Il Master del CSI saluta Coverciano

Concluso nella mattinata di domenica il Master della Comunicazione a Coverciano. Dopo la  Santa Messa, celebrata da don Luca Meacci, consulente ecclesiastico del Csi toscano, e dopo la visita libera al Museo del calcio, è toccato ad Andrea Fusco, concludere la tre giorni comunicativa. Il conduttore di “Dribbling”, ha affrontato, dialogando attraverso video, immagini  e testimonianze il tema “Lo sport in tv”, interagendo sportivamente con la platea.
Nella giornata di sabato erano stati diversi ed interessanti gli interventi del Master. Ad aprire il programma è stato Roberto Ghiretti, presidente dell’omonimo Studio e assessore dello sport del Comune di Parma, sul tema “Informazione e Sport. Quando lo Sport diventa Media”, seguito da Leandro De Sanctis, redattore del “Corriere dello Sport” e responsabile del settore pallavolo. Nel pomeriggio è stato il turno di Enrico Gelfi, coordinatore area comunicazione Studio Ghiretti,  che ha sottolineato che “la presenza di un ufficio stampa all’interno di ogni Comitato provinciale è necessaria, ma non sufficiente per comunicare su larga scala come il CSI dovrebbe fare. E’ necessario costruire un percorso crescente che preveda una costante interconnessione tra vertice (funzione strategica del comitato nazionale) e base (contributo operativo dei comitati locali). La base è chiamata a condividere il piano di crescita in tutte le sue fasi: obiettivi, strategia, azioni, strumenti. Proprio di questi ultimi è necessario dotarci per comunicare a tutti gli effetti e ad ogni livello. Fondamentale in questo procedimento è creare un data base di contatti, ovvero una sorta di mailing list, a cui inviare comunicati, avvisi, date di eventi e manifestazioni”. Gelfi ha concluso ‘giocando’ con l’acronimo del CSI: Comunicazione Strumento Indispensabile, CSI - Competitivi Solo Insieme.
 
Altro momento interessante, nel sabato pomeriggio, e che ha dato l’opportunità a tutti presenti di interagire tra loro e con i relatori, è stata quella dedicata al racconto in pubblico delle esperienze virtuose dei vari Comitati, ma anche delle difficoltà che si incontrano più di frequente, delle curiosità o precisazioni necessarie per svolgere al meglio il lavoro del ‘comunicatore’.
Sono state riportate tramite video, presentazioni grafiche e contributi esterni, le esperienze dei Comitati di Padova, Parma, Milano e Ravenna. Sono emersi esempi da seguire e spunti da prendere il considerazione ed inserire in altre realtà territoriali.
 
L’occasione del Master ha visto protagonista la comunicazione nelle più svariate forme di interesse: non è mancata una testimonianza dal mondo dello sport. Maurizio Zaffiri, capitano del Rugby L’Aquila, ha raccontato dell’importanza di formare dei campioni sportivi, ma anche di vita. “Sono uno sportivo e ho la fortuna di praticare il rugby nella città dove sono nato. Purtroppo il terremoto ha sconvolto la mia terra e i suoi abitanti, è stata veramente dura. La strada ha sostituito il mio campo da rugby, la mia famiglia e i parenti. E se ne siamo usciti vivi, purtroppo un nostro compagno, Lorenzo Sebastiani, non ce l’ha fatta. Noi giocatori abbiamo scelto di avere una reazione e così abbiamo continuato il campionato. Grazie a Massimo Mascioletti, direttore tecnico, la squadra ha ricominciato a correre fino a diventare un simbolo di rinascita de L’Aquila.
A volte vita sportiva e vita quotidiana si intrecciano a pari passo. Il coinvolgimento della città alle nostre partite è divenuto un momento di aggregazione sociale. Il giorno della prima partita, dopo il terribile sisma, abbiamo trovato in trasferta con noi circa 400 tifosi che erano lì per sostenerci. Poi è arrivata la promozione. Le rose delle formazioni di rugby sono formate anche da giocatori stranieri, sempre più da quelli anglosassoni, dall’Inghilterra, Australia, Nuova Zelanda: è stato incredibile come loro abbiano contribuito ad aiutare gli abruzzesi, insieme abbiamo scavato tra le macerie. Qualcuno ci chiama eroi: in realtà noi abbiamo solo dimostrato il nostro senso civico, lo spirito di squadra, il sacrificio, l’obiettivo comune di uscire da quella situazione e rinascere. Ecco che L’Aquila è rinata attraverso lo sport”.
Le parole di Zaffiri hanno toccato il cuore della platea dell’Aula Magna Giovanni Ferrari.
A incorniciare quello che è stato il momento più emozionante del Master è stata la proiezione di un video: il terremoto, la morte, la speranza di ritrovare ancora vita, poi la rinascita di una popolazione che, anche se a fatica, dimostra con la propria forza di voler cancellare le macerie per ricostruire e ricominciare. Nel video è chiaro l’aspetto dello sport come elemento trainante verso la rinascita.
“In passato ho militato nella Nazionale italiana e ho calcato gli stadi più importanti d’Europa – conclude Zaffiri – Quegli stadi colmi di gente, hanno scritto un bellissima pagina sportiva della mia vita. Per la divulgazione dello sport, la cosa più importante non è la ricerca spasmodica del talento, ma cercare i campioni del domani allenandoli alla palestra della vita. Lo sport insegna anche a scavalcare gli ostacoli”. Visita la Fotogallery
 
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