Assisi, 6 dicembre – Seconda giornata di lavori al Meeting “Assisi 2009” promosso dal Centro Sportivo Italiano, che da ieri fino a domani a S. Maria degli Angeli ha radunato 700 delegati da ogni zona d’Italia. In apertura è intervenuto Padre Kevin Lixey, responsabile della Sezione Chiesa e Sport del Pontificio Consiglio Pro Laici, che nella sua relazione per una nuova stagione del movimento sportivo cattolico in Italia invita il CSI a seguire 4 tratti distintivi per uno sport che sia manifestazione della bellezza, e portatore di speranza: “avere intenzionalità educativa, che sia attento all’educazione dei formatori, valorizzazione degli aspetti aggregativi, praticare uno sport che come l’arte sia orientato verso Dio”.
Poi c’è stato un momento dedicato alla Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport. "La Fondazione - ha spiegato Andrea Cardinaletti, Presidente del Credito Sportivo - è partita per fare in modo che il mondo dello sport riporti al centro l’uomo ed i valori per una nuova capacità progettuale. La sfida futura é nella capacità di rinnovarsi, quasi un compito missionario, che significa cercare di essere al passo con i tempi”. Edio Costantini ha ricordato “la primogenitura del CSI nella Fondazione, nata per fondere il patrimonio culturale e spirituale di Papa Wojtyla in merito allo sport ed il patrimonio pastorale del CSI. Il Centro Sportivo Italiano ha così una grande opportunità, di lavorare per l’impiantistica sportiva per lavorare ad opere che facciano sorgere spazi educativi”.
Nella mattinata odierna c’è stata poi l’attesissima relazione del presidente Achini. che ai 700 rappresentanti territoriali del Csi ha detto subito: “Siamo attesi da un’opportunità con la storia. Abbiamo tre occasioni irripetibili da cogliere: La sfida educativa lanciata dalla Chiesa Cattolica per il prossimo decennio, la ricerca del bene comune ovvero l’impegno in politica richiesto ai laici cristiani e il futuro del sistema sportivo”. Il numero uno ciessino ha quindi parlato di una “scossa di adrenalina associativa utile ad un Csi fatto per giocare partite impossibili (educazione, esempio di Gesù), con due sentimenti dominanti: orgoglio per chi veste la maglia Csi, una maglia storica che fa venire i brividi e un grande senso di responsabilità, che ci proviene dalla grande forza che abbiamo”. Per prendere coscienza delle potenzialità che l’associazione possiede ha quindi aggiunto Achini: Il CSI è abituato a pensare cose grandi e per questo oggi vi chiedo di volare alto, vivere grandi ideali, cominciando nel tenersi per mano. Possiamo proseguire il nostro percorso da pellegrini associativi.
Sul primo obiettivo ha spiegato: “La Chiesa è casa nostra ed è nel sentirsi Chiesa che si gioca il destino dell’associazione. La sfida educativa è grande, la Chiesa ce lo chiede e noi ci siamo come sempre in fatto di educazione. Dubbio zero: l’ispirazione cristiana è il vero carisma del Csi. Occorre però passare dalle convinzioni alle testimonianze. Questa è la fatica da vivere insieme.
“Il secondo grande sì – ha proseguito Achini - è per l’impegno in politica, un settore in cui c’è forse disaffezione. Possiamo e dobbiamo dare un contributo per la società del nostro tempo. Conquistata la cittadinanza attiva, l’impegno dei cristiani in politica è un dovere e necessità. La nostra associazione è cambiata. Occorre recuperare voglia di valorizzare la sensibilità al bene comune. Serve allora una nuova scuola di formazione sociale e politica dell’associazione per chi ha voglia di formarsi.” Sono spunti di riflessione da discutere insieme ed infine la terza grande sfida, da vivere contemporaneamente. “Il futuro dello sport italiano. Siamo chiamati ad incidere. Alcune proposte in passato sono rimaste nel patrimonio dello sport nazionale. Ora il Csi è seduto in Giunta del Coni e stare nel CONI è una grande occasione. Far parte del sistema sportivo e dobbiamo viverla al meglio. Una sfida di grande responsabilità ma di grande potenzialità ed opportunità. Nel prossimo Consiglio Nazionale del Coni, il presidente Petrucci mi ha confermato che al primo punto ci sarà lo sport per tutti. Non è poco”.
Una relazione conclusa con alcuni sogni: quelli di un Csi travolto da entusiasmo, rivoluzionario e forte. La forza del Csi è in un abbinamento vincente. Saremo più forti se all’intenzionalità educativa – e lo sport rappresenta una bomba esplosiva per sconvolgere i nostri ragazzi - viene abbinata la qualità dell’attività sportiva seria e ben organizzata”.
La mattinata si è quindi conclusa con un ricco sul “bene comune” coordinato dall’on. Donato Renato Mosella e che ha visto protagonisti i suoi colleghi deputati, Paola Binetti e Marco Calgaro. Nel pomeriggio spazio agli approfondimenti con i nove laboratori tematici coordinati dalle aree della formazione e dell’attività sportiva CSI.
La giornata si è conclusa con la suggestiva ed intima fiaccolata guidata dal consulente ecclesiastico Mons. Claudio Paganini, dalla Porziuncola verso San Francesco e la Basilica inferiore del Sacro Convento.
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