19 novembre 2019

A Verona vince e convince il fattore sport

Oggi al Centro Avanzi il convegno finale del progetto CSI #SFactor

Atto conclusivo per il progetto pilota sperimentale di polisportive sociali che ha coinvolto 14 comitati territoriali. Da nord a sud, nuovi modelli di società sportive-collettori sociali in grado, con lo sport, di intercettare bisogni e difficoltà soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione. Il presidente del CSI Vittorio Bosio: «Ora il progetto sarebbe inefficace se non andasse avanti».

È giunto alla conclusione “S Factor. Progetto pilota sperimentale di polisportive sociali”, il piano di lavoro finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (ai sensi dell’articolo 72 del CTS annualità 2017) che ha contribuito alla nascita di polisportive sociali in 14 città italiane. I risultati sono stati presentati stamattina presso il Centro Avanzi di Verona.

S-Factor è nato dalla volontà del Centro Sportivo Italiano di valorizzare la propria capillarità e capacità di offerta sportiva, creando polisportive sociali, dei contenitori, ovvero, capaci di aggregare risorse e realtà territoriali di diversa estrazione, per riqualificare aree territoriali e sperimentare inedite esperienze di collaborazione e inclusione sociale, finalizzate alla crescita del territorio.

A fare gli onori di casa il vicepresidente vicario nazionale del CSI, Rita Zoccatelli, nonché presidente del comitato veronese «Ringrazio l’amministrazione comunale per la vicinanza che ha sempre avuto nei nostri confronti. Speriamo che questo percorso vada avanti perché avremmo sempre più bisogno di essere supportati, sia moralmente che materialmente».

E ad aprire il convegno, è stato proprio il Sindaco di Verona, Federico Sboarina «Il contributo economico è importante ma c’è bisogno di una compartecipazione per mettere in piedi dei progetti, ascoltare, formare, e costruire – le parole del numero uno cittadino, atleta tesserato CSI – Oggi la partita importante si gioca sulla formazione, fondamentale, a mio avviso, poiché dalla formazione nasce la capacità di dialogare e dal dialogo nascono simili progetti. La formazione, però, deve essere trasversale, passando dalle amministrazioni alle società sportive, e inevitabilmente alle famiglie».

Viva soddisfazione quella espressa dal presidente nazionale del CSI, Vittorio Bosio: «Sogno un CSI che sappia includere i giovani. Ringrazio i comitati che hanno creduto e partecipato al progetto, e i 20 promotori sociali sportivi coinvolti. Ora il progetto sarebbe inefficace se non andasse avanti. Il progetto avrà una conclusione felice se si avrà modo di sostenere iniziative del genere al di là delle risorse economiche».

A tracciare il bilancio di S-Factor, è stato quindi il Presidente di Sg Plus, Roberto Ghiretti: «Grazie al progetto c’è stata una crescita del territorio e un significativo coinvolgimento delle comunità con anche riqualificazioni urbane nell’impiantistica. S-Factor ha avuto la capacità di valorizzare a pieno l’offerta sportiva». Grazie alle 14 Polisportive Sociali sono state infatti coinvolte direttamente oltre 35.000 persone, su tutti i territori oggetto delle attività. Numeri importanti soprattutto nelle fasce giovanili della popolazione, cercando di rendere l'attività motoria un elemento prioritario nelle loro vite.

Nel progetto nazionale sono stati coinvolti 14 comitati ciessini, che hanno operato in aree disagiate. In alcuni come a Bergamo, Messina, Ravenna, Salerno, Sassari, Verbania e Verona si è partiti da situazioni sociali ed economiche non favorevoli, con spazi da riqualificare; in altri, come a Genova, L’Aquila, Lecce, Lucca, Melfi, Pesaro-Urbino, e Terni sono state promosse nuove attività sportive, all’aria aperta (con particolare attenzione a giovani e bambini), formative e di sensibilizzazione.

A testimoniarlo nel corso della mattinata scaligera, sono stati alcuni tra i protagonisti: Marco Pagnetti numero uno del comitato di Pesaro Urbino, con sede in Fano, Eleonora Lupi, del comitato di Verona e Giuseppe Porqueddu, presidente del CSI di Sassari che hanno riferito sulle diverse attività svolte. Scuola e Chiesa gli ambiti coinvolti principalmente nel capoluogo marchigiano; disabilità e benessere fisico e psichico per adulti nell’isola sarda e l’ammodernamento del Centro Avanzi in Verona, che rappresenta ora un punto di incontro importante per lo sport cittadino.

Uno degli obiettivi del progetto era anche quello di favorire l'avviamento lavorativo e professionale di figure specializzate nella gestione ed organizzazione di attività sportive, che potessero quindi essere gli attivatori diretti di tutte le politiche sportive e progettualità sviluppate dalle singole Polisportive Sociali. Grazie ad S-Factor sono stati avviati al mondo del lavoro 20 promotori sociali sportivi.