Agorà di Parma: Tante idee per lo sport per tutti
Cosa fare per dare forza allo sport per tutti, a quello sport diritto di tutti i cittadini, che nel nostro Paese non si riesce ad affermare compiutamente? All'Agorà dello sport di Parma, sabato pomeriggio, ha cercato di chiarirlo un tavolo composto dai vertici di sette Enti di promozione sportiva, con il presidente del CSI, Massimo Achini, in veste di padrone di casa. Ospite straordinario l'on. Donato Renato Mosella, presentatore di un disegno di legge per il riconoscimento dello sport per tutti.
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Cosa fare per dare forza allo sport per tutti, a quello sport diritto di tutti i cittadini, che nel nostro Paese non si riesce ad affermare compiutamente? All’Agorà dello sport di Parma, sabato pomeriggio, ha cercato di chiarirlo un tavolo composto dai vertici di sette Enti di promozione sportiva, con il presidente del CSI, Massimo Achini, in veste di padrone di casa. Ospite straordinario l’on. Donato Renato Mosella, presentatore di un disegno di legge per il riconoscimento dello sport per tutti. Un testo, ha spiegato Mosella, che non è l’unico in materia: in Parlamento le proposte di legge analoghe sono sedici, con il sigillo di quasi tutti gli schieramenti politici. Difficile venirne fuori, se non si arriverà ad un testo unificato da portare in aula. E su questo obiettivo gli Enti hanno promesso il massimo impegno.
Accanto a questo orizzonte incerto, il meeting ha proposto elementi più concreti per l’affermazione dello sport per tutti. Si è registrata un totale convergenza degli Enti di promozione presenti sulla necessità di lavorare di concerto, come già si sta facendo da un paio di anni, per fare “massa critica” al fine di ottenere quella pari dignità che essi rivendicano rispetto al mondo delle Federazioni nonché una regolamentazione di quello sport per tutti che è la loro vocazione primaria. L’ingresso degli Enti nel Consiglio nazionale e nella Giunta del CONI ha costituito un importantissimo passo avanti in questo senso, e tuttavia si è ancora lontani dal definire prerogative e compiti, diritti e doveri nel campo della pratica sportiva come diritto di cittadinanza e servizio alla società. Manca, appunto, una legge quadro sulla materia. “Le Federazioni non devono temere – ha tenuto a chiarire Bellomi della Libertas – non vogliamo portare via spazio ad alcuno”. “Ora che abbiamo incominciato finalmente a ragionare in modo univoco anche su questioni delicate come i contributi – ha detto Molea,- dobbiamo imparare a lavorare su altri obiettivi condivisi, se siamo davvero convinti del ruolo che giochiamo nello sport”. Una proposta concreta è arrivata da Galbusera, della US ACLI: costruire un laboratorio unitario per progettare interventi unitari di sport per tutti. Il presidente del CSI, Achini, si è richiamato alla proposta già formulata al CONI, di istituire un osservatorio nazionale dello sport per tutti. Ed ha concluso richiamando uno degli slogan cari al CSI e questa volta riferito all’insieme degli Enti di promozione: “Insieme si vince”.
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