FAQ Decreto Ristori
Fondi per APS ed Enti del Terzo Settore - agg. 18 nov 2020
19. Dopo la pubblicazione del Decreto Ristori molte associazioni, soprattutto quelle culturali e di promozione sociale, hanno lamentato la carenza di fondi per i soggetti privi di partita iva. Come se le attività commerciali contassero più di quelle istituzionali. Si è posto rimedio a questa contraddizione?
Con il decreto Ristori-bis (Dl 149/2020) il Governo ha varato un fondo perduto da 70 milioni di euro destinato specificamente agli Enti del Terzo Settore a valere per l'anno 2021. La misura è stata salutata con favore dai rappresentanti del comparto ma giudicata ancora troppo esigua nell'ammontare complessivo che hanno chiesto un correlativo aumento dei fondi a disposizione.
20. Il Fondo perduto per gli ETS è già accessibile ai comitati CSI? E alle APS riconosciute dal CSI con la procedura di automatico riconoscimento ex legge 383 del 2000?
I comitati CSI e le APS riconosciute dal CSI stesso (a mezzo decreto direttoriale del Ministero del Lavoro) sono da considerarsi, in questa fase di transito verso il registro Unico del Terzo Settore (RUNTS) già come Enti del Terzo Settore (ETS). Purtroppo, al momento, il fondo non è ancora accessibile, perchè manca il decreto attuativo e la piattaforma online per fare domanda. D'altro canto i fondi sono a valere per l'anno 2021. Quindi occorre aspettare. L'Ufficio Giuridico e Fiscale CSI terrà costantemente informate le proprie affiliate sull'evoluzione della normativa e sulle modalità di procedura.
21. La nostra APS è affiliata al CSI ma non sappiamo se siamo inclusi nel registro nazionale? Come effettuare questa verifica?
Cliccate sul link: https://www.csi-net.it/index.php?action=pspagina&idPSPagina=2162 e poi scaricate l'elenco pubblico generale delle associazioni iscritte nel registro nazionale APS. Potete effettuare la ricerca per denominazione o codice fiscale. Il registro fornisce anche l'informazione sul decreto direttoriale con il quale l'associazione istante ha ottenuto il riconoscimento ministeriale.
22. Il nostro circolo non risulta iscritto nel registro. Potremo ugualmente partecipare al riparto dei fondi?
Quando si parla di ETS, ci si riferisce a soggetti iscritti nel RUNTS ovvero nei registri parziali (APS, ODV, ecc. ) che resteranno temporaneamente in vita fintanto che il RUNTS stesso non sarà costituito. Quindi la risposta è tendenzialmente negativa. Tuttavia non si può escludere a priori che circoli ed associazioni prive di iscrizione nei registri del terzo Settore possano beneficiare di altri contributi.
23. Siamo un circolo ricreativo e culturale. Siamo interessati al riconoscimento automatico come associazione di promozione sociale affiliata al CSI. Dove possiamo trovare le informazioni necessarie?
Il CSI ha elaborato oltre 40 risposte alle domande più frequenti in materia di promozione sociale, consultabili qui https://www.csi-net.it/p/4453/un__due__trecsiamo. Ulteriori e più approfonditi quesiti possono essere posti all'indirizzo fiscale@csi-net.it e al tel 06.68404574 (dalle 14.00 alle 19.00 dal lunedì al venerdì)
Aggiornamento 11 novembre 2020
18. E' in dubbio se i bar circolistici, in cui si effettua la somministrazione alimenti e bevande per soli soci e tesserati, possano o meno rimanere aperti, laddove le relative attività istituzionali (culturali, ricreative, sportive) siano state sospese dai recenti provvedimenti di contenimento della pandemia.
Per rispondere al quesito, occorre focalizzare qual è l'attività istituzionale del circolo, ossia l'attività principale di natura non commerciale dedotta in statuto: se trattasi di un ritrovo di natura ricreativa, culturale, sociale, o invero di natura sportiva. Tenendo conto che molti circoli hanno "in pancia" tutte queste attività, come accade per le nuove associazioni di promozione sociale costituite ai sensi del D.Lgs 117 del 2017, che possono svolgere, istituzionalmente, sia attività sportive che culturali e ricreative.
Fatta tale verifica, va rammentato che la somministrazione alimenti e bevande non è l'attività istituzionale dei circoli sportivi o culturali: essa va intesa, piuttosto, come attività "connessa" per usare il gergo proprio della circolare 18e/2018 dell'Agenzia delle Entrate, cioè complementare e sussidiaria alle finalità del sodalizio che sono sempre di natura ideale, non potendo, per ovvie ragioni, essere di carattere lucrativo. Il baretto del circolo, dunque, non è aperto per la somministrazione in se stessa, ma per agevolare le attività istituzionali in esso svolte. Pertanto, se per ragioni sanitarie taluna o tutte queste attività subissero una sospensione, stessa sorte tocca anche al bar, per via del rapporto ancillare di cui si è detto.
Tanto premesso, verifichiamo adesso le ultime disposizioni di contenimento del contagio adottate dall’esecutivo: il DPCM del 3/11/2020, all’art.1 lettera f) stabilisce che sono sospese - tra l’altro - le attivitá di centri culturali, ricreativi e sociali. Nello stesso articolo inoltre, si precisa che é consentita l’attivitá di base e motoria in genere svolta all’aperto presso centri e circoli sportivi pubblici e privati, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento e nel rispetto dei Protocolli relativi alle misure anti COVID19.
Pertanto, si deduce che se il bar che somministra alimenti e bevande é presente in un centro culturale,ricreativo,sociale, non potrá operare; viceversa, se il bar che somministra alimenti e bevande é all’interno di un circolo sportivo che puó praticare attivitá all’aperto, potrá operare nello scrupoloso rispetto non solo delle misure anticontagio ma anche delle prescrizioni imposte territorialmente dalle Regioni.
Tale interpretazione si evince anche dalla Circolare del Ministero dell’Interno del 27/10/20 la quale precisa in tema di “Attività sportiva (art.1, comma 9, lett. e), f) e g)” che : “... la sospensione dei centri, culturali, sociali e ricreativi, prevista nella lett. f), determina la conseguente sospensione dell'eventuale somministrazione di alimenti e bevande effettuata, a beneficio dei soci o di frequentatori occasionali, in funzione dell'attività svolta nei suddetti centri”, non indicando nel divieto i centri sportivi ove si pratica attivitá motoria all’aperto.
Contributo al canone di locazione mese di novembre 2020
11. Finora avete trattato forme di ristoro fruibili solo da associazioni con partita iva. Ma la maggior parte delle ASD e dei circoli culturali la partita iva non la possiede in quanto svolge solo attività istituzionale. Possibile che il Governo si sia dimenticato di noi?
Il Decreto Ristori prevede diverse tipologie di contributo a favore delle associazioni che svolgono solo attività istituzionale e pertanto prive di partita iva. Il problema è che la maggior parte di questi ristori attende ancora i relativi decreti attuativi. Mancano le piattaforme telematiche per fare le domande che tuttavia proprio in questi giorni stanno vedendo la luce. E' necessario avere pazienza e restare sempre informati. In questa sessione di FAQ, tratteremo tutte le forme di contributo che stanno emergendo dalla decretazione di urgenza innescata dall'ultima ondata di Covid 19.
12. La nostra ASD ha sospeso ogni attività causa Covid, ma abbiamo il canone di locazione da pagare e abbiamo sostenuto spese di sanificazione nei mesi precedenti, nella prospettiva di offrire un'attività sicura ai nostri associati. Quale contributo ci spetta sulla base delle indicazioni normative?
Sul sito del Dipartimento dello Sport, http://www.sport.governo.it/it/, è disponibile dalle ore 10.00 di oggi 10 novembre 2020 e fino alle ore 14.00 del prossimo 17 novembre 2020, la piattaforma per richiedere il contributo a fondo perduto per i canoni di locazione relativi al mese di novembre 2020 e destinati alle Associazioni e alle Società Sportive Dilettantistiche che non siano state già beneficiarie di precedenti contributi a fondo perduto per locazioni erogati dal Dipartimento per lo sport.
13. Come posso presentare domanda di contributo per canone di locazione novembre 2020 per la mia ASD?
Sul sito del Dipartimento dello Sport, oppure copiando sul browser il seguente indirizzo: https://www.sportgov.it/bonus-locazione-novembre/it/home/ e successivamente seguendo le istruzioni richieste dal portale
14. Quali requisiti deve avere la mia ASD per poter partecipare al contributo sui canoni di locazione 2020?
1. Essere iscritta al Registro CONI/CIP alla data del 30 ottobre 2020. 2. Essere titolare di uno o più contratti di locazione, intestati esclusivamente all’Associazione/Società, aventi ad oggetto unità immobiliari site nel territorio italiano e correttamente identificate al NCEU, regolarmente registrati presso l'Agenzia delle Entrate. Non potranno beneficiare dei contributi, i contratti di concessione degli impianti pubblici. 3. Svolgere all’interno dell’immobile, per il quale si chiede il contributo, una delle attività sportive riconosciute dal CONI o dal CIP. 4. Essere in regola con le autorizzazioni amministrative e sanitarie per lo svolgimento delle attività sportive dilettantistiche richieste dal Comune ove ha sede l'impianto oggetto della domanda. 5. Utilizzare prevalentemente per lo svolgimento delle attività sportive gli spazi degli immobili per i quali si fa istanza di accesso al beneficio. 6. Essere in regola con il pagamento del canone di locazione fino al 31 dicembre 2019. 7. Non aver beneficiato dei contributi a fondo perduto della prima sessione prevista dal decreto prot. n. UPS/5098 del giorno 11 giugno 2020.
15. Quali informazioni sono richieste in sede di domanda telematica per il contributo affitto?
Il Dipartimento dello Sport spiega che le domande saranno presentate in forma di autocertificazione, ai sensi degli artt. 46 e 47 DEL D.P.R. 445/2000, e saranno oggetto di verifica/controllo da parte delle Federazioni e/o Enti di affiliazione, nonché tramite controlli a campione effettuabili dal Dipartimento per lo sport. La ASD/SSD dovrà dichiarare quanto segue: 1. di essere iscritta alla data del 30 ottobre 2020 al Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate e Enti di Promozione Sportiva; 2. di avere, o meno, intenzione di usufruire del credito di imposta del 60% previsto dall’art. 8 del D.L. n.137 del 28.10.2020 (cd Decreto Ristori) e dall’art. 28 del D.L. n. 34 del 19 maggio 2020 (cd Decreto Rilancio); 3. di avere, o meno, ottenuto o richiesto, dagli organismi a cui è affiliata (FSN, DSA, EPS) contributi di qualsiasi tipo finalizzati al superamento dell’emergenza derivante dall’epidemia COVID-19 per il mese di novembre 2020; 4. di avere, o meno, ottenuto o richiesto, l'attribuzione di altro contributo da Enti Pubblici (Regioni, Province, Comuni), associazioni, fondazioni o altri organismi, per il sostegno alla locazione degli immobili oggetto della presente domanda per il mese di novembre 2020 5. di non avere richiesto o di non aver usufruito dei contributi previsti dall’art. 1 del D.L. n.137 del 28.10.2020 (cd Decreto Ristori) 6. di aver beneficiato o meno dei contributi a fondo perduto della seconda sessione prevista dal decreto prot. n. 5098 del giorno 11 giugno 2020. 7. l'importo dei costi sostenuti per le utenze e degli eventuali costi sostenuti per l'igienizzazione degli ambienti relativi al mese di settembre 2020. 8. comunicazione dell’IBAN per l'accredito del contributo, che dovrà appartenere ad un Conto Corrente intestato esclusivamente alla ASD/SSD e non ad altro soggetto. La domanda dovrà essere presentata dal rappresentante legale della ASD/SSD, e dovrà essere allegata copia di un documento d'identità in corso di validità.
16. La mia ASD ha tutti i requisiti richiesti. Come posso calcolare, in anteprima, il contributo riconosciuto?
Il dipartimento dello Sport ha pubblicato l'algoritmo che presiede alla determinazione del contributo: Totale Contributo Erogabile = Sommatoria dei canoni mensili di locazione (per una mensilità), meno credito di imposta di cui all’art. 8 del D.L. n.137 del 28.10.2020 (cd Decreto Ristori), meno eventuali contributi FSN, DSA, EPS per emergenza COVID-19 deliberati a favore della ASD/SSD, meno contributi in conto locazioni deliberati da Enti Pubblici a favore della ASD/SSD, meno eventuali contributi percepiti con la seconda sessione fondo perduto del Dipartimento per lo sport prevista dal decreto prot. n. 5098 del giorno 11 giugno 2020.
17. Non abbiamo solo il canone di novembre da recuperare ma anche utenze e spese di sanificazione. Queste ulteriori spese sono incluse nel contributo a fondo perduto per le ASD?
Si, ma solo a determinate condizioni. Il Dipartimento dello Sport spiega che qualora l’ammontare delle richieste pervenute, limitatamente agli importi relativi al canone di locazione, non raggiunga il totale delle risorse disponibili, il Dipartimento per lo sport potrà contribuire anche alle spese relative alle utenze e agli eventuali costi sostenuti per l’igienizzazione degli ambienti per il mese di settembre 2020. In altri termini è necessario che il fondo (da circa 11 milioni di euro) non venga esaurito dalle sole richieste di contribuzione al canone. In tale ipotesi (possibile ma altamente improbabile) il residuo verrà ulteriormente ripartito tra i richiedenti per coprire anche le spese di utenze e sanificazione.
Contributi a fondo perduto per gli enti sportivi e ricreativi con partita iva - 4 novembre 2020
1. Il Decreto Ristori prevede contributi a fondo perduto per gli operatori colpiti dalle chiusure dovute alla seconda ondata Covid, tra cui anche i club sportivi. Abbiamo verificato il nostro codice ATECO e rientriamo tra i possibili beneficiari. Ma non abbiamo la partita IVA. Come possiamo chiedere il contributo?
Il contributo cui vi riferite, è quello previsto dall'art. 1 del DECRETO-LEGGE 28 ottobre 2020, n. 137. Per potervi accedere è necessario che i soggetti richiedenti (ASD, SSD, Comitati CSI, APS e circoli culturali) abbiano una partita iva attiva, un codice ATECO rientrante nell'elenco 1 del Decreto, l'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020, inferiore di almeno due terzi rispetto a quello del 2019. E' evidente che questo ristoro riguarda gli enti associativi che hanno un'attività commerciale, perché, ad esempio, gestiscono sponsorizzazioni o un bar associativo (per fare alcuni esempi): di qui la necessità di far riferimento al fatturato e ai corrispettivi. Non è dunque questa la tipologia di ristoro idonea per gli enti sportivi privi di partita iva. Essi dovranno far riferimento, piuttosto, al Fondo per il sostegno delle associazioni e società sportive dilettantistiche , di cui all'art. 3 del Decreto Ristori. Tale fondo, infatti, è riservato alle associazioni e società sportive dilettantistiche (ASD/SSD) che hanno cessato o ridotto la propria attività istituzionale a seguito dei provvedimenti di sospensione causa COVID.. Sul piano concreto, tuttavia, occorre attendere le istruzioni del Dipartimento per lo Sport.
2. Il nostro comitato CSI ha la partita iva, il codice ATECO rientra tra quelli beneficiari del contributo a fondo perduto e il fatturato 2020, rispetto a quello 2019, si è sostanzialmente azzerato. Abbiamo tutti i requisiti per far nuova domanda ma non sappiamo dove e come. Potete aiutarci?
La domanda per il contributo ex art. 1 Decreto, si effettua esclusivamente in telematico sul sito dell'Agenzia delle Entrate, più precisamente accedendo da questo portale. https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/contributo-a-fondo-perduto. Va da subito evidenziato che questo modello di domanda è quello relativo alla prima procedura di ristoro già esperita nei mesi estivi. Ecco perché essa focalizza i dati sullo scarto di fatturato tra i mesi di aprile 2020 e 2019. Non deve pertanto stupire il fatto che i periodi di riferimento siano addirittura quelli dei mesi primaverili, Per formalizzare la domanda è necessario l'accesso con credenziali SPID, Entratel/Internet o CNS da parte dell'associazione richiedente oppure la collaborazione di un intermediario abilitato (es. commercialista) appositamente delegato.
I dati da esporre sono estremamente semplici: Occorrerà trascrivere il codice fiscale dell'associazione che fa richiesta, quello del relativo Legale Rappresentante Firmatario, il Fatturato complessivo dell'Anno 2019 (ossia la sommatoria dei ricavi e dei corrispettivi commerciali relativi all'anno trascorso, al netto dell'iva), il Fatturato relativo al solo mese di Aprile 2019 e quello inerente, invece, il solo mese di Aprile 2020. Infine va indicato il Codice IBAN dell'associazione.
3. La nostra SSD, quest'estate, ha già fatto, con successo, domanda per il contributo a fondo perduto cui si riferisce l'art. 1 del Decreto Ristori. A novembre, rientrando nuovamente tra i beneficiari della misura ed avendone i requisiti, dobbiamo fare una nuova domanda?
Rispondiamo citando direttamente la Rivista "FiscoOggi", organo dell'Agenzia delle Entrate: "i contribuenti che hanno ricevuto il “vecchio” contributo e non l’hanno restituito non dovranno effettuare alcun adempimento. La cifra spettante sarà corrisposta dall’Agenzia delle entrate con accredito diretto sullo stesso conto corrente sul quale è stato erogato il precedente indennizzo". Pertanto, chi ha già fatto domanda e ottenuto il vecchio contributo estivo, non deve fare domanda per quello nuovo di novembre, ma riceverà le somme automaticamente sul conto corrente.
4. La nostra associazione ha tutti i requisiti richiesti dal decreto, compresa la partita iva aperta a fine ottobre 2020. Possiamo accedere al contributo art. 1 ?
Se la partita IVA è stata aperta dopo il 25 ottobre, non è possibile ottenere il contributo in questione.
5. Anche la nostra associazione è in regola con tutti i requisiti, fatta eccezione per il fatto di aver chiuso la partita iva ad agosto 2020. Come possiamo ottenere il contributo art. 1?
Nella situazione descritta non sarà possibile ottenere il contributo perchè alla data della domanda la partita iva deve essere necessariamente attiva. Nè d'altro canto, la procedura ammette al riparto le partite iva aperte dopo il 25 ottobre per cui è inutile affrettarsi a richiederne una nuova con il solo scopo di trasmettere la domanda.
6. La nostra associazione ha iniziato l'attività commerciale nel 2019 e non ha il requisito del calo fatturato. Possiamo presentare l'istanza?
Sì. Come chiarito dalla rivista dell'Ade "FiscoOggi" : A chi ha iniziato l'attività a partire dal 1° gennaio 2019 e non ha il requisito del calo di fatturato, spetta il contributo minimo (mille euro per le persone fisiche, 2mila euro per gli altri soggetti), incrementato in maniera differenziata a seconda dell'attività esercitata.
7. A quanto ammonta il contributo ex art.1, è possibile calcolarlo in anteprima?
FiscoOggi, rivista dell'Agenzia delle Entrate, spiega che per determinare l'importo del nuovo contributo a fondo perduto, vanno in prima battuta, richiamate le disposizioni dettate in estate dal Dl “Rilancio”, secondo il quale l'ammontare dello stesso “è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l'ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019”. La percentuale è stabilita in funzione dei ricavi o compensi relativi al periodo d'imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore dello stesso decreto (19 maggio 2020), pertanto, l'anno 2019
- 20%, con ricavi/compensi fino a 400mila euro
- 15%, con ricavi/compensi superiori a 400mila euro e fino a 1 milione
- 10%, con ricavi/compensi superiori a 1 milione e fino a 5 milioni.
L'esempio di FiscoOggi è quello di un soggetto con ricavi commerciali 2019 pari a 200mila euro e un calo di fatturato ad aprile 2020, rispetto al medesimo mese del 2019, per 8mila euro. In base alla tabella sopra indicata spetta, di base, un bonus di 1.600 euro (20%). Non finisce qui, però, perchè occorre verificare anche il Codice Ateco del soggetto richiedente e la percentuale del ristoro associata nel Decreto: quest'ultima, nel caso delle attività ricreative e sportive è del 200%, ossia un contributo doppio rispetto a quello erogato (o teoricamente erogabile) in estate. Quindi restando all'esempio, 1600 euro x 2 = 3200 euro.
8. Il nostro circolo ricreativo ha un annesso baretto accessibile ai soli soci e tesserati. Organizziamo attività istituzionale culturale, sportiva e ricreativa in regime fuori campo Iva art. 4 c. 4 DPR 633 1972. Mentre, per il baretto, gestiamo gli incassi in regime 398 del 1991 al fine di dare un complemento alle nostre iniziative. Il nostro codice ATECO rientra tra quelli indennizzabili. Possiamo proporre domanda di ristoro ex art. 1?
Ferme restando tutte le altre condizioni, la risposta è affermativa. La domanda andrà proposta tuttavia con i soli dati di fatturato relativi all'attività commerciale di somministrazione alimenti e bevande e non a quelli istituzionali relativi (ad esempio) alle quote sociali, iscrizioni, corrispettivi istituzionali derivanti dalle attività culturali ecc. Infatti, la domanda ex art. 1, riguarda le sole associazioni con p.iva con riferimento allo scarto di fatturato commerciale registrato tra il mese di aprile 2020 e quello di aprile 2019.
9. La mia ASD ha partita IVA ed ha aderito al regime forfettario legge 398 del 1991. Da dove posso desumere i dati necessari per inoltrare la domanda di contributo ex art. 1?
Dal registro IVA minori, la cui tenuta viene comunemente osservata nelle ASD che svolgono attività commerciale in regime 398. In questo registro (non necessariamente cartaceo, può essere tenuto anche con modalità elettroniche) sono riportati i ricavi commerciali di ogni mese (al netto dell'iva) e anche il riepilogo dei ricavi annuali (sempre al netto dell'iva), sia derivanti da fatture commerciali sia da corrispettivi. Pertanto il registro iva minori - se istituito e correttamente compilato - fornisce rapidamente tutti i dati necessari per la domanda. In assenza del suddetto registro occorrerà fare tutti i calcoli manualmente, sommando i netti ricavi delle attività commerciali riferite ai periodi in esame (aprile 2020 e aprile 2019), mentre il fatturato complessivo 2019 potrà essere utilmente desunto anche dal quadro RG della dichiarazione dei redditi 2019 (se già redatta e trasmessa).
10. Il nostro circolo ricreativo ha sempre svolto attività di somministrazione alimenti e bevande senza partita IVA. L'ingresso è riservato ai soli soci e ci è stato detto che essa non è attività commerciale. Adesso però non possiamo fare domanda di ristoro. Come rimediare?
Esistono altri fondi commisurati alle perdite subite in ambito istituzionale di cui tratteremo nel prossimo ciclo di FAQ. Restando al contributo ex art. 1., esso richiede una partita iva attiva e dunque, per esso, non esistono rimedi. Con l'occasione si evidenzia che la somministrazione alimenti e bevande è sempre commerciale, anche quando svolta da associazioni senza scopo di lucro a beneficio dei soli soci e tesserati.