-IL PUNTO- Educhiamo i giovani alla bellezza di una sfida
Recentemente papa Benedetto XVI, parlando agli artisti, ha affermato che il momento attuale è segnato, oltre che da fenomeni negativi a livello economico, dal venire meno della speranza, da una certa sfiducia nelle relazioni umane, per cui si tende a vivere con maggior rassegnazione, aggressività, disperazione! Di qui la domanda: «Che cosa può ridare entusiasmo e fiducia, che cosa può incoraggiare l’animo umano a ritrovare il cammino, ad alzare lo sguardo sull’orizzonte, a sognare una vita degna della sua vocazione se non la bellezza? […] L’autentica bellezza schiude il cuore umano alla nostalgia, al desiderio profondo di conoscere, di amare, di andare verso l’Altro, verso l’Oltre da sé?». Ma anche lo sport può essere considerato una forma di arte, capace di concretizzare una sua bellezza. Ne deriva, per chi opera in campo sportivo, una seconda domanda: è possibile promuovere uno sport che crei le condizioni di una vita ricca di speranza? Partecipando al Meeting Csi di Assisi si è rafforzata in me la convinzione che sia possibile. Vi ho trovato uomini e donne desiderosi di conciliare, con generosità, il servizio sportivo con quello al bene comune e mi sento di ringraziarli. Ad essi vorrei ricordare che l’attività sportiva può effettivamente dare significato e prospettiva alla vita dei giovani se costruita su quattro tratti distintivi, così da essere: 1) uno sport che abbia intenzionalità educativa; 2) uno sport attento alla formazione degli educatori; 3) uno sport che valorizzi gli aspetti aggregativi; 4) uno sport che, come l’arte, sia orientato verso Dio. L’intenzionalità educativa, soprattutto, deve essere nel cuore di tutti i dirigenti. Essa consiste nell’impegnarsi «pro-attivamente» affinché le attività sportive non siano considerate mero svago, o un’attività marginale, ma occasione propizia per accompagnare i ragazzi in un processo formativo e pieno di senso. Confido che gli operatori del Csi, mettendo al centro l’intenzionalità educativa, formandosi permanentemente, valorizzando gli aspetti aggregativi, e soprattutto orientando lo sport “verso l’alto”, possano fare emergere tutta la vera bellezza dello sport, tracciando la strada per fare di quest’attività profondamente umana uno strumento capace di creare le condizioni di una vita ricca di speranza.