Agorà: Un + uno di responsabilità

Momento fondamentale dell'Agorà di Parma la presentazione della relazione di metà mandato del presidente nazionale, Massimo Achini. Consegnato a parte il bilancio degli obiettivi programmatici fissati al congresso nazionale di Chianciano 2008, tutti ampiamente raggiunti, il presidente ha declinato in undici punti il futuro del Csi per il biennio a venire, delineando altrettanti ambiti di intervento in cui agire per essere presenza significativa nello sport, nella Chiesa e nella società italiana.
Momento fondamentale dell’Agorà di Parma la presentazione della relazione di metà mandato del presidente nazionale, Massimo Achini. Consegnato a parte il bilancio degli obiettivi programmatici fissati al congresso nazionale di Chianciano 2008, tutti ampiamente raggiunti, il presidente ha declinato in undici punti il futuro del Csi per il biennio a venire, delineando altrettanti ambiti di intervento in cui agire per essere presenza significativa nello sport, nella Chiesa e nella società italiana.
Se la stagione uscente è stata quella del +1 nello sport, cioè  adottare una disciplina in più in ogni comitato per potenziare l’offerta associativa e il numero delle attività, la stagione entrante ha come obiettivo raggiungere un +1 di responsabilità. In altri termini, a fronte di una crisi che investe molteplici aspetti della vita sociale, il CSI è chiamato a nuove responsabilità, soprattutto per orientare il mondo dello sport e la società sulla questione educativa. Ed ecco, in estrema sintesi, le 11 “bussole” da seguire.
 
1)        Tenere accesa l’identità associativa: il CSI ha una gloriosa storia da ricordare e una storia altrettanto grande da costruire illuminata dalla consapevolezza dell’identità associativa.
2)        La fidelizzazione: lavorare in modo che ciascuno degli 800mila tesserati viva con orgoglio e piena consapevolezza la sua adesione al Csi
3)        Formare e accompagnare una nuova classe dirigente, in un sistema in cui vecchi e giovani si tengono per mano per andare incontro al futuro.
4)        Pensare in grande e ragionare i piccolo: stilare programmi ambiziosi per incarnarli piano piano nella vita quotidiana, dove il sognare in grande è scandito dal fare dei prossimi dieci anni il “primo decennio culturale del CSI”. 
5)        Ripensare modelli e strategie organizzative e gestionali, per essere ancora associazione dinamicamente adeguata ai tempi.
6)        Usare la fantasia della carità, continuando a pensare agli “ultimi”, ai marginali, senza cali di tensione nello slancio di solidarietà.
7)        Nuovi rapporti con il mondo dello Sport, per aprire con le altri componenti sportive una stagione di “grandi alleanze di bene” fatte di iniziative, percorsi culturali e formativi, manifestazioni distinte e collaboranti.
8)        Sfruttare il fattore campo nella Chiesa italiana, lavorando ancora di più e meglio nel tessuto vivo della realtà ecclesiale italiana, a cominciare dalle parrocchie.
9)        Aprirsi al mondo per comprenderlo, sfuggendo alla tentazione di rannicchiarsi in se stessi e nelle proprie attività.
10)    Essere testimoni scomodi, ritrovando la dimensione profetica, cioè l'apertura al nuovo, al non ancora sperimentato, e al tempo stesso esercitando una funzione critica per denunciare con forza i mali dello sport.
11)    La responsabilità di rendere conto alla base di quanto viene realizzato.