato Organizzatore dei prossimi Mondiali di pallavolo a presentare la maglia con cui correranno e giocheranno le pallavoliste italiane. Una maglia azzurra celebrativa con la scritta “Fly High” a sottolineare come lo sport insegni a volare alto per superare ogni difficoltà.
In 200, tra sportivi e pellegrini, arriveranno nel pomeriggio a Tel Aviv, unendosi agli oltre 500, che da mercoledì scorso stanno svolgendo il loro pellegrinaggio sui luoghi di Gesù
Tutti insieme domenica 25 e lunedì 26 saranno i protagonisti con israeliani e palestinesi dei “JPIIGAMES2010”. Si chiama così quest’anno la VII edizione della maratona pellegrinaggio intitolata a Giovanni Paolo II, organizzata da Opera Romana Pellegrinaggi e Centro Sportivo Italiano, e con l’“imprimatur” ufficiale del Pontificio Consiglio per i Laici e del CONI.
 
È cambiato il nome ed anche il “format”, ma sicuramente rimane identico l’obiettivo: promuovere la pace e l’incontro tra i popoli.
La maratona, ossia una corsa non competitiva, che unisce i 10 km che separano Betlemme da Gerusalemme, e che viene percorsa da 6 anni da pellegrini, sportivi, campioni dello sport, gente comune, anche quest’anno vedrà tra i maratoneti nomi come Andrea Zorzi, pluricampione mondiale di volley, e Tom Perry, comunemente conosciuto come "l'alpinista scalzo", la guardia forestale vicentina che sale e scende dalle montagne di mezzo mondo senza scarponi.
La maratona però non sarà l’unico momento di sport nell’ambito del pellegrinaggio in Terra Santa. In programma ci sono infatti una staffetta di nuoto, tre set di pallavolo giocati a due passi dal check point e una mattinata di ciclismo, che vedranno impegnati sempre rappresentative di italiani, israeliani e palestinesi.
 
ll binomio pellegrinaggio-sport è una formula vincente per favorire il dialogo tra i popoli, aprire strade ad una possibilità nuova per coloro che la abitano la Terra Santa e che sono i veri protagonisti di questo evento sportivo per la pace.
 
 
In virtù dell’alto valore che questa manifestazione porta con sé sono numerose le istituzioni ecclesiastiche e politiche che hanno concesso il loro patrocinio per l’evento, unitamente agli sponsors che rendono possibile coronare questo “sogno”,  così come sul fronte sportivo non si è fatta attendere, oltre all’ adesione del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), il cui presidente, Gianni Petrucci parteciperà ai JPIIGAMES2010, quella del CISM (Consiglio Internazionale dello Sport Militare), e delle Federazioni italiane: quella ciclistica, quella del nuoto, rappresentata da Cristina Chiuso, ex capitana della nazionale italiana, e quella di pallavolo, che vedrà la partecipazione del suo Presidente, Carlo Magri, e di una delegazione di 10 atlete under 18 del Club Italia, ed infine della Lega Navale.
 
Il pellegrinaggio che si snoderà nei luoghi dove è nato e vissuto Gesù prevede tra domenica 25 aprile e lunedì 26 il programma sportivo. Domenica 25 i “giochi” saranno aperti, al mattino, dalla maratona che partirà da Betlemme per fare sosta al check point, dove verrà allestito un campo di pallavolo, nel quale si svolgerà il Peace Volley, un triangolare simbolico di tre set a quindici punti tra le rappresentative femminili di italiani, palestinesi ed israeliani. Il senso del Peace Volley verrà svelato al termine del triangolare con una esibizione fatta dalle squadre, mescolate tra di loro. La palla, simbolo del dialogo tra i popoli, va tenuta sempre al centro, senza farla mai cadere, gesto che vede impegnate in modo simbolico le rappresentative in campo.
 
Al termine del Peace Volley, la maratona proseguirà con l’arrivo a Gerusalemme e la successiva cerimonia di premiazione presso il Davidson Center, dove ci sarà una conferenza internazionale tra le autorità religiose, politiche e del mondo dello sport di Palestina, Italia ed Israele per la sottoscrizione di una “carta dei valori” dello sport e del turismo, quale strumento di pace.
 
Il pomeriggio della domenica invece sarà dedicato al nuoto. In programma una gara di nuoto tra 5 squadre miste (2 atleti italiani, israeliani e palestinesi, rispettivamente un uomo ed una donna) che correranno per 2 km, che moltiplicati per il numero delle formazioni corrispondono al medesimo numero di chilometri (10) percorsi al mattino dai maratoneti per andare da Betlemme a Gerusalemme.
 
Lunedì 26, al mattino, sarà la volta del ciclismo. I ciclisti impegnati nella competizione percorreranno un tratto del Gospel Trail, percorso dedicato ai luoghi del Nuovo Testamento, voluto dalla Regione Galilea in collaborazione con il Ministero del Turismo Israeliano. Realizzato con la finalità di far comprendere in modo profondo questi siti, il Gospel Trail, ricco di segnaletiche ed indicazioni, si può effettuare in bici, in macchina o a piedi. I ciclisti che parteciperanno ai “JPIIGAMES2010” partiranno dalla località di Magdala per arrivare, dopo circa 20 km, di cui il primo tratto sterrato, al Cafarnao Natural Parc, da dove proseguiranno il pellegrinaggio con la traversata in battello del Lago di Tiberiade.
 
Lo sport sarà occasione di un tempo condiviso in cui si compete e ci si misura con l’altro nel rispetto reciproco. Un atteggiamento questo che, applicato al dialogo tra culture differenti, aiuta a sottolinearne
la ricchezza e la preziosità e non a schiacciarne l’identità.
 
“Lo sport si è diffuso in ogni angolo del mondo, superando diversità di culture e di nazioni. Per il profilo planetario assunto da questa attività, è grande la responsabilità degli sportivi nel mondo-.affermava Giovanni Paolo II in occasione dell’omelia del Giubileo degli Sportivi -. Essi sono chiamati a fare dello sport un'occasione di incontro e di dialogo, al di là di ogni barriera di lingua, di razza,di cultura. Lo sport può, infatti, recare un valido apporto alla pacifica intesa fra i popoli e contribuire all'affermarsi nel mondo della nuova civiltà dell'amore”.