29 giugno 2022

Verso gli Stati Generali del Csi

La partita dell’attività sportiva si giocherà a tutto campo in varie tappe

Dalla Consulta dei Presidenti, e dalle analisi sui trend giovanili proposte nel recente incontro capitolino inizia il percorso Csi per riprogettare modelli e formule organizzative sportive. Bosio: “lo sport del futuro parte da nuove elementi, idee e suggerimenti“

Dal 24 al 26 giugno a Roma, i vertici del Centro Sportivo Italiano si sono incontrati per riflettere su “CSI, giovani e sport oltre la pandemia”. In presenza, i dirigenti del CSI sono tornati a confrontarsi in ottica futura per un’associazione che vuole essere al passo con i tempi, che si accorge dei molti cambiamenti che riguardano gli sport e le abitudini di chi lo pratica in Italia. Per essere contemporanei, occorre infatti saper leggere il presente, provare ad anticiparlo, promuoverlo ed organizzarlo. Così con coraggio e molta attenzione ai dati statistici è partita la nuova sfida ciessina: quella di rivedere, ridiscutere, riprogettare sistemi sulla base dell’osservazione scientifica di quanto sta accadendo.
La “tre giorni” capitale, della Consulta dei Presidenti di Comitato e delle figure associative che hanno a cuore la formazione nel CSI ha generato un ampio dibattito ricco di entusiasmo. L’analisi statistica ha rivelato un’Italia poco conosciuta sotto molti aspetti. Sembrerebbe paradossalmente che dopo la pandemia l’attività sportiva nella nostra Nazione sia cresciuta. Lo ha spiegato bene il dott. Roberto Lamborghini, responsabile Centro Studi e Ricerche SG Plus e docente Master Sport Institute, offrendo i dati della indagine campionaria Offside sul drop out e sulla Generazione Zeta, promossa da CSI e ASC, con il contributo di Sport e Salute.
Su questa Generazione Z, quella degli adolescenti che non amano “etichette” hanno quindi posto la loro attenzione, anche il dott. Antonio Borgogni, Presidente del CdS in Scienze Motorie e Sportive presso il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università degli Studi di Bergamo, e il dott. Simone Di Gennaro, Presidente dei CdI in Scienze motorie dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale.
Se è vero che la pandemia ha contribuito ad un’evoluzione degli strumenti, generando una progettazione tutta nuova, il Covid non ha fermato la voglia di fare sport dei giovani, li ha forse solo allontanati dalla pratica per così dire “strutturata”. Forte è l’interesse per la vita attiva. Running, bike, escursionismo, walking sono fra le tante discipline outdoor in continua crescita così come più popolari e diffuse appaiono le discipline «olistiche» per il benessere di corpo e mente (yoga, pilates, posturale). Tra i giovani si vanno sviluppando discipline sempre più contaminate e influenzate da sport e culture diverse: a Tokyo il debutto a cinque cerchi dello skateboard e dell’arrampicata sportiva, a Parigi esordirà la breakdance, il parkour scalerà muretti fino a diventare disciplina dimostrativa a Los Angeles 2028. Senza dimenticare la moda del monopattino freestlye. Drop Out: l’età in cui si smette di fare sport si è abbassata, fino ai 12 anni, viceversa nel periodo pandemico i numeri indicano un innalzamento della percentuale di sportivi anziani e adulti (tra i 25 e i 64 anni +2,7 % di praticanti sportivi e -16,9% di sedentari). La Generazione Z ricerca sport più destrutturati, liberi, “on demand”, “dove quando e con chi voglio”. Ecco allora riproporsi il tema della cultura dell’esperienza sportiva che non coincide spesso con la cultura dell’attività fisica e del benessere.
Soddisfatto al termine della convention il presidente nazionale Vittorio Bosio che ha introdotto i prossimi Stati Generali, un percorso, a tappe, a partire già dalla fine autunno 2022, che vedrà nascere un laboratorio ed un osservatorio permanente sull’attività sportiva nella fasce giovanili, con focus particolare sui minori dagli 8 ai 14 anni per rilanciare la pratica sportiva nelle fasce più giovani della popolazione, rimodulando le formule sportive, attualizzandole, e facendo evolvere il progetto culturale sportivo CSI per il presente e il prossimo futuro. “É stato bello incontrarsi nuovamente, perché ho potuto sentire la gioia del rivedersi, il desiderio di costruire, il coraggio di ripartire con nuovi modelli sportivi, vicini alle persone, soprattutto ai più giovani. Celebrare la Messa insieme dopo tanto tempo, nella cornice della Basilica di San Marco; cenare vicino al Colosseo e passeggiare in famiglia tra i Fori Imperiali fino al Carcere Mamertino, è stato davvero una grande emozione. Ho voluto chiudere questi bellissimi giorni con un ”compito“ per ciascuno dei dirigenti presenti: condividete sul territorio con i vostri dirigenti, i collaboratori, soprattutto i giovani, le società sportive i temi di questa due giorni romana per proporre documenti di lavoro, idee e suggerimenti per gettare la basi per l’attività sportiva del futuro”.