25 settembre 2020

Nel CSI giovani progettisti sociali

Concluso con l’incontro a Roma il percorso di qualifica di queste nuove figure chiave nei processi che riguardano la costruzione del futuro. Ai corsisti il saluto della neodirettrice ANG, Lucia Abbinante con l’augurio al CSI di continuare a valorizzare il patrimonio di competenze così da accrescere e sviluppare ulteriormente la partecipazione attiva dei giovani.

L’Hotel “Il Cantico” a Roma ha visto svolgersi nel pomeriggio di venerdì 25 settembre l’evento conclusivo del primo Corso Progettisti Sociali attraverso lo Sport, in collaborazione con l’ Apis, Associazione Italiana Progettisti Sociali, voluto dal Centro Sportivo Italiano per innovare e standardizzare l’attuale modo di fare progettazione sociale, puntando su un’azione più rigorosa, controllabile e validabile, in grado di contribuire alla riqualificazione degli interventi in ambito sociale, e apportare modifiche positive nelle politiche di welfare.

A salutare direttamente i futuri progettisti sociali - figura chiave in ogni realtà non profit, dal welfare al tempo libero – che andranno ad operare nel tessuto associativo di ogni regione, ci ha pensato il direttore generale del CSI, Michele Marchetti.
«Mettere a sistema le risorse, le aspettative, il sogno, dentro un percorso all’interno di un arco temporale è un modo di dire progetto – così ha esordito il direttore dell’Area Welfare CSI nel suo intervento introduttivo - Se infatti si ha fiducia nel futuro il progetto è ciò che ci aiuta a identificare e costruire le aspettative, trasformandole in cose realizzate. L’automazione dei processi, la socialità, l’interculturalità saranno riferimenti costanti per i prossimi anni e la sfida per l’associazione è proprio questa: sta a noi decidere se essere causa del nostro futuro. Ecco allora competenze, opportunità e conoscenze nuove di sviluppo, per riposizionare un po' di fiducia e non farsi soppiantare dall’emergenza, senza sottovalutare le difficoltà. Mantenere lucidità e capire che ogni risorsa ha un significato. Questo corso vorrei non fosse un traguardo, ma una partenza; non un semplice corso di formazione ma una esperienza associativa».


Ai corsisti parole incoraggianti sono arrivate anche dalla neodirettrice dell'Agenzia Nazionale per i Giovani, Lucia Abbinante.
«Ci tengo ad esprimervi il mio più sentito apprezzamento per il servizio che il Csi svolge sui territori attraverso lo sport come strumento educativo ed inclusivo – si legge nella nota inviata al CSI dalla 32enne barese esperta di partecipazione giovanile e reti sociali dal mese di settembre alla guida di ANG – l’Agenzia che da qualche settimana sono stata chiamata a guidare, si è sempre impegnata in questi anni per tradurre in scelte possibili e percorsi concreti le tante scoperte, intuizioni, consapevolezze acquisite dall’ascolto attento della voce dei ragazzi e delle ragazze su tutto il territorio nazionale. Raccontare in maniera capillare le opportunità che i Programmi europei offrono a tanti giovani rappresenta un impegno che caratterizza il lavoro dell’Agenzia. Le esperienze di mobilità internazionale che i giovani vivono sono momenti importanti nel percorso di crescita, e consentono loro di sperimentare il valore della partecipazione e della cittadinanza europea, oltre ad acquisire soft skills determinanti nella costruzione di un percorso professionale. Pertanto, vi auguro di continuare a valorizzare il vostro patrimonio di competenze così da accrescere e sviluppare ulteriormente la partecipazione attiva dei giovani che accompagnate nel loro percorso di crescita, con la consapevolezza che siamo inviati a costruire reti significative, soprattutto in questo delicato momento storico».


Con una doppia sessione pomeridiana il CSI ha così ultimato il percorso di qualifica dei progettisti associativi. Negli ultimi anni, obiettivo del CSI, è sempre stato quello di voler ampliare l’offerta dei servizi, promuovendo le politiche attraverso lo sport, orientate ad abilitare il protagonismo e la partecipazione dei giovani in maniera sempre più autentica e strutturata e per attivare sempre più ragazzi e ragazze nei processi che riguardano la costruzione del futuro, la progettazione di nuovi modelli e nuovi paradigmi per non tornare indietro dal cambiamento che si è reso necessario a causa della pandemia.
 

Nel CSI giovani progettisti sociali