18 gennaio 2022

Il CSI alle istituzioni: "Tutelare le società sportive di base"

Nella serata di martedì 18 gennaio il Presidente Nazionale del CSI Vittorio Bosio ha incontrato, in videoconferenza, i presidenti dei comitati territoriali e regionali. Attraverso una nota la presidenza nazionale chiede alle istituzioni di tutelare le società sportive di base e rilancia un piano di sviluppo e di promozione della socialità nello sport
Nella serata di martedì 18 gennaio il Presidente Nazionale del Centro Sportivo Italiano Vittorio Bosio ha incontrato, in videoconferenza, tutti i presidenti dei comitati territoriali e regionali.
 
L’incontro ha confermato il ruolo privilegiato delle attività locali, quale avamposto educativo e strumento di incontro e socializzazione. Proprio da questa premessa, è emersa la preoccupazione sulle voci, non confermate e troppo confuse, sui protocolli per il ritorno all’attività sportiva, dopo la positività da Covid-19. 
La nuova situazione, grazie anche alla campagna vaccinale e all’adozione di protocolli seri e rigorosi, mostra una minore aggressività della malattia, soprattutto nei confronti dei più giovani. L’attuale situazione, che costringe ad ulteriori visite (molto onerose) e ad una lunga attesa, non sembra conforme all’attuale situazione epidemiologica. 
Soprattutto, però, ormai tutti concordano sulla necessità di trovare equilibri che non compromettano le occasioni di socializzazione e di aggregazione, quali quelle che lo sport, insieme alla scuola, garantisce. Proprio per questo, i presidenti del CSI considerano fondamentale il primo passo fatto relativo alla revisione del protocollo “Return to play” della Federazione Medico Sportiva Italiana, per favorire le attività aggregative delle società sportive.
In questa prospettiva, il CSI intende promuovere, e chiede che le istituzioni sappiano ascoltare questa esigenza, un piano di sviluppo e di promozione della socialità nello sport e con lo sport. Dal 1944, questa è la mission del CSI, che i presidenti hanno voluto ribadire.
 
Da sempre il CSI ha messo al primo posto la sicurezza degli atleti, degli allenatori e di tutte le componenti interessate. Nei primi mesi di pandemia ci siamo messi in gioco con il progetto Safe-Sport, nato da una collaborazione tra il Centro Sportivo Italiano, la Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e J-Medical per promuove una serie di attività sportive e motorie sicure, da svolgere in ogni spazio in cui sia possibile mantenere il distanziamento sociale, accolto dentro il programma Let’s move, cofinanziato da Sport e salute.
 
Da allora, i protocolli “Back to sport” di cui il CSI si è dotato, hanno permesso di far fare sport a bambini, preadolescenti, adolescenti e giovani in totale sicurezza.
 
L’auspicio è che tutto il Governo, in particolare la Sottosegretaria di Stato con delega allo sport Valentina Vezzali e il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, continuino a lavorare per tutelare non solo lo sport di vertice, ma anche le società sportive di base, assicurando la socialità, l’incontro, il ritorno ad uno sport che li faccia sentire a casa.