6 marzo 2020

Sospesi sport ed attività Csi

Almeno fino al 15 marzo 2020

Eccezionali decisioni prese dalla riunione straordinaria della Direzione Nazionale del Csi. Annullato il campionato nazionale di sci, rinviati quelli di corsa campestre e judo. Sospesa temporaneamente ogni attività sportiva e formativa in tutto il territorio. Il presidente Bosio: “La persona al primo posto!”

Decisioni eccezionali, quelle assunte dalla Presidenza Nazionale del Csi, in un momento temporale insolito e davvero straordinario. A seguito del DPCM del 4 marzo 2020, il Centro Sportivo Italiano, nel pieno rispetto delle disposizioni in esso contenute, ha infatti sospeso le attività ufficiali almeno fino al 15 marzo 2020, riservandosi di prolungare la sospensione in coerenza con le disposizioni delle autorità di Governo. «Lo facciamo a malincuore - scrive in una nota diffusa nel circuito territoriale associativo il presidente nazionale Vittorio Bosio -  ma per il bene dei tanti atleti che fanno parte della famiglia del Centro Sportivo Italiano e per la nostra vocazione che vede la persona al primo posto, anche prima dello sport stesso, soprattutto la più fragile e indifesa. È questo un tempo di passaggio, non definitivo, che ci chiama ad essere ancora protagonisti di speranza nella società civile».

 

Annullata la Diavolina Cup, il 22° Campionato nazionale di Sci, previsto dal 12 al 15 marzo ad Andalo (TN), rimandato il 23° campionato nazionale di corsa campestre, in programma dal 3 al 5 aprile a Cesenatico (FC) ed il 18° Campionato nazionale di Judo del 17-19 aprile a Lignano Sabbiadoro (UD). A data da destinarsi anche il Consiglio nazionale del 18-19 aprile a Roma, il Convegno S Factor (27-28 marzo) ed il Corso promotori E-sports (3-4 aprile) entrambi in programma nella capitale. Nella riunione straordinaria di ieri la Direzione Nazionale del Csi ha ritenuto inoltre non perseguibili e ad oggi insostenibili per le società sportive dilettantistiche di base i vincoli introdotti dal nuovo DPCM per le gare e gli allenamenti “a porte chiuse” (controlli sanitari da parte di personale medico). «Lo sport, per quanto importante sia – ha spiegato Bosio - non lo è mai più della salute dei nostri atleti e delle nostre atlete, dei nostri dirigenti ed arbitri». Da qui, la volontà ciessina di sospendere temporaneamente ogni forma di attività sportiva, formativa, convegnistica sul territorio. La nota della Presidenza nazionale del Centro Sportivo Italiano si conclude con l’auspicio che tutti gli sportivi e le sportive si uniscano per vincere anche questa sfida con spirito di squadra, impegno e pronti a riprendere tutte le attività, appena possibile e con ancora maggiore entusiasmo.

Precisazioni sui provedimenti

Precisazioni sui provedimenti

Il Csi tiene a precisare quanto segue:

l’art. 1, comma 1, lettera c) - sospende lo svolgimento, sia in luoghi privati che pubblici, degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina; tuttavia - tranne nei comuni della cosiddetta zona rossa – resta comunque consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto, senza la presenza di pubblico; alle medesime condizioni, resta consentito anche lo svolgimento delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, ovvero atleti in possesso di certificazione per l’idoneità sportiva agonistica. In entrambi i casi, tuttavia, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano e questo prima di ogni seduta di allenamento e competizione, in maniera tassativa. A tal proposito, ricordiamo che il Consiglio nazionale del Centro Sportivo Italiano ha qualificato le attività agonistiche e le relative età minime, come da norme di tesseramento approvate (cfr. pagine 32 e 33 e il seguente link);

- per quanto concerne, invece, lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all'aperto ovvero all'interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammesse le attività esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto del mantenimento, nei contatti sociali, della distanza interpersonale di almeno un metro lettera d) dell’Allegato 1 al DPCM.

 

In ogni caso, il provvedimento raccomanda esplicitamente – al comma 7 dell’art. 2, l’integrale applicazione di tutte le “Misure igienico-sanitarie” contenute nel più volte citato Allegato 1, e, per quanto di interesse, tra le altre:

o evitare l'uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva;

o mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;

o pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;

o la disposizione prevista dall’art. 2, comma 1, lett. e) raccomanda a diversi soggetti, tra cui le associazioni sportive, di offrire attività ricreative individuali alternative a quelle collettive interdette, che promuovano e favoriscano le attività svolte all'aperto, purché svolte senza creare assembramenti di persone ovvero svolte presso il domicilio degli interessati.